PRIMA PARTE: SETTE DIVINITÀ - Capitolo 1

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- 15 minuti alla consegna! - esclamò il Professor Fondelli.

Vittorio Verre alzò lo sguardo verso l'orologio sulla parete, "10:45" si disse "ottimo! Ho ancora un quarto d'ora!", scacciando via l'ansia provocatagli dall'avviso del prof. Il suo cervello non lo aveva ascoltato: era troppo concentrato! Per la prima volta aveva studiato per un compito di filosofia, per la prima volta aveva saputo rispondere a tutte le domande. E senza copiare!

Quella dedizione aveva sorpreso anche lui, "Sarà il filosofo" aveva pensato rileggendo "Friedrich Fesserie dice cose molto interessanti. Neanche la voce soporifera del Fondelli è riuscita a rendere noiosa la dottrina della Verità! Se lo merita che studio, dai!"

Fu proprio quella voce soporifera a risvegliarlo dal suo stato iperproduttivo – BECCATO! - urlò il professore sventolando un bigliettino. Lo aprì e lo esaminò toccandosi la barba. Alzò allora lo sguardo verso la classe, cercando di trovarne l'autore, combinando traiettoria e grafia – GALVANI!

Giona Galvani, il genio della classe, abbassò lo sguardo – Dica!

- Vieni a completare il compito qui alla cattedra, accanto a me.

Fondelli odiava profondamente Giona. Eccelleva in tutto, compresa la cosa che più dava fastidio ai professori: la vita sociale. Era popolare al punto da far parte delle Sette Divinità, l'elite sociale del Liceo. Il suo status feriva l'autostima sociopatica di Fondelli e lui lo sapeva – Non c'è bisogno prof, ho già finito – si alzò, poggiò il foglio sulla cattedra e uscì dalla stanza, lanciando un'occhiata ad un'altra compagna.

Melissa Medici entrò nel panico. Giona era l'unico in grado di salvare la sua media del nove. Spostò i suoi capelli biondi, cercando di nascondere gli occhi lucidi.

Vittorio sedeva al banco affianco al suo. "Ho finito e so le risposte" pensò "posso aiutarla!" e si voltò verso Aurora, la sua migliore amica.

Aurora Adamo intuì le sue intenzioni dallo sguardo, alzò la mano e urlò – PROFESSOOOOREE?

Fondelli sospirò affranto – Che c'è Aurora?

- Può venire un attimo? Dalla fotocopia non si capisce bene cosa chiede la domanda!

Il prof strinse i pugni e si avvicinò alla complice. Vittorio approfittò della distrazione e passò il foglio di brutta copia a Melissa, "tanto in 10 minuti ce la faccio a riscrivere l'ultima domanda"

La ragazza guardò quel foglio in estasi religiosa e lo strappò dalle sue mani. Trovò la domanda mancante e ringraziò il ragazzo con un sorriso.

Il benefattore tornò a scrivere, ma non riuscì più a concentrarsi come prima. "Melissa Medici mi ha sorriso! MELISSA MEDICI, la ragazza più popolare, bella e simpatica della scuola! E sta usando le mie risposte per fare un compito!"

Aurora lo vide sorridere da lontano e i suoi occhi si riempirono di speranza. A differenza di Vittorio, lei era ossessionata dal ranϏing, il sistema di reputazione sociale degli studenti del Liceo Lovelace. "Questa è la volta buona che io e Vitto riusciamo a salire in alto...", poi i suoi occhi si posarono sulla chioma di Melissa, scivolando lentamente sul suo culo, "...o a scendere in basso, molto in basso... anche sotto i piedi se sono i suoi!"

- 10 MINUTI! - tuonò Fondelli, risvegliando Aurora dalla sua trance. Il prof si avvicinò poi a Vittorio – Verre, vedo che Fesserie ti diverte molto! Hai ricevuto anche tu uno dei biglietti di Giona?

"Certo, se fai un buon compito e non sei quello bravo, hai copiato!" avrebbe voluto rispondere "Mica abbiamo tutti un cervello qua!" - No prof, soltanto che Fesserie dice cose molto affini al mio pensiero e mi è piaciuto studiarlo.

- Se hai studiato tu Verre, allora c'è speranza per tutti! - e si allontanò ridacchiando.

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