Cap. 2 Dolore

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Quella stessa sera Scott chiamò il resto del branco per dirgli di venire subito da lui. E in meno di 15 minuti arrivarono tutti. Erano tutti in sala, Stiles e Lydia seduti sul divano vicini, Malia sulla poltrona con un piatto di pizza in mano, Scott in piedi, al centro della sala a spiegare l'accaduto, Mason e Corey seduti sul pavimento mano nella mano.

"Lo faremo pure noi" pensò Theo, con lo sguardo perso. Davvero era riuscito a trovare il beta? E se fosse solo una cosa del suo subconscio? Se fosse tutta un'illusione, che in verità il suo cucciolo non c'era più. Sarebbe riuscito a perdonarsi? No, decisamente no, l'avrebbe raggiunto di sicuro se quella fosse stata la verità, almeno in quell'altro mondo poteva ritoccare Liam. Invece in questo, non riusciva neanche immaginare vivere senza quegli occhi blu, senza la sua risata, senza il tocco della sua mano, così lieve, così sottile, così rapido e fugace che nessun altro sospettava, quel occo che lo aiutava a superare i giorni più duri, quel gesto che appariva così semplice, così bello, così infantile, così come Liam. Rassicurante.

«Theo, hai capito?» lo richiamò Scott, risvegliandolo dal suo flusso di pensieri e la chimera scosse solo la testa. La verità è che non riusciva a togliersi quelle urla, così intrise di paura, di terrore e di lacrime dalla testa, Scott sembrò capire e gli chiese con un tono molto calmo «Ti va di raccontarci cosa hai visto?» Theo in quell'istante, sentendo quelle parole, cercò subito lo sguardo di Malia, come se potesse aiutarlo da quella situazione, con lo sguardo implorante, non voleva rivivere quell'incubo. Era bastato una volta.

Malia per fortuna capì, alzandosi dal divano, posando il piatto sul tavolino «Theo, non devi raccontarci tutto, solo ti ricordi di aver visto un indizio di dove si potrebbe trovare Liam?» disse Malia, sedendosi vicino, sorridendogli. «Ero in un edificio» disse Theo deglutendo fissando un punto fisso del tavolino «abbandonato, ero in una stanza chiusa, senza via d'uscita» continuò, mentre un brivido gli percorse la schiena «mi ricordo solo che sulla parete c'era...c'era un simbolo strano» finì, prendendo finalmente fiato «Disegnalo» gli disse Stiles passandogli carta e penna.

«Ecco, è questo» disse Theo, passando il foglio a Scott, che sbiancò subito, poi passò il foglio a Stiles e Lydia, guardarono il foglio e poi Scott, come se avessero capito dove si trovava, come se avessero già visto quel simbolo strano.

«Sappiamo dov'è» rispose Lydia «Beacon Hills First National Bank».

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Liam si risvegliò con un dolore allucinante alla testa e in tutto il corpo. Tremava. Faceva freddo, molto freddo. Quando mise a fuoco tutto, notò che si trovava in un furgone, con le gambe e braccia legate, ma stavolta la sua testa non era in un sacco. Almeno poteva respirare, senza rischiare di soffocarsi, però era strano di solito gliela coprivano sempre.

Dove lo avrebbero portato questa volta?

Poi la seconda cosa che notò è che era sdraiato sul pavimento lurido del camion, ma la sua testa era appoggiata a qualcosa di morbido. Tirò su la testa e per poco una fitta di dolore non lo fece svenire nuovamente, era letteralmente appoggiato ad Alec.

My Savior - THIAMDove le storie prendono vita. Scoprilo ora