E così, anche questo 2012 ci è riuscito.
È arrivato al capolinea.
Per l'occasione, ho chiesto ad Ato di farmi un regalo: scegliere per me che
cosa fare, oggi, dei miei dieci minuti.
È stato senza dubbio l'anno più impossibile e faticoso della mia vita, quello che
se ne va.
Rimettermi alla volontà di un altro, fosse soltanto per dieci minuti, mi dà la
sensazione di non essere poi così sola, oggi.
Nonostante lo sia.
Nonostante sola, solissima, sia.
Non ho nemmeno un vago programma per questa notte, tanto per dirne una.
Ato andrà a un veglione organizzato dalla sua scuola, Gianpietro è a Firenze
con il suo fidanzato, Elisa18 è a sciare con il suo, Rodrigo a Capoverde con la
sua, Giada farà l'animatrice a una festa per bambini, Annalisa è scesa in Puglia,
dai genitori.
Nessuna delle persone con cui per me avrebbe senso liberarmi del 2012 è a
disposizione.
Ato fa capolino dalla porta della mia stanza, mi trova stesa a letto, a fare la
candela.
"Ho deciso," dice. E mi allunga un libro, Harry Potter e la pietra filosofale. "È
il primo della serie. Non è possibile che non lo hai mai letto. Vedrai che se lo
leggi per dieci minuti, poi non resisti. Lo finirai e vorrai leggere anche gli altri."
Bene: è una bella idea, questa.
Non ho mai avuto niente contro Harry Potter, figuriamoci. Ho, anzi, sempre
nutrito una sconfinata ammirazione per Joanne K. Rowling e per la fantastica
parabola che l'ha riscattata dalla miseria e dalla depressione, portandola a
diventare una delle donne più ricche della Terra, grazie solo alla potenza della
sua fantasia.
Semplicemente, fra tutti quei benedetti-maledetti fenomeni che bucano la
cortina dell'indifferenza generale e la forzano fino a schiuderla nell'immaginario
collettivo, capita che qualcuno ci passi sopra la testa, ci strisci sotto i piedi.
E che non ci raggiunga. Perché stavamo pensando ad altro, perché stavamo
bevendo un caffè, perché eravamo nel posto giusto al momento sbagliato, nel
posto sbagliato al momento giusto.
Capita.
"Non hai ancora letto il mio ultimo libro?" mi ha chiesto il grande Alberto
Arbasino quando ho avuto l'occasione di conoscerlo personalmente. "Beata te!"
Ha sospirato.
Perché, in effetti, il meglio della vita sta in tutte quelle esperienze interessanti
che ancora ci aspettano: con il gioco dei dieci minuti lo sto imparando.
Dunque sta anche nei libri che tutti hanno letto, ma che per qualche
STAI LEGGENDO
per dieci minuti
Ngẫu nhiên© Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano Prima edizione nella collana “I Narratori” novembre 2013 ISBN edizione cartacea: 9788807030710 A Yab, per tutti i minuti del suo futuro In ogni essere umano esistono facoltà latenti attraverso le quali egli p...