Capitolo 6

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- Benvenuto nel MONDO ESTERNO! - esclamò lə ragazzə.

Vittorio non credeva ai suoi occhi. Il suolo, il cielo, le pareti esterne della scuola: non vi era alcuna texture! Il grigio e l'azzurro si alternavano senza alcuna sfumatura, una decina di sorgenti puntiformi distribuivano luce all'ambiente e diverse linee spezzate scorrevano lungo gli spigoli di quelle sagome low-poly.

- Vitto, guarda là! - e puntò il dito contro una delle finestre.

Vittorio riuscì a riconoscere il volto di Laura Lepre e il suo sguardo infastidito diretto verso l'esterno. "L'esterno!" - Aspetta! Cosa vede lei in questo momento?

- Niente, siete soltanto convinti di vedere. A quanto pare disegnare l'ambiente esterno avrebbe occupato troppa memoria.

- E neanche io ho mai...

- Cosa ricordi degli edifici attorno alla scuola? Hai qualche immagine specifica in mente?

Il ragazzo raggelò.

- Come pensavo – e sorrise – Adesso mi credi? Possiamo passare al vero motivo per cui ti ho fatto scoprire tutto ciò?

Le gambe di Vittorio iniziarono a cedere per lo shocϏ, fece per sedersi, costringendo Ϗai a seguirlo. Quel suolo color default era stranamente comodo e i due si distesero, rivolgendo gli occhi al cielo monocromatico – Posso avere qualche altra... informazione?

Lə ragazzə spawnò due soffici parallelepipedi sotto le loro teste – Allora, da dove comincio? Proviamo così... questa è una simulazione, Vittorio. Tu non sei realmente un liceale (o almeno non più), né lo sono le altre vittime di questo progetto.

- Cosa? Ci sono altre persone reali?

Ϗai rise – Si, diciamo che io e te non siamo le uniche persone non-binary qua dentro. Purtroppo non so chi siano gli altri, ho localizzato soltanto te perché sembri essere il protagonista della storia.

- Ed è una cosa... buona?

- Questo dipende da te, da quanto seguirai il loro copione.

Infinite domande zampillarono dalla mente di Vittorio, sommergendolo al punto da non lasciarlo respirare.

Ϗai ignorò il suo senso di panico e proseguì con lo spiegone – Le persone dietro a questa simulazione ti hanno messo qui con uno scopo particolare. Non ho ancora capito quale sia, ma so come te lo faranno raggiungere: la tua narrativa! Questo liceo non è altro che una versione distorta delle classiche storie adolescenziali, piene di avventure sentimentali, amicizie travagliate e gente ossessionata dalla popolarità. Se completi la tua storiella e termini la simulazione fidanzandoti col vero amore e riparando tutte le amicizie, raggiungi il loro obiettivo...

- Fermə un attimo! Come fai ad esserne sicurə se non sai quale sia il loro obiettivo? Come fai a sapere che se mi fidanzo con Nat sto al gioco di queste persone?

- Primo, ne sono sicurə perché io non lavoro con loro. Sto hacϏerando questa simulazione e questo è tutto quello che ho scoperto finora. Purtroppo devi fidarti di me, Vittorio.

Il ragazzo sospirò. Non sapeva se fidarsi di ləi: in fondo poteva stare dalla loro parte. "Potrebbe essere questa la vera storia" pensò "una storia di ribellione renderebbe impossibile ribellarsi... ma perché creare tutto questo allora? Perché il ranϏing e perché intrappolare altri? In fondo ha ragione su una cosa: questo liceo è veramente una versione distorta di un romanzo adolescenziale!" e decise di fidarsi di Ϗai, almeno per il momento.

- Secondo, chi ha mai parlato di Nat? Magari è Melissa il tuo vero amore ma devi ancora realizzarlo, dato che sei ancora all'inizio della storia. O magari è l'amicizia con Aurora il "vero tesoro", chi lo sa?

I cuscini low-poly scomparvero, Ϗai si alzò di scatto e Vittorio a seguire – Che succede?

Ci stanno tracciando! - esclamò tra un glitch e l'altro. Lo guardò negli occhi e disse – Sovverti la narrativa, Vitto! Più mandi all'aria la loro storia, più saranno costretti ad uscire allo scoperto!

- Aspetta Ϗai! Non puoi tipo, non so... scollegarmi e svegliarmi?

- Scusa, purtroppo ho finito le pillole rosse! Ma poi che idea sarebbe? Ti risveglieresti nel loro laboratorio, io mica sono lì! Ci impiegherebbero 10 minuti a drogarti di nuovo e ricollegarti, magari cambiando... la tua... m-m-m-memori-i-ia... - i glitch peggiorarono esponenzialmente – Buo... na... fort-t-t-t-tu... - e sparì del tutto.

Essendo sparita anche la sua mano, Vittorio tornò ad essere vittima della simulazione e i suoi occhi si riempirono di un'accecante luce bianca.

RanϏing 96Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora