XVIII. Hell in Heaven

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L'aria era umida, si percepiva la temperatura elevata, dei respiri ansimanti echeggiavano nell'oscurità degli occhi chiusi. Le calde labbra bagnate si baciavano aggressivamente ad ondate di lussuria. Felix sentiva delle mani delicate che lo avvicinavano ad ogni onda che si infrangeva, facendo fondere il suo corpo con quello dell'altro.

Il fuoco che ardeva tra i due era inebriante. Delle fiamme tremolanti si sprigionavano dal suo cuore ogni volta che batteva rumorosamente nel petto.

Permise alle sue mani di esplorare la pelle dell'altro ragazzo, voleva cercare la reciprocità di quelle sensazioni. Portò una mano sotto la camicia di Hyunjin e si accorse che anche il suo cuore martellava altrettanto forte. Del calore si irradiò attraverso quel petto solitamente freddo.

Le mani di Hyunjin presero i polsi del più piccolo, poi il primo gli sussurrò "Ti voglio Felix."

Si fermò e aprendo gli occhi fissò le profondità di quegli occhi marrone scuro.

"Allora prendimi." mormorò Felix.

Sbattendo le palpebre lasciando a metà quel sogno, Felix sentì tutta la sonnolenza che non lo aveva ancora abbandonato. Lentamente si girò per sdraiarsi sulla schiena e si strofinò gli occhi stanchi cercando di svegliarsi. Era sempre abbastanza intontito quando si svegliava nel bel mezzo di un sogno.

Dei flashback dell'esperienza dell'ultima notte si alternarono nella sua mente mentre gradualmente prendeva coscienza. I respiri affannosi, il sangue caldo che gli scorreva nelle vene e gli ordini di Hyunjin. Non poteva negare il fatto che tutte quelle attenzioni da parte del vampiro gli facevano desiderare di più.

Facendo un respiro profondo, si tirò su a sedere sul letto. Non passò molto che il suo stomaco cominciò brontolare per la fame. Hyunjin di solito arrivava poco dopo che l'appetito si manifestava. Il suo cuore saltò un battito al pensiero che a breve lo avrebbe rivisto. Cercò di ignorare quella sensazione martellante nel petto e rimase seduto lì aspettando pazientemente che il vampiro facesse la sua apparizione con il cibo.

Era passato del tempo e Felix si era stancato di star seduto ad aspettare. Cominciò a sentirsi irrequieto, quindi si alzò dal letto e cominciò a camminare su e giù per la stanza. Restare rinchiuso per tutti quei giorni stava cominciando a farlo impazzire. Non aveva nessun passatempo se non fissare il muro. Il massimo delle sue giornate era vedere Hyunjin.

Sospirando, Felix si avvicinò alla scrivania e si sedette appoggiando la testa sulla superficie e picchiettandovi ritmicamente le dita. Ad ogni scricchiolio e crepitio che sentiva girava la testa verso la porta. E ogni volta che si girava la trovava chiusa.

Ormai erano passate ore e i posti nella stanza in cui sedeva per passare il tempo aumentavano. Si rimise a camminare, aveva sempre più fame, ed era affamato in più di un senso. Il brontolio del suo stomaco gli ricordava la fame fisica, ma il silenzio assordante della stanza moltiplicava la sua fame di attenzioni.

Con l'ennesimo sospiro cadde sul letto, stava cominciando a chiedersi quando finalmente Hyunjin sarebbe entrato con del cibo. Di solito, a questo punto, avrebbe già dovuto trovarsi qui ma stranamente non si era ancora fatto vivo. Fissando il soffitto sentì le sue palpebre diventare pesanti e lentamente sentì di volersi addormentare.

Il problema era che Felix non riusciva a dormire veramente. La sua mente non era abbastanza stanca da permettergli di scivolare nello stato di incoscienza del sogno. Si girò e rigirò continuamente e ad ogni minuto, non ce la faceva più e ora era decisamente spazientito.

La fame cresceva, il tempo passava e l'impazienza diventava frustrazione. Perché Hyunjin ci stava mettendo così tanto? Era così annoiato e frustrato che si spinse aggressivamente fuori dal letto per ricominciare a camminare. 

Red Moon || HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora