Ato e io andiamo alla stazione, per accompagnare Rodrigo che parte e per
accogliere Gianpietro che arriva.
Perché.
Domani.
È.
Natale.
Anche se, per diciotto dei miei trentacinque 24 dicembre, ero da qualche
parte, nel mondo, con Mio Marito, e invece oggi non c'è un paese strano attorno
a me, non c'è Mio Marito vicino.
Anche se, per trentaquattro dei miei trentacinque 24 dicembre, sul mio
passaporto, da qualche parte, nel mondo, c'era l'indirizzo di Vicarello a farmi da
domicilio.
Anche se, per otto dei miei trentacinque 24 dicembre, cercavo ispirazione per
la Mia Rubrica, da qualche parte, nel mondo: be'.
Oggi è comunque il 24 dicembre. Ma, soprattutto.
Domani.
È.
Natale.
Eccolo che ci viene incontro lungo il binario, finalmente, con le anche che
ondeggiano, le braccia spalancate, una sciarpa di velluto viola e gialla attorno al
collo.
"Sei splendida," mi dice.
"Sei splendida," gli dico.
Da quando conosco Ato, non l'ho mai visto così allegro. Ride, guardando
finalmente in faccia la zia Piera, ride mentre parla, ride mentre ascolta.
Gianpietro è un vero bipolare: il suo umore schizza da picchi esagerati e
contagiosi di entusiasmo a baratri sconfinati di malinconia.
Nei primi tempi in cui vivevamo insieme, quando tornavo a casa potevo
trovarlo a provare la coreografia di un balletto visto in televisione, o
stramazzato sul divano, con gli occhi appesi al soffitto.
Piuttosto che annoiarsi, preferisce sprofondare in qualche abisso e farsi del
male, insomma.
Io non sono molto diversa da lui e la nostra convivenza è stata esaltante, ma
molto faticosa. Se, fatalmente, un suo picco positivo coincideva con un mio picco
positivo, era festa, dentro e dappertutto. Se però a coincidere erano i picchi
negativi, potevamo arrivare a non lavarci per giorni e a contemplare il soffitto
insieme, facendo a gara a chi trovava, lassù, l'indizio più estremo dell'inutilità
del nostro stare al mondo.
La nostra amicizia, non a caso, si è radicata da quando Gianpietro è andato a
lavorare a Palermo: a distanza di sicurezza riusciamo a darci il meglio, perfino
se ognuno dei due è alle prese con il proprio peggio.
Per fortuna, comunque, nelle ultime settimane l'ho sempre sentito vivo,
partecipe, favoloso.
E oggi, dal treno, è scesa la sua versione più luccicante.
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Diversos© Giangiacomo Feltrinelli Editore Milano Prima edizione nella collana “I Narratori” novembre 2013 ISBN edizione cartacea: 9788807030710 A Yab, per tutti i minuti del suo futuro In ogni essere umano esistono facoltà latenti attraverso le quali egli p...