Ballammo per molto tempo,senza fermarci un po'. I suoi occhi erano incollati ai miei e io non potevo fare altro che arrossire e guardarmi in giro,c'era davvero tanta gente nella pista da ballo che non mi accorsi che anche James era lì con una ragazza simile a me e la cosa mi fece sorridere -Perché sorridi?- guardai Steven e scossi il capo -Niente,sono felice di poter condividere questo ballo con te!- dissi entusiasta mentre lui non cambiò la sua espressione seria e fredda.
Ero immersa nei miei pensieri che quando tornammo in casa non notai che Steven non era più al mio fianco,avevo i piedi che mi dolevano e corsi subito in camera per togliere le scarpe e farmi una bella doccia. Appena entrai gettai via le scarpe e mi precipitai sul letto,sentì la porta aprirsi e mi alzai di scatto con il cuore in gola.Steven era lì vicino la porta,appena lo vidi mi irrigidì si avvicinò e prese la mia testa e iniziò a baciarmi con foga mentre io splancai gli occhi e cercavo di allontanarlo,ma mi strinse più forte a se sentì la sua erezione contro il mio ventre e iniziò a far scendere la mano lungo la mia schiena mentre con l'altra teneva ancora il mio capo e continuava a baciarmi.
Non riuscivo a capire perché lo facesse,subito dopo mollò la presa e mise la sua fronte sulla mia -Tu sei mia!- disse con arroganza,ero fuoriosa e gli mollai uno schiaffo -Ti odio!!- gli urlai contro mentre la sua espressione divenne più severa -Clara..noi..- si interruppe e andò via dando un pugno al muro fuori alla porta,lo sentì imprecare per il corridoio mentre io mi sdraiai sul letto piangendo.
Quella notte non fu una delle migliori,ero su un letto comodo ma mi mancava la mia stanza giù. Quella era la mia vera casa il luogo più sicuro lontano da tutti,lì stavo davvero bene non qui,questo non era il mio posto.Fui svegliata da una mano calda sulla spalla e quando aprì gli occhi vidi un volto familiare -Signorina,si svegli!E' pronta la colazione!- la domestica mi sorrideva mentre mi sentì il mio viso umido per le lacrime versate -Non ho voglia di scendere,la prego mi porti su la colazione!- dissi e lei annuì ed uscì dalla stanza.
Mi diressi in bagno e quando vidi il mio volto nello specchio mi spaventai,avevo tutto il trucco colato e delle occhiaie da far paura. Sciacquai il volto e tornai in camera con aria triste mentre entrò la domestica con un vassoio con la colazione,mi sedetti a letto e lei mi porse un cornetto -Grazie!- dissi in un sussurrò lei fece un cenno con il capo e iniziai a mangiare contro voglia il cornetto sotto il suo sguardo amorevole quanto una mamma -Signorina,deve prepararsi.Il signorino l'aspetta per pranzo!- disse lei mentre prese il vassoio -Ehm..signora..?!- dissi con aria interrogativa -Sofia,chiamami solo Sofia!- le sorrisi e lei ricambiò -Sofia,non mi sento bene per scendere.La prego dica al "signorino" che mangerò il pranzo qui!- lei annuì ed uscì dalla camera.
Passai tutto il giorno a letto con il cuscino tra le gambe mentre fuori da quella stanza c'era baccano e rumori assordanti. Crollai e fui risvegliata dal volto di Sofia che sorrideva -Signorina..- disse mentre io sbadigliavo -Si lo so! Cena?- dissi e lei scosse il capo -Deve prepararsi,questa sera ha un incontro con qualcuno!- disse lei spero sia Roger mi vestì con un abito lungo nero che aveva una scollatura fino al fondo schiena,capelli raccolti su un lato. Appena scesi le scale lo vidi,la sua espressione non era diversa sempre freddo e duro,salimmo in macchina e nessuno dei due aprì bocca.Arrivammo vicino un teatro e io lo guardai -Cosa ci facciamo qui?- dissi mentre lui scese e venne ad aprirmi lo sportello.
Mi porse la mano e io l'accettai per scendere -Avevo prenotato due biglietti per l'opera e non mi andava di sprecarli!- disse lui mentre entravamo. Il teatro era enorme,tutto rosso con poltrone eleganti.Ci sedemmo su uno di quei balconcini e guardammo lo spettacolo in completo silenzio,lo spettacolo non durò molto e quando uscimmo ero convita che eravamo diretti a casa ma non fu così. Mi portò a cena in uno di quei ristoranti lussuosi dove non ero abituata a stare,ordinò anche per conto mio e mi sentì inutile perché non avevo voglia di parlare o cenare con lui era già tanto che ero uscita ma sapevo che c'era un incontro.
Mi guardavo in giro e tutti erano intenti a chiacchierare mentre tra me e Steven c'era un'aria glaciale,lui mi fissava e io cercavo di non guardarlo avevo sempre gli occhi addosso agli altri. Mentre ci servirono il primo sentì un tocco caldo sul mio braccio ed alzai lo sguardo verso di lui che sembrava essersi calmato,anche se non sapevo perché da quando era tornato era diventato così -Scusami,piccola!- disse,rimasi scioccata non riuscì a pronunciare nessuna parola mi limitai solo ad annuire
Avevo molte domande e quello era il momento giusto per farle..
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I'ts not my life.
ChickLitClara vive una vita apparentemente anomala, "figlia" di un uomo che la maltratta e la tratta da piccola "rinchiusa" ma grazie al giovane Roger supera le difficoltà che la vita le riserva e riesce a capire perché la sua "esistenza" non le appartiene!