Mercoledì era soddisfatta. Aveva fatto finalmente arrestare il mostro omicida, adesso mancava solo la mente criminale dietro tutto questo. Doveva per forza essere Laurel Gates, chi altri avrebbe potuto odiare i reietti così tanto? Ma chi poteva essere?
Andò nella caffetteria e vi trovò Tyler. Forse per una volta poteva davvero seguire i suoi sentimenti. Del resto non aveva nulla da perdere, il mostro era stato preso e lei poteva concedersi una breve tregua. Tyler la baciò con delicatezza e all'inizio l'unica cosa che sentì furono le labbra morbide del cameriere contro le sue. Poi lo scenario cambiò rapidamente. Si ritrovò nella foresta, faccia a faccia con un Rowan terrorizzato e morente. Quegli occhi enormi e iniettati di sangue l'avevano inseguita per tanto tempo e finalmente l'avevano trovata.
Scappò dalla caffetteria senza dare spiegazioni. Del resto era anche normale che il suo tipo fosse un famigerato serial killer, non capiva perché ne fosse così sorpresa. Per una volta in vita sua aveva bisogno di aiuto. Con uno stratagemma e l'aiuto dei suoi compagni di classe riuscì a rapire Tyler e a legarlo dentro lo studio artistico di Xavier.
«Mercoledì, cosa facciamo adesso?» chiese Enid.
«Spero che non siate impressionabili, perché sto per fargli dire tutto quello che voglio» dalla borsa cominciò a fare uscire vari strumenti di tortura e i suoi compagni fecero un passo indietro.
«Cosa hai intenzione di farmi? Non sono io il mostro»
«Ti torturerò fino a quando non mi dirai il nome della tua padrona»
«Sei seria, Mercoledì?» chiese Ajax.
«Non siate fifoni. Vedete tutti questi disegni?» indicò le pareti sparse di fogli variopinti «Tyler è quel mostro! È lui che ha ucciso tutte quelle persone, è lui che vi ha aggredito» disse indicando Bianca e Enid «È colpa sua se Adelaide è morta»
Enid guardò i disegni di Xavier in maniera confusa «Questo non è il mostro che mi ha aggredito»
Bianca si avvicinò a lei «Nemmeno a me» andò verso un punto preciso della stanza e strappò dalla parete un foglio di carta «È questo il mostro che mi ha quasi ucciso»
Enid le andò dietro e guardò anche lei il disegno «È lo stesso mostro che mi ha aggredito quella notte»
Mercoledì le guardò con occhi sbarrati. Ma di che diavolo stavano parlando quelle due? Strappò il foglio dalle mani di Bianca e lo sguardò attentamente. Un lupo enorme, più grande di tutti i suoi compagni licantropi quando li aveva visti trasformati. Aveva il manto nero come la pece e gli occhi azzurri e luminosi come due fari di una macchina.
«Questo non toglie che sia lui l'Hyde» piegò il foglio con cura e lo infilò nella tasca della giacca. Tornò dai suoi strumenti di tortura e i ragazzi provarono di nuovo a fermarla.
«Non voglio più farne parte, mi dispiace»
Ajax se ne andò e Enid e Yoko lo seguirono. Bianca le chiese se fosse veramente sicura di andare fino in fondo. Mercoledì annuì.
«Allora sei da sola» esclamò andandosene via anche lei.
Poco importava. Era abituata a fare da sola.
«Vi prego, non lasciatemi da solo con lei!» supplicò Tyler ma nessuno parve accogliere quel lamento. Prima che potesse iniziare il lavoro sentì le sirene della polizia arrivare da lontano e presto Donovan Galpin arrivò a metterle le manette ai polsi. Non era bello come aveva sempre pensato. Va bene, forse solo un po'.
La buttarono dentro una cella in attesa che venisse la preside Weems a liberarla e degli occhi verdi e scavati la guardarono con disprezzo.
Xavier era ammanettato e una catena massiccia e stretta lo teneva per il collo.
«Cos'è, il tuo premio per aver trovato il mostro? Tipo un Luna park?» le chiese appena la vide e Mercoledì notò la disperazione nei suoi occhi.
«So che non sei tu il mostro»
«Da cosa l'hai intuito?» chiese con sarcasmo.
«Ho avuto una visione mentre... Tyler mi baciava»
Xavier sbuffò una risata sarcastica «Mi fa piacere che tu abbia trovato un po' di tempo per divertiti mentre io ero rinchiuso qui da solo»
Mercoledì si avvicinò alle sbarre che la dividevano dal detenuto. Era dispiaciuta, voleva scusarsi, ma non c'era tempo per queste cose melense.
«Perché avete litigato tu e Adelaide?»
«Questo ora cosa c'entra?»
«Rispondimi!»
Xavier la guardò confuso e spaventato, ma provò a fare mente locale. Ritornò alla sera del ballo, riusciva a sentire ancora il profumo di Adelaide, le sue mani sul tessuto del vestito bianco.
«Ha trovato un mio disegno e credeva...» sospirò «credeva che fossi innamorato di te. Evidentemente non notava il modo in cui la guardavo»
Mercoledì decise di non soffermarsi su quelle informazioni e chiese «Perché sento che non mi stai dicendo tutto?»
«Perché non so cosa dirti, Mercoledì! Lei era... strana, nervosa, come se non riuscisse a contenere la rabbia nei miei confronti»
Mercoledì si frugò nella tasca della giacca e tirò fuori il disegno che aveva preso dallo studio. Appena lo vide Xavier sbarrò gli occhi.
«Quando hai visto questo lupo?»
Xavier sbatté le palpebre in cerca di un ricordo che sembrava sfuggirgli «Non mi ricordo, forse... sì, nel bosco per arrivare dai Gates. La sera in cui siete stati attaccati»
«Erano in due» sussurrò tra sé e sé.
«Non capisco dove vuoi arrivare»
Mercoledì non ebbe il tempo di spiegarglielo. Una guardia la fece uscire dalla sua cella, ma la ragazza dalle spesse trecce trovò comunque il tempo e la forza di fare a Xavier una promessa «Ti farò uscire di qui»
Una volta fuori di lì, dovette sorbirsi i rimproveri dello sceriffo e della preside Weems. Ma cosa più importante rivide Tyler.
«Mercoledì!» la chiamò da lontano. Suo padre lo fermò, ma Tyler fu irremovibile «Sono in centrale, papà. Non può farmi nulla»
Con riluttanza Donovan lasciò suo figlio in sua compagnia e Tyler le chiese «Volevo solo farti una domanda» Mercoledì gli fece cenno di continuare «Volevo sapere solo che cosa si prova»
«Cosa si prova a fare cosa?»
«A perdere» la avvicinò a sé e le sussurrò all'orecchio «Non hai idea di cosa sta per succedere»
Una volta tornata al castello, la preside Weems le disse di fare i bagagli perché non avrebbe più tollerato i suoi atteggiamenti e le sue azioni sconsiderate. Mercoledì andò in camera sua, incapace di pensare alla prossima mossa. Aveva sbagliato tutto e ora non poteva più muoversi in quella scacchiera che lei stessa aveva ideato.
Vide il fumo diradarsi dalla sfera di cristallo, segno che qualcuno la stava contattando. Si sedette sulla sedia davanti alla scrivania e il volto pallido e splendido di sua madre le comparve davanti agli occhi.
«Madre!»
«Mercoledì, ho trovato la tua chiamata. Cosa c'è che non va, tenebrosa creatura?»
Non sapeva da dove iniziare. Troppe cose non andavano. Dalla tasca le cadde il disegno di Xavier. Lo prese in mano e guardò attentamente gli occhi cerulei della bestia.
«Madre, cosa sai dirmi di Cordelia Shadow?»
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The Devil Within|| Xavier Thorpe
FanfictionE se ci fosse un altro mistero da svelare? Alla Nevermore Academy sta succedendo qualcosa di molto strano. Più del solito. Adelaide "Ade" Shadow, è una studentessa della Nevermore Academy. Schiva e silenziosa, avrà subito un'attenzione particolare...