Tre mesi fa
Sono passati tre mesi da quando Liam è stato catturato dai cacciatori. Era stanco, stremato e messo molto, ma molto male. Continuava a sperare che il suo branco sarebbe venuto a salvarlo. Ma era complicato trovarlo, perché ogni tre giorni, lo caricavano su un camion, legato, sia braccia sia gambe con le catene, non vedeva dove lo portavano, perché di solito lo facevano svenire o gli ricoprivano la testa con un sacco e glielo toglievano soltanto quando si ritrovava a testa in giù, legato alle catene elettriche.
Ormai era di routine, si svegliava, lo picchiavano, lo legavano, lo trasportavano sul pavimento lurido fino a una stanza minuscola e buia, dove lo torturavano o abusavano, o entrambe, poi spostavano il suo corpo privo d'inerzie e lo rilegavano su una sedia e gli facevano delle domande alle quali Liam non rispondeva, perché non avrebbe mai e poi mai tradito il suo branco.
Tanto sapeva che prima o poi lo avrebbero ucciso.
«Liam, se tu collabori forse ti risparmieremo la vita» disse Gerard fissando Liam negli occhi blu. «Dimmi dov'è McCall» urlò più forte, un pugno gli arrivò sullo zigomo. Liam in tutta risposta sputò il sangue sul pavimento. «Vuoi giocare vedo, va bene te la sei cercata» disse più forte Gerard, prendendo una fiala con all'interno lo strozzalupo e vischio, mettendogliela nel collo e iniziò a vedere solo buio.
***
«Scott, stai tranquillo lo troveremo» disse Stiles mettendo una mano sulla spalla di Scott. «Stai tranquillo! È da tre mesi che setacciamo Beacon Hills per trovarlo, l'abbiamo trovato? NO!» Urlò contro l'amico sentendosi in colpa subito dopo. Dopotutto non era colpa del branco se i cacciatori li odiano e li vogliono morti. «Scusa, non volevo urlare, è che non riesco a pensare lucidamente, è mio fratello» disse Scott con lo sguardo e la voce mortificata. Stiles si avvicinò a lui e lo abbracciò «Lo troveremo, ne sono sicuro, porteremo a casa il nostro cucciolo» disse Stiles staccandosi dall'abbraccio.
"Il mio cucciolo, intendi" pensò Theo. I suoi occhi si illuminarono, di nuovo, ormai perdeva il controllo facilmente. Chiuse gli occhi, doveva pensare solo all'unica persona che l'aveva perdonato sin da subito, doveva pensare solo all'odore di Liam, ma in quella casa stava svanendo. E sì, il piccolo beta viveva da Scott. Nessuno del branco sapeva il vero motivo, sapevano soltanto che Liam non aveva intenzione di tornare a casa sua. Ogni volta che nominavano i suoi genitori odorava di paura e di terrore e tremava come una foglia.
«Io vado un attimo in bagno» disse Theo, cercando di nascondere una lacrima che gli era scesa. Salì le scale, camminò lungo il corridoio, superò il bagno per entrare nella stanza degli ospiti. In quella stanza. La stanza di Liam.
Aprì la porta e per poco non fu invaso dalle sue stesse lacrime. Liam stava lì da poco, ma quella stanza era diventata sua. I vestiti ancora a terra, l'attrezzatura da lacrosse buttata in un angolo, le lenzuola sfatte e fogli buttati sulla scrivania. Come faceva a non impazzire ogni volta per cercare qualcosa, questo lo sapeva solamente Liam.
Theo era come intrappolato, non riusciva più a sentire niente da quando il beta era sparito. Era troppo per lui, non ce la faceva. Voleva solo che tutto il vuoto che sentiva nel petto si svuotasse, era persino complicato mandare giù un groppo di saliva, senza che lo stimolo di vomitare lo facesse stare ancora peggio.
Come faceva un cucciolo di lupo a ridurlo così?
Si guardava in giro, sedendosi sul letto. Quelle lenzuola, quei cuscini odoravano ancora di lui. Poco. Ma il suo odore c'era ancora. Mentre continuava a respirare il suo odore, Theo notò una strana cosa sotto il lenzuolo. Lo alzò e lo vide. «Non ci posso credere, l'ha tenuto» sussurrò prendendo in mano il peluche a forma di leoncino. Quel pupazzo odorava di Liam più di qualsiasi altra cosa in quella stanza. "Bene" pensò Theo, aveva trovato un altro modo per prendere in giro quel lupetto.
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My Savior - THIAM
WerewolfCon un beta da salvare e una nuova minaccia in corso riusciranno a proteggere tutti, compresi loro stessi? Dal testo: Liam si lasciò andare a peso morto, contro di lui, ormai privo di forze dopo la giornata intensa. E nell'esatto istante in cui sent...