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"Buon anno."
"Buon anno, Mister Magoo."
Siamo seduti nell'orto di Vicarello, fra i pomodori e le verze. Dal lago, in
lontananza, esplodono i primi fuochi d'artificio.
Mi avvicino a lui. S'avvicina a me.
Ci baciamo.
Per uno, due, cento minuti.
Ancora.
Mentre i fuochi d'artificio impazziscono, i nostri cani in cortile tremano, la
nostra casa di sempre ci protegge, alle spalle, il freddo non ci tocca e la notte ci
scivola addosso. Finché, senza chiedere permesso, arriva l'alba.
E ci trova così.
Sdraiati sulla terra umida, con le gambe intrecciate, la mia pancia incollata
alla sua schiena, come quando eravamo una cosa sola, come quando ci
sembravano inutili tutte le posizioni che dovevamo assumere durante il giorno e
che non erano questa.
"Che cosa volevi dirmi, di tanto importante?" gli chiedo.
Lui si gira, mi accarezza i capelli. Le spalle. Mi bacia sugli occhi. E dice:
"Sono confuso, Magoo. Una parte di me vorrebbe tornare con te, e stare
insieme per tutta la vita. L'altra sa che ci sarebbero altre incomprensioni, altre
Siobhan, altre telefonate da Dublino. E vuole vivere alla giornata. Proprio come
sto vivendo ora. Non fanno per me, certe regole del matrimonio: ormai ne sono
sicuro. Non faranno mai per me. Questo non toglie che tu sia l'unica persona che
conta, la più importante. Insomma, io non riesco a separarmi da te... Tu però
devi davvero imparare ad accettarmi così, come sono. Vivo in una stanza che ho
preso in affitto da un collega, mi sono scoperto piuttosto sensibile a tutte le
Siobhan che ci sono nel mondo: va bene, lo ammetto. E allora perché insisti a
volermi diverso? Puoi darla a bere a tutti, Magoo, ma a me no: agli altri puoi
sembrare una donna, tu puoi illuderti di esserlo. Io però ti conosco. Lo so chi
sei. Sei e sempre sarai una ragazzina spaventata con le trecce lunghe. Una
stupenda, ragazzina spaventata con le trecce lunghe. Che non sa guidare, non sa
prendersi cura di sé, non sa mangiare come si deve e che inciampa, dentro alle
sue paure e per il mondo. Ha bisogno di un uomo che, seppure a modo suo,
sappia proteggerla, quella ragazzina. Un uomo che intuisca quello che di lei
perfino a lei stessa sfugge. Hai bisogno di me, Magoo. Altrimenti perché sei
crollata, quando sono andato a Dublino e a New York?
"Perché ancora non ti rialzi? Perché hai bisogno di me. Ecco perché. Fai pace
con l'evidenza di questa verità e smettiamola di sforzarci per avere un
matrimonio felice. Nessuno ce l'ha. Tutti si arrabattano come possono, si
tradiscono, si deludono, si accontentano. La vita è troppo breve per impegnarsi
a migliorare... No?".
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Rastgele© Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano Prima edizione nella collana “I Narratori” novembre 2013 ISBN edizione cartacea: 9788807030710 A Yab, per tutti i minuti del suo futuro In ogni essere umano esistono facoltà latenti attraverso le quali egli p...