Capitolo 19

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Mentre mi infilavo sugli spalti dello stadio, considerai i pro e i contro del football.

Pro: Zack lo adorava, era divertente da guardare soprattutto quando si vinceva, i muscoli delle braccia di Zack.

Contro: i fan.

Uomini di mezza età avevano letteralmente cercato di abbattermi mentre io facevo fatica a raggiungere il mio posto. Riuscii a sentirli masticare snack mentre mi stringevo a disagio vicino ai loro vecchi corpi per sedermi.

Semmai, io sarei dovuta essere infastidita. Non venivano nemmeno qui!

Una volta che il gioco iniziò, però, tutto venne dimenticato. Durante il gioco, Zack corse alla velocità della luce. Il suo miglioramento era così vasto che anche io lo notai. Anche se non poteva vedermi, indicò il cielo quando segnavamo. L'orgoglio mi si gonfiò nel petto mentre toccavo la mia collana ed esultai.

Faceva un fottuto freddo. Faceva freddo e c'era troppa gente e non poteva vedermi neanche se avesse strizzato gli occhi e usato una lente d'ingrandimento ma io ero qui con indosso il suo numero di maglia. Ero qui per urlare ogni volta che segnavamo e ero qui per tenere la sua divisa sudata e puzzolente mentre scattavamo le foto. Mi sarei potuta lamentare in seguito di quanto fosse rumoroso e freddo, ma era bello essere importante per qualcuno.

Inoltre, il sorriso sul suo viso dopo ne valeva la pena.

Si avvicinò a me, casco in mano e occhi scintillanti. Marcus era accanto a lui ma rimase indietro mentre Mia corse verso di lui e lo baciò. Quando guardai Zack in cerca di una spiegazione, lui fece semplicemente spallucce.

"Sei stato fantastico," dissi.

Zack sorrise ma prima che potesse rispondere, Marcus gridò: "Ehi! Zayn e Gigi! Cosa mangiamo per cena?"

Finimmo per prendere qualcosa al McDonald's e mangiare sul pavimento della stanza di Zack e Marcus perché era tutto ciò che potevamo davvero permetterci, non che mi stessi lamentando. Le patatine erano imbattibili.

"Ricordi il nostro primo appuntamento da McDonald's?" disse.

"Io che ti insulto e tu che mi chiami un mocciosa viziata?" chiesi divertita.

"I bei vecchi tempi," disse Zack, intingendo una patatina nel mio gelato.

"Quello non era un appuntamento," dissi. "Eravamo la terza e la quarta ruota di scorta di Elizabeth e Darcy della Lincoln High."

"Che cosa?"

"Sono una coppia di un libro. Orgoglio e pregiudizio," spiegai.

In realtà, Jaden e Lola sarebbero stati probabilmente più Jane e Bingley, ma non mi preoccupai di parlarne.

"Questo Darcy cerca di fare una mossa con la ragazza del suo migliore amico nei libri?" chiese Zack, mettendosi in bocca una patatina. 

Gli diedi un'occhiataccia. "Siamo stati insieme per, tipo, cinque minuti e sai che lui e Lola sono tornati insieme ora."

Zack alzò un sopracciglio disinteressato mentre Mia chiedeva, "Aspetta, quindi è vero che vi siete incontrati al liceo? State insieme da così tanto tempo?"

"Cosa posso dire? Si è rifiutata di lasciarmi andare," disse Zack poi si girò verso di me. "Non colpirmi."

Gli lanciai una patatina invece. "Ufficialmente due anni tra pochi mesi. Dio, era un davvero stronzo quando mi ha incontrato."

"È ancora uno stronzo," disse Marcus. "Solo non davanti a te."

Zack alzò le spalle. "Non puoi cambiare tutti, Principessa."

"Non posso credere che tu mi abbia appena chiamato così."

Sorrise maliziosamente e notai Mia fissarci con un'espressione strana. Marcus cambiò argomento prima che io potessi dire qualcosa.

"Allora, io e il cugino abbiamo notizie," disse. "Alcuni reclutatori ci hanno osservato e sono interessati a quello che vedono. Voglio dire, la maggior parte di quello che vedono di me è seduto sulla panchina e il mio favoloso culo, ma in realtà prestano attenzione a Zachary."

"Davvero? È fantastico" dissi.

Zack scosse la testa. "Siamo ancora matricole. Ci stanno solo tenendo d'occhio. Questo è tutto."

"Sembra che tu piaci molto al New England," disse Marcus, dimenando il suo sopracciglia.

"Vedremo tra qualche anno," disse Zack ma non riuscì a nascondere il suo sorriso.

"Sono sicura che ti amano già," dissi.

Mi sorrise mentre inspiravo. Mi alzai in piedi e dissi: "Porto fuori la spazzatura. Avete finito tutti?"

Mormorarono e impilarono la spazzatura nel mezzo così potessi raccoglierla. Uscii dalla stanza e la lanciai nel cassonetto del corridoio, ma invece di tornare nella stanza, andai sul balcone.

L'aria fredda mi punse le guance, ma in senso positivo. Mi ricordò di essere viva. Feci un respiro profondo, riempiendo i miei polmoni di aria fresca.

New England...Tutti i suoi sogni si stavano avverando così velocemente. Ero in grado di stare al passo?

Una voce ruppe il silenzio. "Mi hai stregato anima e corpo e... non vorrei mai essere separato da te da questo giorno in poi."

Mi girai e vidi Marcus che camminò accanto a me con una sigaretta spenta in mano. La lasciò ferma tra i suoi denti sorridenti prima di accenderla.

"Ho saltato la parte del 'Ti amo' per rispetto verso il cugino," disse.

"Giusto. Perché il resto della citazione è così platonico," risposi.

Sorrise. "Non dirlo a Zachary. È l'unica citazione che ricordo."

Risi. "È una indimenticabile."

Inspirò, poi espirò una sottile nuvola grigia. Si disintegrò nell'aria gelida come un sogno.

"Non sembri sorpresa dalla mia straordinaria capacità di citare la letteratura."

"Sono più sorpresa dalla sigaretta," dissi. "Pensavo che gli atleti si prendessero cura dei loro corpi durante la stagione."

"Una non ha mai ucciso nessuno," disse, soffiando fuori il fumo. Rovinava la freschezza dell'aria. "Allora perché ti nascondi qui?"

Feci spallucce. "Avevo solo bisogno di un po' d'aria fresca."

Si fermò a metà dell'espirazione e guardò il fumo. "Ops."

Risi. "Non preoccuparti. Probabilmente dovrei rientrare comunque."

"Sembravi distratta dalla notizia. Che il New England lo stesse guardando come tutte le ragazze adolescenti di questa scuola."

Questo mi fermò. "Sono davvero felice per lui."

Alzò un sopracciglio. "Ma?"

"Non c'è nessun 'ma.'"

"E che dire di tutte le sue... fan? Questo non ti disturba?" 

"Mi fido di lui," dissi. "Quindi no, non mi dà fastidio. Da fastidio a Mia?"

Alzò le spalle. "Ne dubito. Sa in cosa è coinvolta."

"Non fare lo stronzo con lei," lo avvertii. "È mia amica e se ti vedo parlare con altre ragazze, glielo dirò."

Mi fissò e poi fece spallucce. Immaginavo fosse il meglio che avrei potuto avere, quindi mi girai per andarmene. Ero appena all'ingresso quando mi chiamò.

"Quel ragazzo del liceo. Si chiamava Jaden, giusto?"

Mi girai. "Sì," dissi.

"Non parla davvero di lui. L'ho appena sentito nominare... Non sono più amici, vero?"

 Abbassai lo sguardo. "Non proprio," dissi. "Zack non perdona facilmente."

Elaborò la frase e poi annuì. "Buona notte, Amelia."

"Notte, Marcus," dissi. Si girò di nuovo sul balcone, ma l'odore delle sigarette mi avvolse mentre tornavo nell'edificio.

The Stadium's Star ▪︎✔️ (Italian Translation)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora