Capitolo I

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C'era una cosa sola al mondo che sapeva farla sentire al sicuro, come nel grembo materno.

Il silenzio.

Non senti, non parli, ti lasci trasportare dalle sensazioni. Ti godi la noia, una cosa che i suoi compagni non concepivano per nulla.

La Nevermore era un'accademia prestigiosa per persone sovrannaturalmente dotate. Come lei.

Adelaide Shadow odiava quella scuola, nello stesso fervente modo in cui odiava il suo nome. Cordelia, sua madre, aveva deciso di darle il nome della sua defunta nonna. Lo odiava, ma in qualche modo strano credeva che le stesse bene.  Apparteneva ad una lunga stirpe di streghe, Cordelia non perdeva nemmeno un'occasione per raccontarle delle sue antenate bruciate nei roghi di Salem. C'era solo un piccolo problema. A parte qualche giochetto con la telecinesi, Adelaide non aveva poteri. E questo la devastava.

Yoko, la sua silenziosa e adorata compagna di stanza entrò delicatamente dalla porta. Portava i suoi soliti occhiali da sole rotondi. Non glielo aveva mai detto, ma credeva che la vampira avesse, in un suo modo molto contorto, stile.

«È il gran giorno, Ade!»

Tutti la chiamavano Ade, come il dio greco degli inferi. Adorava quel soprannome.

«Cosa?»

«È arrivata la nuova ragazza. Mercoledì Addams, te ne ho già parlato»

E non solo lei purtroppo, si ritrovò a pensare. Si alzò dal suo letto e raggiunse la vampira sull'uscio della porta.

«Andiamo ad incontrarla, allora»

Quando arrivarono nel cortile interno dove erano soliti incontrarsi nelle pause dalle lezioni, gli occhi di Adelaide incontrarono immediatamente la figura sinistra che accompagnava Enid in giro per la scuola.

«Quella è la nuova arrivata?» chiese senza aspettarsi una vera risposta.

«Che ne pensi?» le chiese Bianca, la reginetta della Nevermore.

Adelaide sorrise appena «Mi piace»

Qualche ora dopo si ritrovò con indosso la divisa da scherma. Odiava quella lezione, era negata in tutto quello che riguardava lo sport e non sopportava l'idea di fallire. Ma ogni volta che prendeva il fioretto in mano si ritrovava stesa a terra con la faccia sogghignante di qualche suo compagno davanti al suo viso.

Il suo occhio ceruleo venne catturato dalla figura bassa e minuta di Mercoledì Addams. A differenza di tutti gli studenti, la sua divisa era nera. Enid le aveva parlato vagamente della sua allergia ai colori e le venne da sorridere.

Vide la ragazza con le trecce sfidare Bianca ad un duello, dopo che la sirena aveva umiliato Rowan. La vedeva volteggiare per la palestra con grazia ed eleganza e provò una leggera invidia. Girò appena lo sguardo e vide Xavier guardare ammirato la nuova arrivata e si specchiò in quegli occhi verdi. Lui si era girato a guardarla per meno di un secondo e gli occhi di Adelaide furono accecati brevemente da un lampo bianco.

La conosceva? Non sembrava una totale sconosciuta per il suo compagno e questo le diede sui nervi. Voltò lo sguardo appena in tempo per vedere Bianca ferire sul viso Mercoledì.

Aveva perso e con lei i sogni di gloria di Adelaide. Spariti nella nebbia.
Incontrò Mercoledì per caso nei corridoi della scuola qualche ora dopo.

«Mercoledì Addams, è un vero piacere» disse senza sorridere.

«Tu saresti?» chiese con diffidenza.

«Adelaide Shadow. Ade, se ti piace di più. Volevo dirti che sei stata brava prima a scherma. Nessuno mai prova a sfidare Bianca»

«Ho perso» le rispose atona, ma Ade poté leggere una nota di disappunto.

«Non è questo l'importante, Mercoledì» le sorrise mestamente «Ci vediamo in giro, brontolona»

«Sicuramente, Adelaide»

Ignorò lo sguardo torvo che le rivolse la sua tetra nuova amica e si diresse verso il cortile interno. Vide da lontano la figura dinoccolata di Xavier e sorrise istintivamente.

«Da quanto la conosci?» chiese arrivandogli alle spalle.

Il capellone sobbalzò per la sorpresa e tirò un sospiro di sollievo appena la riconobbe.

«Gesù, Ade, mi hai spaventato» disse portandosi una mano sul petto che si alzava e si abbassava senza sosta.

«Non cambiare argomento»

«Parli di Mercoledì?» Adelaide annuì «Eravamo piccoli... Non la vedevo da anni»

«È carina»

«A te mancava solo un'amica come Mercoledì, come se non fossi già abbastanza inquietante da sola» scherzò scompigliandole la chioma corvina con una mano.

Sentì una strana sensazione scaldarle lo stomaco e pensò a quanto fossero belli quegli occhi verdi. Che le stava succedendo?

Piano piano si mise a piovere e la loro attenzione venne attirata dalla nera figura della ragazza con le trecce, coperta da un ombrello nero come i suoi vestiti.

Adelaide udì un leggero stridio e il rumore della pietra che si muoveva. Non ebbe il tempo di fare nulla che vide Xavier correre verso Mercoledì e buttarla a terra mentre un gargoyle si sbriciolava sul suolo accanto a loro.
Adelaide corse subito verso i due ragazzi e vide Xavier prendere in braccio una Mercoledì priva di sensi.

«Come diavolo ha fatto a cadere quel coso?»

Xavier guardò verso l'alto, dove prima era posizionata la statua che ora giaceva distrutta a terra, poi le rivolse uno sguardo preoccupato.

«E se qualcuno lo avesse fatto cadere?»

The Devil Within|| Xavier ThorpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora