-Capitolo 14-

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Allenamenti e situazioni imbarazzanti

Alla fine ci addormentammo in quella posizione a dir poco umiliante, e mi svegliai la mattina presto, circa all'alba.

<<Levi...>> sussurrai cercandolo e notai che non era in camera, ma dove era andato?

Mi alzai e mi affacciai alla finestra, notando che era fuori in giardino ad allenarsi con la spada, ma non mi ha aspettata?!

Il più velocemente possibile mi vestii e corsi da lui in condizioni patetiche, tanto che quando mi vide arrivare mi guardò male.

<<Hai... bisogno di qualcosa?>> chiese interrogativo accennando un falso sorriso.

<<Perché non mi hai aspettata per l'allenamento? Mi avevi promesso che mi averti aiutata a migliorare>> dissi incrociando le braccia.

<<Senti mocciosa, questo è un allenamento per me, per diventare ancora più forte di quanto già sono. Tu sei su un altro livello, cioè zero>> rispose sorridendo.

<<come ti permetti?! Dai ora che non sono stanca combattiamo. Il primo che disarma l'altro vince>> affermai sicura di me stessa.

<<Potrei batterti anche se avessi una benda sugli occhi, ma dai, torna a dormire>> disse sorridendo.

Io lo afferrai per il colletto facendo avvicinare il suo viso al mio, e lui rimase sorpreso.

<<Ascoltami bene, adesso io prenderò la mia spada e combatteremo. O hai forse paura?>> chiesi.

<<Secondo te ho paura? Dai va bene, tieni una spada>> disse lanciandomene una.

Le cose iniziarono bene, lui schivava i miei tentativi ma anche io schivavo i suoi, eravamo più o meno alla pari.

Passarono cinque minuti ed eravamo ancora a provare, lui tentava ma non ci riusciva, stessa cosa per me.

Come mai era così difficile batterlo?

Finché non mi venne un'idea.

Feci cadere la mia spada apposta, e visto che Levi era troppo concentrato a guardare l'arma che cadeva, io ne approfittai per buttarmi su di lui afferrando la spada per il manico.

<<Maledetta! Non è valido così!>> urlò opponendo resistenza mentre io ero a cavalcioni sopra di lui.

<<E invece sì!>> risposi sorridendo.

Alla fine lui smise di opporre resistenza e io afferrai la sua arma soddisfatta.

<<Ce l'ho fatta! Potevi battermi a occhi chiusi eh? Mai sottovalutare il tuo avversario>> dissi contenta.

Levi mi afferrò per un braccio facendomi mollare la sua spada, ma soprattutto caddi su di lui.

<<Secondo me era solo una scusa per stare sopra di me>> disse accennando un sorriso e io avvampai.

<<Ma stai zitto, l'ho fatto per lo scontro. E ora sei tu che mi hai spinta sopra di te, quindi...>> disse sorridendo.

<<Certo come no. Andiamo a fare colazione?>> chiese e io mi alzai.

<<Sì va bene, dove?>> chiesi.

<<Nel villaggio ci sono un sacco di posti dove si mangia bene... potremmo andare lì>> affermò in imbarazzo.

<<Sì va benissimo>> risposi sorridendo guardando in basso.

Dopo quel momento imbarazzante andammo nella stalla a prendere Ares ed Eclisse, i quali sembravano molto contenti.

La lama che fece breccia nel mio cuore ❤︎︎Levi x reader❤︎︎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora