Che cos'è la vita?
Ci sono centinaia di risposte a questa domanda.
Scientifiche.
Religiose.
Filosofiche.E poi c'è la risposta che darebbe Manuel Ferro.
La vita è 'na grande presa per il culo.
La vita ti dà.
La vita ti toglie.Magari col tempo ti dà di nuovo.
E poi tornerà a togliere.Così, in un loop infinito, fin quando non abbracci la strega con la falce.
La vita, a Manuel, aveva subito tolto un padre.
Gli aveva tolto la serenità nel momento in cui cercava di capirsi.Però gli aveva dato Simone.
Ma poi glielo aveva tolto.E glielo aveva restituito nuovamente, ma a quale prezzo?
Vita tre
Manuel zero.La vita a volte ti dà.
La vita molto spesso ti toglie.Manuel scopre che la vita toglie molto più spesso di quanto ti dà un giorno di ottobre.
Un giorno troppo caldo di ottobre.
Un giorno come gli altri.
Un giorno in cui si sveglia e spera di condividere il resto delle ore con accanto Simone come accade da quando, a luglio, si sono sposati.Spera, appunto.
Perché Manuel è uno che ha sempre creduto molto di più nella sfiga che nella fortuna.
Si sente a disagio quando le cose vanno bene, ché ha sempre paura di svoltare l'angolo e trovare la fregatura.
Perché Manuel non crede nemmeno nella felicità, ché la felicità è un'illusione, è una presenza stronza che ti fa abituare alle cose belle e in un attimo ti toglie tutto.
Manuel crede nelle giornate di merda, quelle in cui non dovresti sfidare la sorte, quelle in cui dovresti girarti dall'altro lato del letto e ritornare a dormire fino al giorno successivo.
Manuel crede nei presentimenti, crede nel groppo in gola che sente quando deve accadere qualcosa.
Che poi, magari, non accade nulla, ma lui continua a vivere all'erta.
E così fece quella mattina.
Aprì gli occhi alla solita ora, se li stropicciò e volse subito lo sguardo verso Simone, che, nonostante fosse ancora addormentato, tremava ed emetteva dei leggeri lamenti.
Un brivido percorse interamente il suo corpo.
Ansia.
Un nodo alla gola.Si avvicinò a Simone e notò i suoi zigomi arrossati.
Pensieri contrastanti invasero la mente di Manuel.
Se una parte di sé pensava che, semplicemente, quel rossore sarebbe potuto derivare dalla pressione della sua mano e dal calore della coperta, la parte più razionale, più ansiosa, in grado di vivere perennemente sul chi va là, gli faceva notare che il viso di Simone, da quando aveva iniziato ad affrontare la malattia, era sempre molto pallido, e quel rossore indicava, sicuramente, cattivi presagi.
Col cuore in gola, lo svegliò.
«Simo» ché l'ultima volta che aveva usato questo nomignolo aveva diciassette anni e il terrore che non lo avrebbe più potuto stringere a sé «Simo, svegliate, dai»
Gli passò una mano sulla fronte per accarezzarlo e, dal calore che la sua pelle emanava, molto probabilmente, Simone aveva la febbre.
Manuel non era un medico.
Manuel non aveva competenze che andassero oltre il foglietto illustrativo della Tachipirina.
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I'll be coming home, wait for me
FanfictionLa tranquilla vita di Manuel e Simone, innamorati l'uno dell'altro, viene sconvolta dalla decisione di uno dei due di allontanarsi dall'altro. Ispirata da @norasr96