Capitolo 32

1.3K 52 0
                                    

Dopo aver sbagliato circa cinque ordini, finalmente capii il registratore di cassa. A parte del trambusto a pranzo, il negozio era quasi vuoto e venni mandata a casa con un hamburger e patatine fritte gratis.

"Piuttosto divertente, eh?" chiese Marcus, mangiando il suo hamburger mentre ci dirigevamo verso la fermata dell'autobus. "Voglio dire, i clienti sono degli idioti ma te la sei cavata piuttosto bene."

"Ho fatto casino, tipo, con ogni ordine," ribattei. "Ma, in mia difesa, sei il peggior formatore nella storia del mondo."

Sorrise, asciugandosi la bocca. "Che importa. Non è che ti licenzieranno."

"Voglio dire, non hanno ancora licenziato te," scherzai. "Ma perché lavori qui? Non è che tu abbia molto tempo libero."

"Ce l'ho," disse. "Voglio dire, gli allenamenti sono un po' ma raramente mi lasciano giocare e questo è praticamente tutto quello che ho. Inoltre..." Tirò fuori un paio di banconote dalla tasca. "La paga è buona."

Aggrottai le sopracciglia. "Non riceviamo i nostri stipendi fino a venerdì..."

Realizzai mentre lui si rimetteva i soldi in tasca con un'alzata di spalle. "Marcus, ma che diavolo?"

"Cosa?" disse. "Sono solo venti dollari."

"Allora? E' comunque rubre," dissi.

"Rilassati, Amelia. Non mi beccheranno," strascicò. "Non fare la perbenista."

"Quelli sono i loro soldi. Perché dovresti prenderli?"

Sbuffò drammaticamente. "Oh mio Dio. Se avessi saputo che avresti reagito così, non te l'avrei detto. Farai la spia?"

"Hai intenzione di rubare di nuovo?" risposi, inarcando le sopracciglia. "Senti, se hai bisogno di soldi, io e Zack possiamo provare ad aiutarti-"

"Smettila," disse. "Smettila di cercare di aiutarmi come se fossi un ragazzino." 

"È tuo cugino, Marcus. Ci tiene a te. La tua famiglia non sarà felice se lo scopriranno."

"Allora non lasciare che lo scoprano," disse, imitando il mio tono.

Mi morsi il labbro. "Perché lo fai?"

Inspirò profondamente. "Non sei l'unica persona che ha perso la propria famiglia, Amelia."

"Hai Carrie e Pete-"

Mi diede un'occhiata e fu chiaro che l'ultima cosa che voleva fare era chiedere loro dei soldi. Anche se non ero d'accordo, lo capivo.

"Senti, non lo dirò a nessuno, ok?" Dissi. "Ma non farlo di nuovo o dovrò farlo. Se hai bisogno di soldi, possiamo trovare una soluzione. Sei mio amico e sono sicuro che Zack..."

"Giusto," interruppe con un sorriso ironico. "Così il Capitano Zack può intervenire e salvare la situazione."

"Non glielo dirò," promisi. "So mantenere un segreto, Marcus."

Marcus fissò la neve mentre iniziavano a cadere sottili fiocchi. Sembrava di essere in una palla di neve. Nonostante la sua altezza e statura, i suoi capelli ricci lo facevano sembrare un bambino. Qualcosa in lui mi ricordava Daniel.

"Promettimi che non lo farai più?" chiesi a bassa voce, come se stessi parlando con un bambino.

Inspirò. "Okay," disse. "Questo resta tra noi." Non era un domanda.

"Non lo dirò a nessuno."

Lui annuì, infilandosi le mani in tasca. Restammo in silenzio fino all'arrivo dell'autobus e non ci scambiammo una parola durante il viaggio di ritorno.

The Stadium's Star ▪︎✔️ (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora