Capitolo XIX

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Adelaide quel giorno si era svegliata allegra. Aveva riordinato la stanza e si era data una sistemata davanti allo specchio. Quando vide Yoko rientrare in camera un'idea le balenò nella mente. Andò sotto il letto e tirò fuori la cesta dei panni sporchi. Voleva lavare il vestito di Yoko. Ma la cesta era vuota.

«Ci ho pensato io stamattina mentre dormivi» spiegò Yoko mentre cambiava le lenzuola.

«Non avresti dovuto» una strana rabbia le si era formata sulla gola, odiava quando toccavano le sue cose «Toccava a me, è già tanto che mi presti i vestiti»

«L'ho fatto con piacere, tranquilla»

Yoko non si era voltata a guardarla neanche una volta, troppo intenta a rifare il suo letto. Adelaide fece un respiro profondo e uscì dalla stanza. Avrebbero finito per litigare e non le andava bene. Di colpo capì perché fosse così nervosa quel giorno. L'indomani ci sarebbe stato il Raven e dopo sarebbero arrivati i genitori per il weekend a loro dedicato. Ripensò alla lettera di sua madre e un tuffo al cuore le smorzò il respiro. Era solo un fallimento e sua madre preferiva rimanere con le vecchie arpie della congrega piuttosto che andarla a trovare dopo mesi di silenzi.

Il pensiero della sera precedente riuscì a rasserenarla. Il quadro di Xavier, le sue mani che accarezzavano ogni centimetro del suo corpo. Aveva voglia di vederlo. Si incamminò verso il suo studio segreto e bussò alla porta.

«Avanti» sentì dire da dietro il legno. Aprì la porta e vide il volto di Xavier concentrato verso una tela, le mani sporche di pittura.

Appena la vide, la sua bocca si aprì in un sorriso armonioso e Adelaide seppe di avere la medesima espressione in volto. Andò verso di lui e gli scoccò un bacio sulle labbra. Fece per allontanarsi, ma Xavier la trattenne dandole un bacio più passionale.

«Buongiorno» Xavier rise. Sì, era un buon giorno anche per lui.

«Senti, volevo chiederti una cosa» Xavier si appoggiò ad un tavolino e incrociò le braccia al petto, pronto per ascoltarla «Ci sarebbe quel... quel ballo domani e non so magari ti andava di...» Xavier le fece cenno di continuare con la testa, ma dal sorriso sornione che aveva in volto Adelaide sapeva che aveva già capito «Sì, insomma, per il ballo»

«Non capisco dove vuoi arrivare, Ade» la prese in giro.

«Sai cosa, lo chiederò a Eugene» si voltò per andarsene, ma venne fermata per un braccio.

«Mi farebbe molto piacere venire al ballo con te, Ade» disse guardandola negli occhi.

Adelaide tirò un sospiro di sollievo. Si scambiarono un altro bacio e poi lei dovette scappare al vivaio. Le sue api non la vedevano da un po'.

Quando arrivò, trovò Eugene e Mercoledì a confabulare tra di loro.

«Di cosa parlate?»

«Andremo a caccia del mostro» Eugene era al settimo cielo e Mercoledì gli diede uno schiaffo sul braccio. Forse Adelaide non doveva sapere dei loro piani.

«Ma domani c'è il ballo»

«Non andremo ad un evento fatto per amplificare i complessi del genere femminile. Ne ammiro il sadismo, ma non fa per me» disse Mercoledì atona.

«Beh io andrò. Se avete bisogno di qualcosa non esitate a chiamarmi, però» incuriosiva anche lei quella caccia al mostro, ma onestamente preferiva la prospettiva di ballare con Xavier per tutta la sera. 

Dopo un po' le due ragazze se ne andarono. Entrambe sarebbero dovute andare a Jericho, Adelaide per comprare un vestito e Mercoledì che il suo appuntamento con la dottoressa Kinbot. Adelaide la salutò con un cenno della mano e andò a prepararsi. Fu sorpresa di trovare la ragazza con le trecce ad aspettarla.

«Hai la tendenza a finire sempre nei guai, ho pensato che un po' di compagnia ti avrebbe fatto piacere»

Adelaide sorrise compiaciuta «Da quando Mercoledì Addams è così gentile?»

Mercoledì cominciò a camminare per il corridoio lasciandola indietro e Adelaide si ritrovò ad inseguirla.

«Volevo ringraziarti per ieri. Se sono viva lo devo a te»

«Vedi di non farmene pentire» le rivolse uno sguardo veloce «Stai bene?»

Adelaide sorrise e annuì. Sì, quel giorno stava bene. Era viva, innamorata e in procinto di passare la serata più bella della sua vita in compagnia dei suoi amici più cari. Nulla poteva andare storto.

Arrivarono nella piazza principale di Jericho e si separarono di nuovo. Adelaide le augurò buona fortuna per qualsiasi cosa dovesse fare quel giorno e Mercoledì fece lo stesso mettendo l'accento su quanto fossero inutili e scomodi i vestiti che stava per andare a provare. Era una ragazza particolare, ma ad Adelaide era piaciuta sin da subito, ormai non poteva più negarlo. Mercoledì era la sua kriptonite, ma a lei non dispiaceva l'idea di rimanere uccisa per quegli occhi neri.

Si provò tanti vestiti quel giorno in compagnia di Yoko e Enid. Ne indossò uno scelto dalla lupacchiotta e lo trovò incantevole. Era bianco con delle sfumature lilla, lungo con un leggero strascico. Un po' scomodo, ma perfetto per il suo stile.

«Enid, sei un genio»

«Ripetilo ancora, adoro sentirmelo dire»

Quel momento di pace venne interrotto dall'arrivo di Bianca all'interno del piccolo negozietto. La sirena la vide subito e andò verso di lei. Yoko e Enid si posizionarono davanti ad Adelaide come uno scudo umano. Non le avrebbero permesso di farle del male.

«Adelaide, devo parlarti»

«Bianca, non rendere le cose più difficili e lasciala stare in pace» disse Yoko.

«Ragazze, va tutto bene» sorpassò le sue amiche e si mise faccia a faccia con Bianca. Avrebbe ascoltato quello che voleva dirle e poi se ne sarebbe andata per la sua strada. Non la odiava, ma non si sentiva più al sicuro accanto a lei.

Si allontanarono dal suo gruppo e Bianca iniziò a scusarsi per quello che aveva fatto, ma Adelaide la bloccò. Non voleva le sue scuse, sapeva che la sirena non lo aveva fatto di proposito.

«Devo dirti un'altra cosa» Adelaide le fece cenno di continuare «Forse tu credi di conoscere Xavier, ma non è così»

«Cosa intendi dire?»

«Lui ha dei...problemi. Problemi mentali»

Questo era troppo, non le avrebbe fatto dire nulla contro il suo ragazzo.

«So tutto quello che devo sapere. E non si allontana una persona solo perché ha dei problemi» sbuffò a ridere e Bianca la guardò confusa «Rido perché fino a quando stavate insieme i suoi problemi per te non esistevano, ma ora che ti ha dimenticata iniziano a darti fastidio»

«Tu non capisci, lui può essere pericoloso»

«Anche io, Bianca» la guardò dritto negli occhi «Ci sono cose di me che nessuno sa, tranne Xavier e lui non mi ha mai allontanato»

Guardò il bel viso di Bianca sfregiato da degli artigli. Aveva sentito dell'attacco di quella notte ed era felice di vederla ancora viva anche se non lo avrebbe mai detto, non dopo quello che le aveva fatto. Fece per andare verso i camerini, aveva ancora il vestito per il ballo addosso, ma quella conversazione ne aveva spezzato la magia.

Si sentì afferrare per il braccio «Ti chiedo solo di stare attenta»

Adelaide si liberò il braccio con uno scossone «L'unica persona di cui devo preoccuparmi sei tu»

Si allontanò da lei a passo svelto. Ormai non poteva più considerarla sua amica, Bianca Barclay le faceva troppa paura. Aveva già provato ad ucciderla una volta e aveva il terrore che ci avrebbe riprovato.

The Devil Within|| Xavier ThorpeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora