Capitolo XVIII

418 29 1
                                    

Nella sfera di cristallo non vide comparire il volto di nessuno della sua famiglia. Dannazione, pensò, ma forse era un pensiero troppo gentile. Vide Enid entrare in camera, la licantropa si era ripresa perfettamente dall'attacco. Le aveva anche organizzato una festa a sorpresa e Mercoledì si era sentita irritata davanti a quella dimostrazione di affetto, ma per scoprire l'identità del mostro doveva fare buon viso a cattivo gioco. Con uno stratagemma riuscì a convincere Enid e Tyler a venire con lei nella vecchia casa dei Gates.

Le due ragazze salirono al piano superiore, mentre Tyler rimase ad ispezionare il piano terra. Trovarono una camera in perfetto ordine, con tanto di fiori freschi e letto rifatto. Molto strano per una casa abbandonata, pensò. Laurel Gates doveva essere ancora viva e quei fiori le suggerivano un unico nome: Valerie Kinbot.

Sentirono l'urlo di Tyler e i passi del mostro farsi sempre più vicini. Lo videro arrivare di corsa verso di loro e Mercoledì spinse Enid dentro il montavivande. Sentirono il mostro provare ad aprire lo sportello in legno rovinato dalla muffa. Qualcosa spinse il montavivande all'indietro e Mercoledì riuscì a farlo scendere nello scantinato.

Cosa c'era lì dentro? Sembrava un laboratorio. E cos'erano quelli? I pezzi delle vittime. Mercoledì si guardò intorno cercando l'unica cosa a cui era riuscita a pensare in quel momento: Adelaide. Ma non vide nulla che potesse essere ricondotto a lei e da una parte era un grande sollievo. Videro l'ombra del mostro proiettata sulla parete, pronto a scendere nello scantinato quando un'ombra più piccola ma al tempo stesso mostruosa gli andò dietro. Sentirono i rumori di lotta e Mercoledì prese per mano Enid guidandola verso la finestra.

Fuori trovarono Tyler con delle ferite sul petto.

«Hai visto il mostro?» gli chiese Enid avvicinandosi a lui insieme a Mercoledì.

«Non era da solo»

«Lo so, li abbiamo visti lottare nel seminterrato» Mercoledì venne distratta dal rumore di alcuni passi. Quando il trio vide il volto di Xavier tirarono un sospiro di sollievo e lei iniziò a guardarlo con sospetto. Aveva sempre pensato che fosse lui il mostro, ma dopo la morte di Adelaide non ci credeva più molto. Ma adesso... Era impossibile che quel ragazzo fosse sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato.

Andarono a casa dello sceriffo per medicare Tyler e poi Mercoledì guidò Donovan Galpin nel seminterrato della villa dei Gates, ma il laboratorio era sparito.

Tornò in camera sua con una Enid furiosa.

«Questa è stata la ciliegina sulla torta che non hai neanche voluto tagliare. Potevamo morire per la tua stupida ossessione»

«Voglio solo scoprire chi ha ucciso tutte quelle persone»

«No, non lo fai per loro. Lo fai per lei. Accettalo, Mercoledì, una volta per tutte. Adelaide è morta e questa ricerca spasmodica non la riporterà indietro»

Preparò velocemente uno zaino e disse che per quella notte avrebbe dormito con Yoko nella sua nuova stanza.

«Mi dispiace, Mercoledì, dico davvero»

Mano la guardava da sopra la sua scrivania, se questo è il termine adatto per descrivere ciò che stava facendo.

«Non è colpa mia se ci hanno attaccato»

Mano fece qualche segno nella sua direzione e Mercoledì sbuffò «Enid non ha ragione, non lo faccio per lei» Mano mosse ancora le dita per dirle qualcosa «Non ammetterò di essermi affezionata a lei perché non è vero» Mano provò a dire qualcos'altro, ma Mercoledì la chiuse dentro un cassetto e andò a dormire. Aveva evitato l'espulsione per un pelo, forse la cupa mietitrice sarebbe stata una conoscenza confortevole.

Il giorno dopo vennero a sapere della morte del sindaco Garrett e durante i funerali poté rivedere quella testa pallida di suo zio Fester. Era da sempre il suo componente della famiglia preferito.

Le spiegò che quello che stavano cercando era un Hyde e Mercoledì lo invita ad infiltrarsi nel passaggio segreto dietro la statua di Edgar Allan Poe.

Quella notte entrò dentro la biblioteca pensando di trovare solo suo zio, quando invece trovò Xavier impalato al centro della stanza, gli occhi in cerca di qualcosa.

«Cosa ci fai qui? Non fai parte della confraternita»

«E tu cosa ci fai qui invece?»

Xavier scosse la testa e sbuffò «L'altra sera, io... ti ho cercato in camera tua, ma tu non c'eri e allora Mano mi ha detto» sospirò «Voglio solo sapere se sai qualcosa»

«Vuoi sapere se sei ancora nella mia lista dei sospettati?»

«Sai cosa, lascia perdere» fece per andarsene ma Mercoledì lo bloccò per un braccio.

«Se scopro che l'hai uccisa tu-»

«Cosa mi farai, eh? Tanto hai già deciso che sono colpevole e non riuscirò mai a farti cambiare idea» strinse le labbra «Adesso dirò una cosa che forse tu non riuscirai a capire, ma a differenza di quanto credi io amo davvero Adelaide. Amavo. Non lo so più, perché è anche questo che vuol dire essere umani, ammettere i propri limiti»

La lasciò da sola in mezzo alla biblioteca impolverata. Suo zio comparve da una trave sul tetto e insieme trovarono il libro dove si parlava dell'Hyde e del fatto che avesse sempre un padrone. Allora non cercavano una persona da sola. 

La sera dopo Tyler le organizzò un appuntamento nella cripta di Crackstone e quando tornò a casa trovò Mano accoltellato.

Xavier ormai la notte non dormiva più, passava il suo tempo a disegnare nel suo rifugio lontano da tutto e da tutti. Con pennellate violente macchiava l'ennesima tela e una volta finito protese la mano verso il volto che gli mancava osservare.

Adelaide sorrise tra i colori, per poi tornare inanimata. Sul viso di Xavier scese una lacrima solitaria.

Voltò lo sguardo e vide il disegno che aveva fatto prima del ritratto di Adelaide. Aveva visto quel lupo mentre arrivava alla villa dei Gates e si era voltato a guardarlo come se lo conoscesse. Una elucubrazione di qualcuno che non dorme da giorni. Però gli era piaciuto. Aveva il manto nero come la pece e gli occhi azzurri e arrabbiati, si era rivisto in quel lupo.

Guardò di nuovo il volto di Adelaide dipinto sulla tela e per una volta gli venne da sorridere.

The Devil Within|| Xavier ThorpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora