Pochi minuti dopo Vittorio e Giada entrarono nella stanza 51. Vittorio corse verso la teca, estrasse i grimaldelli e iniziò a scassinarla. Le teche del Museo Archeologico avevano due serrature: una elettronica e una manuale. La serratura elettronica era stata disattivata da Federica, aiutata dall'incompetenza della security del museo: a Vittorio toccava quella manuale, "Un gioco da ragazzi!" si disse.
Nel frattempo Giada aprì il borsone, sfoderò due bombolette e le sagome del loro logo. Lasciare il graffito dei Goldilocks sulla scena del crimine era sempre stato il suo compito. Le ore che Vittorio impiegava ad ideare piani sempre più complessi, lei le spendeva ridisegnando e migliorando il loro simbolo. La sua arte aveva portato la polizia a definire diversi "periodi" dei Goldilocks, cosa che rinfacciava a i compagni che sminuivano il suo compito (Cesare).
- Fatto! - sussurrò Vittorio. Aprì la teca con la massima delicatezza, prese la corona e la mise nella sua borsa. Balzò indietro e lasciò spazio a Giada – Hai due minuti per il graffito.
- Va bene anche uno! - rispose lei, agitò la bomboletta e iniziò la sua opera d'arte.
Vittorio sospirò, sfilò la pistola tranquillante e il suo sguardo si fece cupo – Scusa Giada.
La ragazza fece per voltarsi – Cos... - ma il dardo sul collo le fece perdere conoscenza.
Il traditore ripose la pistola e iniziò a correre verso l'ingresso.
Aurora era accanto alla porta ad aspettarlo. Anche il suo sguardo si era fatto cupo, mentre la sua pistola puntava al collo di Nicolò – Sc... scusa Nico – e anche lui finì a terra.
- Rora! - le urlò Vittorio attraversando la porta. Si fiondò tra le sue braccia e la baciò intensamente, quasi dimenticando di avere i minuti contati.
- Hai la corona? - chiese lei non appena liberate le labbra.
Vittorio annuì e gliela consegnò. Abbassò poi lo sguardo verso Nicolò – Dai andiamo!
Aurora ripose la corona nella sua borsa, più imbottita e sicura di quella del leader, per poi iniziare la corsa verso il furgone – Io da Fede e tu da Cesare, giusto Vitto?
- Si e ricor... - ma si interruppe sentendo le sirene della polizia dietro di loro.
I due si voltarono e videro delle luci brillare rosso e blu dal fondo della strada. Il furgone era a pochi metri da loro, per cui ricaricarono le pistole e accelerarono la corsa.
- Vitto! - esclamò Cesare – Sali subito, abbiamo gli sbirri alle... - e, vedendo la pistola puntata contro di sé – Bastardo, lo sapev...! - cadde a terra.
Vittorio trascinò il suo compagno sul marciapiede e salì al suo posto.
Alcuni secondi prima, Aurora aveva aperto il retro del furgone, pronta a sedare Federica.
L'hacker l'aveva però anticipata e la traditrice si ritrovò con una pistola puntata contro – Cancellate i messaggi la prossima volta che pianificate un tradimento! Preferisco essere catturata con voi, che lasciarvi scappare! - le sparò, ma non partì nulla – Cos...?
- Pensavi veramente non avremmo sabotato la tua pistola, Fede? - e rise – Sei sempre stata al sicuro, non è ti mai servita a nulla – sparò un dardo e la ragazza cadde a terra, quasi colpendo il laptop con la testa.
Aurora la lanciò giù dal furgone e, vedendo la polizia a poche decine di metri da loro, urlò – VITTO, PARTI!
Verre mise in moto il mezzo e sfrecciò in direzione opposta alle volanti. Sapeva di non essere bravo quanto Cesare a seminare la polizia, "ma sono solo due: non dovrebbe essere un problema!"
Fu più difficile del previsto, ma dopo un intenso quarto d'ora di inseguimento, le volanti li persero di vista – RORA, CE L'ABBIAMO FATTA!
La complice urlò di gioia, quasi distruggendo l'altoparlante – Siamo ricchi! Ma soprattutto, siamo liberi! LIBERI! Con questi soldi possiamo finalmente prendere una casa vicino la spiaggia e vivere tranquilli... per sempre!
Vittorio sospirò di sollievo – Oppure potremmo viaggiare, rilassandoci su tutte le spiagge del mondo.
- Tutte le spiagge del mondo... - ripeté estasiata, ma un boato e un tremore la riportarono con violenza alla realtà – COS'È STATO?
Il leader sbiancò e rallentò, quasi fermandosi – Rora, scendi subito dal furgone! SCAPPA! Io penso a distrarlo!
La ragazza prese la borsa e aprì lo sportello – Distrarre chi?
Il furgone si fermò e Vittorio guardò diritto negli occhi il ragazzino al centro della strada. Strinse il volante tra le mani sudate e sospirò – Risonanza!
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RanϏing 96
Science FictionLiceo Lovelace, una scuola ossessionata dalla reputazione sociale. Qui la vita degli studenti ruota intorno al Ranking, una maniacale classifica della popolarità. Tutti vivono per il ranking, tutti cercano di accumulare punti e raggiungere il leggen...