4. Ti lascio perché ti amo troppo

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TW: salute mentale, pensieri intrusivi, pensieri di morte (in realtà non dico nulla di che, però non abbiamo tutti lo stesso grado di sensibilità, quindi è giusto così).



«Manuel, devo parlarti»

Esordì così Simone, mentre Manuel era intento a sbrogliare le lucine di Natale per decorare l'albero.

Quel devo parlarti l'aveva risvegliato da quella favola fatta, in quel momento, di elfi, alberi, lucine e renne.

Nulla dava a Manuel più ansia che sentirsi dire devo parlarti.
Non presagiva mai nulla di buono.
Devo parlarti era la frase che usava sua madre ogni volta che un uomo avrebbe messo piede nelle loro vite, ogni volta che doveva informarlo che avrebbero dovuto cambiare casa, vita, abitudini.
Devo parlarti era la frase con cui entrambe le sue ex avevano iniziato il discorso che aveva portato alla fine delle sue storie.
Devo parlarti e le ore successive non sarebbero mai state come quelle precedenti.
Incredibile come due parole, dodici lettere, possano contenere un bagaglio di sofferenza così grande.

Con un soffio, azzardò un «dimme» per dare modo a Simone di parlare e scoprire, finalmente, cosa avesse da dirgli il ragazzo.

La bocca di Simone si seccò.
Improvvisamente non sapeva più cosa avrebbe dovuto dire. Un vortice di pensieri si fece spazio nella sua mente spazzando via ogni brandello di lucidità.

Lo guardò negli occhi per attimi che parvero infiniti fin quando, con un briciolo di coraggio, si schiarì la voce ed iniziò a parlare.

«Non è facile, credimi. Scusami. Scusa. Perdonami, ti prego, io non volevo, lo so che non doveva andare così» disse.

In cuor suo sapeva che quelle scuse non erano per un tradimento mai avvenuto ma per quella sua scelta, scellerata a detta di Daniele, di obbligare Manuel a rimanere fuori dalla sua vita.

I suoi occhi si fecero subito lucidi mentre Manuel prese il suo viso tra le mani, accarezzandogli le guance dolcemente.

«Simò, che c'è? De che me stai a chiede scusa? Calmate, me stai a fa' preoccupa'»

Ma Simone non riuscì a rispondere e scoppiò in un pianto inconsolabile.
Quelle lacrime contenevano tutto lo stress, la rabbia, la preoccupazione e il dolore di quei giorni.

Manuel non esitò a stringere Simone fra le sue braccia.

E più le braccia di Manuel aderivano al corpo di Simone e più i suoi sensi di colpa aumentavano.

Si stava facendo consolare dalla persona alla quale poco dopo avrebbe dovuto, necessariamente, spezzare il cuore.

Non poteva continuare ad approfittare del calore e dell'amore che, in quel momento più del solito, Manuel gli stava donando.

Non in quel momento.

Si staccò dall'abbraccio e, tremando tanto nel petto quanto nella voce, iniziò a parlare.

«È successo, non so come, ma è successo. E lo so che non sarebbe dovuto succedere. Ma-ma non si può tornare più indietro».
«Simò, ma cosa è successo, io continuo a non capì. Piagni, te scusi, ma io non capisco, te prego spiegame» disse Manuel che, negli angoli più nascosti della sua mente aveva intuito quale fosse il peccato ma, semplicemente, si rifiutava di crederci.

Simone prese nuovamente parola, finalmente deciso a mettere la parola fine su quel momento che, più di qualsiasi altra cosa, gli stava squarciando il cuore.

«Vorrei dirti che è stata una sbandata, la cazzata di un momento ma-» si interruppe, cercando di riempire di parole quel vuoto che si faceva spazio al centro del petto «-ma è successo, ero stressato dal lavoro, dal trasloco e-e lui c'era e-e ti giuro che era solo una sbandata, è iniziato tutto come un'innocente fuga dalla routine ed è finita così, te lo giuro Manu, io non volevo, solo che-»
«Da quanto va avanti?» chiese Manuel con voce ferma.
«Sta andando avanti da un po' e avrei dovuto dirtelo subito, lo so, ma capisci che non è facile venire da te e dirti questa cosa. Non lo è nemmeno adesso Manu, credimi» cercò di giustificarsi Simone per rendere credibile quella messinscena.
«Chi è?»
«Manu, dai, a cosa ti serve saperlo, perché devi rendere le cose più difficili?» cercò di dissuaderlo Simone.

I'll be coming home, wait for meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora