IV. Psycho

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Tutto era in bianco e nero, non una goccia  di colore nel suo campo visivo, fino a quando non è apparso quel nastro rosso che ha attirato l'attenzione di Felix.

Hyunjin camminò lentamente verso il ragazzo più piccolo che era vulnerabile, steso sul pavimento freddo. Il vampiro si fece strada verso di lui, ogni passo risuonava più forte nella stanza e accorciava la distanza tra di loro. Felix sentiva una specie di formicolio risuonargli in tutto il corpo, non era paura, era eccitazione.

Felix sentì Hyunjin infilargli la mano dietro al collo sollevandolo lentamente per portarlo verso le labbra. Con il cuore che batteva forte e chiudendo gli occhi si sottomise al vampiro, permettendo al morso pungente di perforargli il collo.

Felix si svegliò di scatto.

Non ha idea di quanto tempo ha dormito, non ricorda nemmeno di essersi mai addormentato. L'ultimo ricordo che aveva era proprio Hyunjin che gli mordeva la mano e poi il buio.

Guardandosi la mano vide il taglio che era stato provocato dal pugnale e due punture perfettamente posizionate dove era stato morso. L'area intorno ai fori del morso era leggermente sollevata rispetto al resto della pelle e nello stesso punto risaltava un cerchio bianco, come se stesse già iniziando a cicatrizzarsi.

I suoi pensieri furono interrotti quando sentì l'odore di qualcosa. Non aveva avuto il tempo di rendersi conto di quanto fosse affamato. Sentendo la fame che gli faceva male allo stomaco, si strinse le braccia attorno all'addome e iniziò a guardarsi in giro per scoprire da dove provenisse il dolce profumo.

Dopo aver esaminato rapidamente la stanza, vide un tagliere di legno vicino alla porta, pieno di mele tagliate e un secchio d'acqua con una tazza vicino. Sentendo la fame prendere il sopravvento corse verso il vassoio trascinandolo più vicino a sé. Felix iniziò a consumare tutto quello che c'era sul tagliere di legno sentendo la fame diminuire a ogni boccone.

Perché Hyunjin gli stava dando cibo e acqua? I vampiri dovevano essere spietati e uccidere qualsiasi essere umano si trovasse nei paraggi, o almeno, questo è quello che gli era stato insegnato.

Felix sedeva lì, in uno stato di confusione, cercando di mettere insieme tutti i pezzi. Perché stava facendo questo? Perché i suoi sogni erano diventati quelli di Hyunjin? Cosa stava succedendo?

Passarono ore e ore senza che si sentisse un solo passo. Felix era seduto lì in silenzio con i suoi pensieri. Cominciava a notare che stava diventando impaziente. Era seduto a gambe incrociate per terra girando i pollici e di tanto in tanto si guardava la mano cercando di ricostruire l'oscurità che gli era piombata addosso dopo il morso.

Passò quello che a Felix sembrò un giorno, era assonnato ma aveva difficoltà ad addormentarsi nonostante i suoi occhi bruciassero per la stanchezza. Non riusciva a smettere di pensare a Hyunjin e a quanto fosso diverso. Stava cominciando a pensare che al vampiro importasse di lui pur essendo passato così poco tempo.  Era forse pazzo per pensare che una cosa del genere fosse possibile?

Scuotendo la testa come per scacciare questi pensieri, chiuse gli occhi e un'ondata di oscurità lo travolse.

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Subito dopo che fece affondare i denti nella mano di Felix, delle luci gli balenarono negli occhi. Perdendo il controllo, gli occhi di Hyunjin rotearono indietro mostrando completamente il bianco che circonda l'iride. Il sapore del sangue di Felix lo trasportò in un'altra dimensione mentre le luci continuavano ad attraversare la sua testa e un ricordo riemergeva.

"Vai a prendere la palla!" Sua madre gridò con un sentimento di allegria nella voce.

Il giovane Hyunjin inseguiva la palla mentre si dirigeva verso il bordo della strada. La palla rimbalzò sul piede di un ragazzino coperto di sporcizia con uno sguardo triste in faccia. Hyunjin afferrò lentamente la palla guardando il ragazzo coperto di sporcizia.

"Sono Hyunjin!" Disse con allegria ed entusiasmo nella voce.

Il ragazzino si limitò a fissarlo senza dire una sola parola.

"Hai dei giocattoli?" chiese Hyunjin.

Il ragazzino scosse la testa e abbassò lo sguardo a terra.

Hyunjin riusciva a percepire la tristezza provenire dal ragazzino. Guardando la sua palla e di nuovo il ragazzo, tese le braccia: "Questa è per te."

Il ragazzino alzò lo sguardo fissando Hyunjin e un piccolo sorriso si insinuò sul suo volto innocente, "Gra-grazie Hyunjin."

"Figurati!" rispose Hyunjin.

Girando sui talloni tornò da sua madre. Saltando ad ogni passo si sentiva felice, un senso di gioia derivava dal suo gesto gentile. Sorridendo tutto il tempo, quando si avvicinò a sua madre, lei gli chiese: "Dov'è la tua palla?"

"Ne ho tante altre! Non preoccuparti!"

Hyunjin tornò di scatto alla realtà e liberò Felix dal morso, sentendo il suo corpo cadere a terra mentre lo lasciava. Non aveva mai avuto un flashback mentre succhiava il sangue prima d'ora. Era a disagio e stava provando delle emozioni per la prima volta da molto tempo.

Scuotendo la testa si allontanò da Felix asciugandosi il sangue dall'angolo della bocca, poi lasciò la stanza. Mentre si dirigeva verso il piano principale della sua tenuta fatiscente, stava elaborando il ricordo. Quel ricordo gli faceva sentire qualcosa. Non provava un'emozione umana da quasi 100 anni. Non riusciva a capire se si sentisse a disagio o se desiderasse più di quel sentimento umano.

In un momento di delicatezza Hyunjin uscì per crogiolarsi al chiaro di luna. Quando uscì, la luce della luna impregnò la sua pelle pallida e si sentì vivo. Facendo un respiro profondo chiuse gli occhi e si sedette lì assaporando la sensazione di felicità e gioia.

Passarono alcuni momenti poi aprì gli occhi. Quando i suoi occhi si aprirono, davanti a lui c'era un albero di mele, aveva quasi dimenticato che gli umani hanno bisogno di mangiare cibo vero. Girovagando verso il melo raccolse una manciata di mele da portare a Felix.

Tornando nella sua tenuta, prese una stretta tavola di legno e cominciò ad affettarle. Mentre tagliava le mele, si ricordò di come sua madre le tagliava per lui e di come lui stava attaccato alla sua gonna tirandola delicatamente, implorando per una di quelle dolci mele.

Scuotendo la testa al ricordo, portò le mele tagliate nella stanza in cui si trovava Felix. Aprendo silenziosamente la porta vide che Felix non si era mosso da dove Hyunjin lo aveva lasciato.

La luce della luna illuminava perfettamente Felix mentre dormiva. Posando silenziosamente il tagliere di mele vicino alla porta, Hyunjin fissò il ragazzo addormentato sulla pietra fredda. Non poteva negare la sua bellezza, il modo in cui i capelli biondi facevano danzare le lentiggini sulle sue guancie al chiaro di luna e quanto sembrasse tranquillo mentre dormiva. Prima che i suoi pensieri potessero viaggiare ulteriormente scosse la testa, sbuffando ed uscendo dalla stanza.

Non avrebbe lasciato che quell'essere umano lo incrinasse così facilmente. Chiudendosi la porta alle spalle, si fece strada lungo il corridoio buio, i suoi passi riecheggiavano dietro di lui.

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Spero che la storia vi stia piacendo e che la traduzione non risulti troppo forzata, sto cercando di attenermi il più possibile al testo originale... Grazie a tutti quelli che la stanno leggendo. <3

Red Moon || HyunlixDove le storie prendono vita. Scoprilo ora