Capitolo 9

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(Scene esplicite di violenza)

Nadia.

Non è che mi mancasse il coraggio di andargli dietro, semplicemente non volevo, le parole di Aaron avevano ottenuto il suo lavoro. Ma non quello che avrebbe voluto lui.

Sarei rimasta qui , buona e in totale sottomissione ma solo per Damon, Aaron è carino ma il fratello maggiore ha potere ed è quello che desidero dopo una vita fatta di fatica.

Potrei abituarmi così facilmente a tutto questo lusso in pochissimo tempo, ho capito subito che quei due non fossero degli uomini normali, soprattutto Damon, trasmette forza, potere e sensualità in ogni suo poro.

Potrei averlo facilmente se non fosse la sua ossessione per quella ragazzina, l'avevo capito subito dal momento in cui lì ho visti vicini, non gli staccava gli occhi di dosso mentre lei non gli posava gli occhi nemmeno per sbaglio.

Sedurre gli uomini è sempre stata la mia specialità da quando ero una semplice ragazzina di quindici anni, mia madre mi ha insegnato tutto ciò che serve per portare un uomo ai tuoi piedi.

Aaron è debole e sarà sempre secondo a Damon che invece è un vero capo, un mafioso rispettato e temuto, e così sarà per la sua donna.

Quella ragazzina non aveva il portamento per essere la donna di un capomafia, non sapeva nemmeno di viverci, troppo ingenua e troppo bambina per un uomo come lui. Già avevo posato gli occhi subito in quella macchina mentre lui non mi ha nemmeno guardata, solo il fratellino mi dedicava sguardi di adorazione, poi sono stata trascinata in questa stanza trovandomi lei.

All'esterno sembra una bambina e anche all'interno, quando Aaron mi ha confidato che lei è la donna di Damon ho provato rabbia, rabbia per una scelta sbagliata, io arrivavo sempre seconda a tutti nella mia vita.

Ma non questa volta, avrei portato Damon dalla mia parte, l'avrei sedotto così tanto da fargli perdere la testa.

Percepisco i suoi passi avvicinarsi e mi affretto a darmi una sistemata, abbasso la meglio mettendo in risalto il senso e tiro su i pantaloni così che il mio fondo schiena sia ben in alto, con le dita pettino i miei lunghi capelli neri e due secondi dopo entra nella stanza.

Ammiro i suoi muscoli e il suo portamento, è perfettamento padrone di se stesso, spalle dritte e sguardo magnetico, percepisco le mie mutandine inumidirsi davanti a lui, posò gli occhi sulle sue mani e mi domando quanti piaceri nascondono.

Perfette, grandi e ricoperte di tatuaggi, un vero sogno ertico.

"Posso fare qualcosa per te?" domando toccando le punte dei capelli senza interrompere il contatto visivo con il suo.

Mi mordo il labbro quando lo vedo avvicinarsi, il mio corpo freme per essere toccato dalle sue mani così ruvide e violenti, però spalanco gli occhi quando avvolge una mano intorno al mio collo facendomi sbattere la schiena contro il muro dietro di me, gemo di dolore quando la presa diventa più ferra.

"Ascoltami molto bene puttana" sibila a denti stretti.

Cerco di prendere più aria possibile almeno per quanto la sua presa me lo possa permettere, cerco di guardarlo negli occhi trovandoli completamente scuri e pieni di ira, un'ira che probabilmente avevo causato io in qualche modo.

"Abbassa lo sguardo davanti a me" ringhia stringendo maggiormente la presa, bloccando completamente il respiro.

Nonostante il suo atteggiamento così aggressivo non smettevo di sorridergli in modo sensuale sperando di farlo cedere ma lui non si muove di una virgola.

"Non ti permettere di mettere in testa merdate ad Alya oppure offenderla" e quando esclama questa semplice frase faccio una smorfia infastidita.

Cosa mai può avere di così speciale quella ragazzina da portarlo a diffenderla così tanto, forse lei non era stata sincera con me e ci aveva scopato, non l'avrei biasimata alla fine, quale donna al mondo avrebbe resistito davanti a lui.

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