Spengo il cellulare e mi tolgo le cuffiette dalle orecchie rimettendole nella tasca dei miei jeans. Sorrido, ma il mio sorriso scompare subito quando vedo, davanti all'entrata laterale della scuola, costruita con una rampa per gli invalidi in carrozzina, il Sig. Dawson discutere con il preside per solo Dio sa quale motivo.
Il preside rimane composto senza agitarsi, ma si riesce a vedere sin da lontano quanto sia teso. Ovviamente, essendo il preside, non può scomporsi o alterarsi o alzare la voce, ma è lui che detta legge quindi dopotutto non ne ha tanto bisogno.
Il professore invece è l'opposto. Si agita e gesticola visibilmente con le braccia in aria e quando alza troppo la voce alcuni ragazzi che passano lì vicino si girano per guardare, allora il preside lo riprende e Dawson si scusa, ma tanto due secondi dopo è nuovamente lì ad agitarsi.Non mi piace questa situazione.
Mi avvicino ai due a passo svelto arrivando tanto vicino da riuscire a sentire la discussione.-Che succede?-
-Niente ragazzo, vai pure in classe.- risponde subito il preside.
Lo ignoro e mi rivolgo a Dawson.-Prof, che problemi ci sono col Preside?-
-Louis, secondo te si potrebbe fare una materia come biologia solo in aula normale?-
Sono sul punto di rispondere ma il preside mi precede dicendo
-Dawson, non intrometta gli alunni in affari che non li riguardano!-
-Come scusi?- risponde lui visibilmente alterato -Si sta parlando del loro futuro. Eccome se li riguarda! Tomlinson, rispondi.- mi esorta il professore, e dal fatto che solitamente mi chiama per cognome solo quando è furioso, non faccio obiezioni.-Ehm...si, prof. Cioè, si può fare.-
-Esattamente - sottolinea il preside
-Ma non solo in aula normale. Lì ci possiamo fare teoria, ma per la pratica abbiamo bisogno anche di un laboratorio -
-Esattamente- conclude adesso il Sig. Dawson.
Il mio sguardo slitta da uno all'altro, incredulo, confuso e leggermente irritato dal comportamento del preside. Anche se io sono di parte, essendo Dawson il mio professore preferito, questa discussione mi puzza.
-Finiamo qui il discorso. Dawson, lei sa le condizioni. Si adatti al nuovo sistema.-
E, detto questo, il preside si allontana.Rimango solo col Sig. Dawson che mi slitta davanti ancora visibilmente in disaccordo con l'esito della discussione appena avuta. Suona la campanella e dovrei entrare per la prima ora, ma continuo a cercare comunque di stare dietro al professore a passo veloce, mentre entra dalla porta principale.
Quando riesco finalmente a raggiungerlo lo costringo a fermarsi e a spiegarmi la faccenda, non curante della professoressa di filosofia che mi rimprovera ripetendomi che "non si può sostare in aula professori".
-Aspetti. Non capisco! Non ci sono fondi per i laboratori, e il preside deve eliminarne uno, quindi decide di eliminare il suo. Quale è il problema? Si può fare solo teoria.-
-Il problema, Louis, è che io mi rifiuto di fare biologia solo teorica. -
-Quindi? - esorto Dawson a continuare.
-Quindi il Preside mi ha minacciato, mi ha detto che se voglio tenermi il laboratorio per la pratica, dovrò rinunciare a qualche cattedra. -
Lo guardo in modo interrogativo, ancora non riesco a capire come il prof abbia potuto dare di matto in quel modo.-Beh... ecco, una delle classi che perderei... sarebbe la Quinta D. -
Ci metto qualche secondo per realizzare. La Quinta D è la mia classe, se perdesse la mia classe sarei finito.
Non avrei più motivi per alzarmi la mattina e andare a scuola. Come farò a superare l'esame di maturità? E a scegliere cosa farne della mia vita. Il professore è l'unico adulto che più o meno cerca di capirmi, almeno ci prova. Le sue lezioni sono le uniche nelle quali non mi sento perennemente frustrato e fissato da tutti, sotto gli occhi di ogni insegnante che ha paura di me e di un mio possibile scatto di ira in un momento qualsiasi.
No, lui non ha mai avuto paura di me, non ha mai abbassato gli occhi quando gli ho gridato contro e anzi, molte volte mi rispondeva a tono.
Era mio professore dalla prima Liceo, l'unico che non è mai cambiato, stranamente, nella mia classe. Mi aveva accolto e introdotto in quel nuovo mondo, mi aveva fatto fare il giro della scuola, ricordo, e senza volere, o forse volendo, aveva fatto in modo che io scoprissi la cosa più sensazionale che un ragazzo di soli tredici anni potesse scoprire.
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A Big White Sheet
FanfictionRespiro. Apro gli occhi, mi guardo intorno. Sono vivo. Non so decidere se sia una cosa positiva o no. A volte vorrei non svegliarmi affatto.