Capitolo 5.

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                            ⚠️EHILÀ...⚠️
VOLEVO SPECIFICARE CHE SO CHE LA MENSA DELL'IPM NON È COMUNE, MA DIVISA TRA MASCHI E FEMMINE. MA PER UNA MAGGIORE CONTINUITÀ DELLA STORIA HO PREFERITO CREARE UNA SOLA MENSA, DOVE MANGIANO SIA MASCHI CHE FEMMINE.
FATEMI SAPERE SE LA STORIA VI STA PIACENDO, UN KISS.<3

                                Carmine

"E ja direttrì, altri 5 minuti." la supplico tenendo ancora in braccio Futura.

"Carmine dai, si è fatto tardi, devo andare."

"Paola!"

Il comandante irrompe nello studio correndo.

"Ti devo parlare, è importante. Riguarda Gioia."

Io e la direttrice ci guardiamo, e capisco di dover andare via.

Non sono affari miei dopo tutto, ma mi piacerebbe sapere perché è scappata via così.

Lascio Futura nella carrozzina e le lascio un bacio sulla manina che mi stringe ancora il dito.

"Vabbuo ja direttrì, purtatamell quanto prima possibile. Buona giornata."

Esco dallo studio per poi avviarmi direttamente in mensa, si è fatta ora di pranzo.

Entro in mensa e la prima cosa che vedo è proprio Gioia, seduta in un tavolo da sola, che gira e rigira, con la forchetta, quello che ha nel piatto.

Mi avvicino al cuoco prendendo un piatto di pasta e una porzione di carne.

Che faccio? Vado a sedermi vicino a lei? E se poi scappa come ha fatto prima?

Ma chi se ne fotte.

"Buongiorno...Gioia." mi siedo di fronte a lei cominciando a mangiare.

"C...ciao." mi risponde...impaurita?

"Ma che tieni paura di me? C piens ca t facc?" rido prendendola in giro.

Lei scuote il capo, tornando a girarsi tra la mani una mela.

"Non mangi?" le chiedo con un cenno del capo indicando la fetta di carne che ha davanti.

"Non ho tanta fame...ma a te che importa?" sbuffa distendedosi sulla sedia.

"Ah a me niente, lo dicevo per te."

"Ascolta...ma tu che vuoi da me? Perché ti sei venuto a sedere qui con tanti posti liberi?"

"No no, ascolta tu. Qui nessuno ti lascerà in pace, chi per darti fastidio, chi per aiutarti. Non incominciare già da adesso a fare l'acida perché altrimenti ti ritrovi tuti quanti contro, e fidati...non ti conviene."

Mi alzo e faccio per andarmene ma inaspettatamente anche lei si alza e mi fronteggia.

"Senti...Carmine, se pensi di avermi spaventato, sappi che non ci sei riuscito minimamente. Io non ho paura dei camorristi come te, quindi vedi di andare a prendere in giro qualcun'altro."
prende la mela che era sul tavolo ed esce a passo svelto dalla mensa mentre io la guardo uscire senza parole.

Mi ha dato del camorrista.

Ha dato a me del camorrista.

Su questa ragazza non so niente, ma so di certo che non ci andrò per nulla d'accordo.

Una vita gialla, insieme. -Carmine Di SalvoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora