«Liam!» pianse la piccolina attaccandosi di più al suo braccio, mentre due cacciatori cercavano di staccarla. Di portarla lontana da lui. Liam la teneva stretta, consolandola, rassicurandola che sarebbe andato tutto bene. «Ei stellina» la chiamò Liam, accarezzandogli i capelli, riuscendo a vedere in quegli occhi verdi pieni di orrore «Chiudi gli occhi, sogna e vola come Trilli» gli sussurrò Liam prima di sentire la presa delle braccia sempre più deboli, gli occhi sempre più pesanti, una voce spaventata e tremante che lo chiamava, due braccia che lo sollevavano da terra, prima di vedere solo il buio...
***
«Liam» sentì una voce maschile che lo chiamava, scuotendolo in modo cauto. Aprì lentamente gli occhi, sbattendoli un paio di volte prima di vedere Bane di fronte a lui. Per fortuna esistevano persone buone, ma solo in rare occasioni «Riesci ad alzarti?» gli chiese il cacciatore con un tono dolce, guardando le sue pessime condizioni. Il beta alzò lo sguardo e scosse la testa, coprendosi il viso con le mani, sentendo le guance bagnate «Gerard e tuo padre hanno deciso di darti un giorno per elaborare il lutto, ma devi venire con me» disse il cacciatore, togliendo il fucile per posarlo a terra, lontano da loro.
Il cacciatore lo aiutò ad alzarsi, mettendogli un braccio sulla schiena per dargli sostegno. Liam tenne gli occhi chiusi per non vedere la cella, dove fino a qualche ora fa aveva pulito il sangue della piccola Skye da tutte le pareti. Era tutta colpa sua. Non avrebbe dovuto lasciarla andare. Avrebbe dovuto proteggerla. Meritava lui quella fine non lei. Non una bambina di soli nove anni. Lui doveva morire. Era tutta colpa sua.
Bane lo portò per tutto il lungo corridoio e solo alla fine, quando si fermò, Liam riaprì gli occhi, solo per vedere suo padre e Gerard in piedi di fronte a una sedia, al centro della stanza; vicino al muro c'era una ragazza rannicchiata su una sedia con il viso rigato dalle lacrime, che lo guardava con disprezzo, come se fosse lui il cattivo. Ma perché?
«Liam siediti» gli ordinò suo padre con un tono di voce diverso dal solito. Ancora titubante Liam eseguì l'ordine, sedendosi tremante sulla sedia. Portandosi le gambe al petto, come se il pavimento in quel momento bruciasse sotto di lui, facendo vagare lo sguardo a tutti i membri della stanza, soffermandosi su Bane, che gli fece il segno di stare calmo.
«Sai chi è lei?» si inginocchiò Gerard di fronte a lui, indicando la ragazza. Il beta scosse la testa, abbassando lo sguardo «Sai perché è qui?» gli chiese ancora Gerard, toccandogli la caviglia facendolo rabbrividire su tutto. Poi con uno strattone il vecchio lo buttò giù dalla sedia, bloccandolo a terra, prendendolo per i capelli, alzandogli la testa in modo che potesse guardare perfettamente la ragazza seduta.
«Lei è la sorella maggiore di Skye» gli sussurrò Gerard all'orecchio, riuscendo a sentire il suo fiato sul collo. No, non è vero. Non può essere la sorella di Skye, perché lei...lei non aveva nessuno. Come lui.
«È qui perché ha saputo della morte della piccolina» disse suo padre in modo freddo, tirandogli un calcio nello stomaco e un altro nel petto «E sai cosa succede agli assassini vero Liam?» parlò di nuovo suo padre, tirandogli un gancio destro in gola e uno sull'occhio, facendolo sussultare.
«Victoria è tutto tuo. Puoi fargli male» aggiunse suo padre, staccandosi dal suo corpo assieme a Gerard per poi uscire dalla stanza. Chiudendo la porta a chiave. Lasciandolo lì da solo con la ragazza, che dall'espressione che aveva non aveva buone intenzioni.
Era completamente immobile, non riusciva a muoversi. Era come se fosse pietrificato mentre vedeva la ragazza che si alzava dalla sedia con gli occhi privi di emozioni. Erano solo accecati dal dolore «Non sono stato io, non sono stato io...» continuò a dire Liam mentre la ragazza lo bloccava con la cintura, in modo da non fargli muovere né con le braccia né con le gambe.
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My Savior - THIAM
WerewolfCon un beta da salvare e una nuova minaccia in corso riusciranno a proteggere tutti, compresi loro stessi? Dal testo: Liam si lasciò andare a peso morto, contro di lui, ormai privo di forze dopo la giornata intensa. E nell'esatto istante in cui sent...