Adelaide si trovava in camera sua, il suo posto sicuro, lontano da sguardi indiscreti e da rumori molesti. Aveva aiutato Xavier a portare Mercoledì in infermeria e poi se ne era andata. Non sopportava la sensazione che provava quando era accanto al ragazzo dalla folta chioma. Non aveva provato nulla di simile in tutta la sua vita.
Yoko entrò col suo solito passo silenzioso e i suoi occhiali rotondi.
«Pronta per il luna park?»
No, non lo era. Non voleva rivedere Xavier, né tantomeno Mercoledì Addams. Voleva stare tutto il tempo in camera sua, sotto le coperte a leggere un libro. Nulla di più.
Fece un lungo sospiro e disse «Non mi va molto»
Non li vedeva, ma percepiva gli occhi vispi della vampira guardarla da sotto le lenti scure.
«Va bene» le disse infine «Se cambi idea conosci la strada»
La vide prepararsi per uscire e un moto di risentimento la fece voltare dall'altro lato. Così andava meglio. Faccia a faccia col muro pieno dei disegni che faceva nel cuore della notte. Perché doveva essere sempre così? Ogni scelta che prendeva non le sembrava giusta. Voleva andare e vedere Xavier, voleva rimanere in camera e non avere a che fare con nessuno. Si odiava.
Yoko la salutò con un cenno della mano e Ade la vide sparire dietro un muro del corridoio. Il suo occhio cadde sui disegni appesi alla parete. Aveva fatto dei ritratti dei suoi amici alla Nevermore.
Yoko, Bianca... Xavier.
Passò un dito sul tratteggio di matita che creava delle onde sui capelli lunghi del ragazzo e ne avvertì la setosità. Quanto sarebbe stato bello toccarli per davvero.
Cercò di raccimolare quanto più coraggio possibile. Si vestì in fretta e furia e uscì di corsa da camera sua.
Il luna park era pieno di persone tra normali e studenti della Nevermore, riuscì a scorgere anche la preside Weems intenta a mangiare un hamburger. Onnivori, disgustosi.
Da lontano vide la figura di Mercoledì Addams parlare con Enid, la lupacchiotta senza poteri. Come lei, del resto. Si avvicinò silenziosamente riuscendo a sentire solo parte della loro conversazione.
Aveva capito bene, Mercoledì voleva andarsene?
Si perse nei suoi pensieri e non si accorse di avere il volto della ragazza con le trecce incredibilmente vicino.
Si ritrasse per lo spavento e riuscì a scorgere un guizzo di piacere in quegli occhi neri che sembravano riuscire a leggerle l'anima.
«Mi spii adesso?»
«Perché vuoi andartene?»
«Non sono affari tuoi, Adelaide» disse mettendo l'accento sul suo nome.
«Mi dispiace solo che tu non ti sia trovata bene con noi»
Mercoledì si guardò intorno, in cerca di non sapeva bene cosa. Fece incontrare ancora una volta i loro occhi e poi se ne andò senza dirle neanche una parola.
Odiosa, odiosa, odiosa.
Allora perché ne era così stregata?
Non ebbe il tempo di rifletterci. Da lontano vide la figura longilinea di Xavier e senza chiedere il permesso al cervello i suoi piedi iniziarono a muoversi verso di lui.
«Ciao, Xavier»
Il suo amico le fece un cenno col capo, anche lui troppo incantato dalla figura di Mercoledì per concentrarsi su qualcos'altro.
«Vuole scappare» gli rivelò e lui non parve sorpreso.
Ade avvicinò la sua mano al ragazzo con l'intenzione di dargli una pacca sulla spalla, ma appena le sue dita sfiorarono il tessuto della sua giacca un lampo bianco le attraversò gli occhi azzurri.
Scosse la testa frastornata.
«Stai bene, Xavier?»
Il capellone si girò verso di lei facendo incontrare finalmente le loro iridi chiare.
«Perché me lo chiedi?»
Adelaide scosse la testa «Lascia stare»
Con passo spedito si allontanò da lui e andò in cerca di Yoko e Bianca. Aveva ancora quella strana sensazione in circolo nel suo corpo. Cosa le stava facendo quel ragazzo? Perché non riusciva a gestire le sue emozioni?
Mentre era alla ricerca delle sue amiche, un urlo straziante le perforò le orecchie. La folla cominciò a muoversi confusamente davanti ai suoi occhi. Gente in preda al panico la spintonava in cerca di una via di fuga. Il mondo cominciò a girare alla rinfusa e Adelaide si ritrovò in ginocchio a terra con le mani a coprirle le orecchie e gli occhi sigillati.
Sentì due braccia cingerla per la vita e aiutarla ad alzarsi. Sentì solo poche parole confuse.
Mostro. Mercoledì. Rowan. Morto.
Quando si risvegliò la mattina successiva si trovava avvolta nelle sue coperte, a darle il buongiorno i suoi disegni sulla parete.
Chi l'aveva portata in camera sua ieri notte? Cosa era successo? Aveva sognato tutto?
Si alzò in fretta e si accorse di avere indosso i vestiti della sera prima.
Allora era uscita davvero.
Raggiunse di corsa l'androne della scuola dove trovò Xavier e Yoko.
«Guarda chi si è svegliata. Buongiorno, Ade» la salutò il ragazzo dai capelli lunghi.
«Cos'é successo ieri sera?»
Yoko scrollò le spalle «Mercoledì... Lei crede di aver visto un mostro e...»
«Rowan è morto» la interruppe lei ricordando il dolore atroce che le aveva cinto le tempie la sera prima.
Xavier la guardò in un modo strano, ma ben presto il suo sguardo venne catturato da qualcosa dietro di lei.
«Ciao, ragazzi»
Ade si girò verso il punto da dove aveva sentito parlare e si ritrovò davanti il volto sorridente e paffuto di Rowan.
«Cosa è successo ieri sera?»
STAI LEGGENDO
The Devil Within|| Xavier Thorpe
FanfictionE se ci fosse un altro mistero da svelare? Alla Nevermore Academy sta succedendo qualcosa di molto strano. Più del solito. Adelaide "Ade" Shadow, è una studentessa della Nevermore Academy. Schiva e silenziosa, avrà subito un'attenzione particolare...