Capitolo 7

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Alya.

Spalanco gli occhi alla sua proposta, per qualche secondo credo di aver sentito male ma il suo sguardo accesso mi fa capire di aver capito molto bene.

La sua mano è ancora ferma sul mio viso tenendomi le labbra socchiuse e arricciate, non posso credere che mi abbia appena messo davanti a questa scelta.

E soprattutto non posso crederci che per aiutare Nadia dovrei sprecare il mio primo bacio con lui, il mio incubo.

"Io..."balbetto incapace di formare una frase completa.

La sua mano scovola dal mio viso permettendomi così di respirare, non si allontana, rimane perfettamente davanti a me in tutta la sua altezza e stazza.

"Il tempo scorre... tra qualche minuto non potrò fare più nulla" finge di guardare l'ora all'orgoglio d'oro al polso.

Il cuore prendere a battermi velocemente e cerco di prendere una scelta giusta, Nadia non merita ciò che potrebbe farle Aaron, mi alzo sentendo le gambe farsi deboli.

"Non ho mai baciato nessuno"soffio a mala pena.

"Lo so" dice maledettamente serio.

Prendo coraggio e alzo lo sguardo trovando subito il suo attento e come sempre non vedo nulla in quelle iridi, sono così spente, oserei dire che non abbia un anima l'uomo davanti a me.

"Mi...mi prometti che non succederà nulla a Nadia?"domando sentendo il cuore in gola da quanto sta battendo veloce.

Annuisce soltanto continuando a scrutare il mio viso con la stessa attenzione di sempre, prendo un grande respiro prima di annuire con timore.

"A parole Alya" si avvicina così tanto che sento il suo respiro contro la pelle.

"Va...va ben..."non concludo la parola che le sue labbra si scontrano contro le mie con urgenza.

Resto immobile sentendo le sue labbra muoversi sulle mie come disperate, resto ferma sul posto non facendo nulla per assecondare il suo assalto, le gambe si reggono a fatica e il mio povero cuore non smette di battere all'impazzata, per qualche secondo ho quasi pura che possa sentirlo anche lui.

"Ricambia" ringhia contro le mie labbra.

Sussulto alle sue parole, con gli occhi spalancati cerco di ricambiare il suo stesso bacio, una morsa allo stomaco mi sorprende.

Appena ricambio diverse emozioni mi invadono lasciandomi leggermente stordita, una mano si posa dietro la mia testa reclinandola di lato, credo per semplificare questo bacio, mentre un'altra mano si posa alla base della mia schiena tenendomi attaccata a lui.

Le mie labbra si muovano con timidezza contro le sue che sembravano vogliano farmi male da quanto siano violente in questo momento, un brivido mi percorre la schiena e pian piano chiudo gli occhi seguendo le sue labbra allo stesso ritmo.

"Cazzo"ringhia e mi sposto di poco per la paura di aver fatto qualcosa di sbagliato.

Rimango senza parola quando vedo le sue labbra rosse, la sua espressione è infastidita e in un secondo le sue labbra sono di nuovo sulle mie, l'impatto è così forte che indietreggio di qualche passo.

A differenza di prima le sue labbra si muovono con decisione costringendomi a socchiudere le mie, la sua lingua mi invade causandomi diverse scariche elettriche per tutto il corpo, cammina facendomi indietreggiare fin quando le mie spalle non toccano il muro.

Con le mani stringe in una presa decisa i miei fianchi lasciandomi ancora più stordita di prima, con fatica cerco di stare dietro al suo assalto così violento, non avrei mai immaginato che il mio primo bacio sarebbe stato così.

Ho sempre sognato un bacio come nei romanzi, belli e romantici e in questo non c'era nulla di romantico, solo un desiderio oscuro da parte sua.

Mentirei se dicessi che non era bello, bello da togliere il fiato, quello che mi stava facendo provare ora non l'avevo mai provato, provavo così tante emozioni che non sapevo spiegarle.

Con una presa sicura mi alza costringendomi ad allacciare le gambe intorno ai suoi fianchi, arrossisco come un pomodoro quando avverto qualcosa di duro e intenso sfiorarmi l'infinità, lui ringhia e geme in silenzio tra le mie labbra.

Ma un bussare alla porta mi costringe a staccare le labbra dalle sue, sentivo le mie pulsare e scommetto erano rosse peggio delle mie guance, mi guarda con così tanto desiderio da contagiarmi.

Contro voglia mi lascia scendere e quando i miei piedi toccano il suolo devo reggermi sulle sue braccia per non cadere, non lo sento più come prima, ora è arrabbiato, anzi furioso e la paura di essere io la causa mi porta a tremare tra le sue braccia.

Si sposta dal mio corpo tremante per spalancare la porta, un uomo è fermo immobile sul posto ma si vedeva perfettamente che stesse morendo dalla paura allo sguardo di Damon in questo momento.

"Fa che sia importante"sibila tra i denti.

Io nel frattempo cerco di prendere più aria possibile e mi portò una mano sul letto, se prima batteva forte ora sembra proprio impazzito, devo ancora rendermi conto di ciò che è appena successo.

Ho baciato Damon Rivera, e mi è pure piaciuto.

Devo essere impazzita sicuramente, mi era piaciuto baciare la persona che mi aveva rapito e anche maltrattato anni prima, quel giorno torna a farsi vivo nei miei ricordi tanto da farmi mancare l'aria.

"Porca puttana" alzo di scatto lo sguardo su di lui quando lo sento urlare.

Mi faccio più piccola possibile contro il muro sperando si dimentichi della mia presenza, a passo felpato e deciso va dietro la sua scrivania per accendersi una di quelle maledette sigarette, il petto si muoveva con velocità a causa del respiro corto che ha.

"Damon?"sospiro facendo forza sulle gambe per non cadere.

Punta gli occhi su di me e dopo aver ordinato all'uomo di sparire mi indica la poltroncina davanti alla sua scrivania, mi affretto a sedermi cercando di sembrare più naturale possibile.

Mi risultata più difficile di quanto pensassi guardarlo ora, sentivo l'imbarazzo segnarmi le guance e le mani sudare per la situazione.

"Nad..." mi interrompe alzando una mano.

"Vedrò cosa posso fare...puoi andare" dice con la sua solita serietà nel tono di voce.

Socchiudo le labbra confusa, mi aveva promesso che avrebbe fermato Aaron invece ora sembrava che non gli importasse assolutamente nulla delle condizioni di Nadia.

"Tu...tu mi hai prom..." mi interrompe di nuovo sbattendo con violenza la mano sulla scrivania.

Abbasso subito lo sguardo non trovando il coraggio di guardarlo, ero fortemente convinta soffrisse di bipolarismo altrimenti non avevo altre spiegazioni.

"Ho detto che puoi andare" sibila con cattiveria.

Mi aveva presa in giro e io ci ero scassata in pieno, presto i miei occhi si fanno lucidi e piano mi alzo sempre senza guardarlo.

"Alya" mi fermo al suo richiamo con la mano ferma sulla maniglia.

"Non voglio che tu stia più del dovuto vicino a Nadia" il suo non è un parere o un consiglio ma un ordine forte e deciso.

Annuisco perché non voglio rispondere ne, ne ho il coraggio di farlo e apro di fretta la porta corredo nella mia stanza, la villa era silenziosa si poteva sentire solo le cameriere camminare lungo i corridoi.

Mi siedo al centro del letto lasciando sfogo alle mie lacrime, con le dita tremanti mi sfioro le labbra, non avrei mai dovuto credere alle sue parole, non avrei dovuto fidarmi di lui.

Eppure per alcuni secondi avevo creduto che lui tenesse a me, anche se non abbiamo mai avuto un vero dialogo credevo che un minimo di sentimento nei miei confronti lo provasse.

Mi sbagliavo, Damon Rivera non prova nulla se non odio e rabbia.

Dangerous ObsessionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora