Capitolo 33

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Ansimo forte e piego la testa all'indietro quando bacia e succhia con vigore la pelle del collo, nonostante avverto del dolore non mi lamento e mi godo ogni sensazione che mi regala, le sue mani mi stringo possessive la carne tanto da lasciare segni rossi al loro passaggio.

"Damon" sussurro con gli occhi chiusi quando si allontana.

Con una mano mi afferra i capelli tirandoli verso di lui, apro gli occhi e mille brividi mi invadono davanti il suo sguardo di fuoco, mi fa scendere dalla scrivania così d'avermi davanti a lui nonostante l'altezza che gli costringe di piegare il capo verso di me.

"In ginocchio" ordina roco.

Le ginocchia mi cadono da sole senza nemmeno rendermene conto, il mio corpo è completamente nelle sue mani, quelle mani che slaccia la cinta dei pantaloni per poi abbassarli insieme ai boxer, deglutisco alla vista del suo membro eretto.

Non aspetto nemmeno che dica qualcosa che da sola apro le labbra ottenendo un ringhio compiaciuto da parte sua, con il pollice mi accarezza le labbra lentamente e senza interrompere il contatto visivo sostituisce il dito con il suo membro facendomi rabbrividire.

"Succhia!" ringhia mentre si slaccia lentamente la camicia.

Eseguo passando la lingua intorno al suo membro e giuro di averlo sentito tremare, continuo e quando lui ha finito di togliersi la camicia afferra miei capelli in una presa dolorosa, un po' di saliva mi cola lungo il mento e non sembra dispiacergli, non so perchè e soprattutto come mi sia venuto in mente ma faccio uscire il suo membro per poi leccarlo come se fosse un gelato.

"Cazzo" ringhia aumentando la presa tanto che sento un leggero dolore alla nuca.

Uno strano potere mi invade il corpo e vederlo così preso da ciò che gli sto facendo mi fa sentire potente, come se dipendesse solo da me in questo momento, come se avessi il pieno controllo.

Appoggio le mani sulle sue gambe accarezzandole fino a salire sul petto, il suo sguardo si accende quando riprendo il membro tra le labbra e succhio con avidità, si allontana di scatto facendomi alzare e mi prendi il viso con una mano.

"Dove cazzo hai imparato queste cose?" ringhia eccitato ma anche arrabbiato.

"Da nessuna parte" rispondo soltanto prima di spingerlo a sedersi sulla poltrona.

Mi guarda sorpreso soprattutto quando mi siedo a cavalcioni su di lui e sposto di poco le mutandine e mi calo sul suo membro sotto il suo sguardo eccitato che sembra volermi divorare viva, ansiamo forte quando mi siedo completamente su di lui.

Nonostante il dolore iniziare mi muovo con più sensualità possibile mentre lui resta in mobile a fissarmi, come se stesse pensando a cosa fare e un ringhio mai sentito gli esce dalle labbra quando aumento la velocità delle spinte inarcando la schiena all'indietro per il forte piacere che sto provando, mille scariche mi colpiscono il corpo da farmi stringere le cosce con le sue.

"Dio mio" gemo chiudendo gli occhi.

A un certo punto si irrigidisce e con un braccio mi afferra per le natiche saldamente mentre l'altra mano mi avvolge il collo forte quasi a farmi mancare il respiro, si alza di scatto e avvolgo le gambe intorno alla sua vita, la mia schiena si scontra violenta contro la parete e le sue labbra divorano le mie, inizia a spingersi senza pietà dentro di me senza togliere la presa dal collo.

"Tutto, mi prenderò tutto da te stasera" ringhia e io urlo quando una spinta più violenta mi colpisce.

Urlo più volte il suo nome tra le nostre labbra per l'intensità delle sue spinte, si spingeva in profondità facendomi anche male ma in questo momento non me ne curai nemmeno, infilo le mani tra i suoi capelli tirandoli forti quando percepisco l'orgasmo salire, mi afferra il viso con la mano che prima stringeva il collo e mi fissa mentre io vengo in un orgasmo mai provato.

Urlo a pieni polmoni sotto il suo sguardo accecato dal piacere, non mi da nemmeno il tempo di prendere fiato che esce da me e mi rimette a terra, con una sola mossa mi gira tra le sue braccia piegandomi sulle schiena.

"Mani sul muro, ora!" ordina.

Eseguo e pianto le mani sul muro con il piede mi divarica le gambe e con violenza mi strappa le mutandine che cadono ai miei piedi, la stessa cosa succede con il reggiseno, ansimo quando mi lecca la schiena ma gemo rumorosamente quando colpisce forte la mia natica con la mano, una, due e anche tre volte tanto che lo sento bruciare.

Appoggia una mano sulla schiena costringendomi a piegarmi, con le mani mi afferra le natiche stringendole e aprendole e mi irrigidisco quando ci passa in mezzo il membro eretto, stacca una mano sulle natiche e senza preavviso mi penetra con due dita facendomi urlare.

"Brava così" sibila tra i denti.

Spinge le dita in profondità e le piega facendomi tremare per il piacere ma mi blocco di scatto quando sento qualcosa premere tra le mie natiche.

"Damon no" sussurro spaventata.

Un'altro schiaffo più forte mi colpisce bloccandomi le parole in gola, cerco di chiudere le gambe ma mi colpisce nuovamente.

"Se ti agiti è peggio, rilassati perché stasera ti voglio scopare ovunque, in ogni posto possibile e tu mi dirai di sì e continuerai a urlare e pregarmi di continuare, capito bambina?" mi sibila all'orecchio.

Ansiamo e chiudo gli occhi sentendo che le sue dita non smettono un secondo di muoversi e lui sembra approfittarne che entra lentamente, cerco di respirare in modo tranquillo e di evitare il leggero dolore che sento.

"Così" sussurra eccitato.

Urlo forte quando lo sento entrare completamente ma resta fermo come per farmi abituare alla sua presenza, e quando il suo pollice si muove sul mio clitoride ansiamo vergognandomi di me stessa per le posizioni e per ciò che mi sto lasciando fare.

"Sei strettissima, dimmi bambina ti piace?" domanda prendendo a muoversi lentamente e in profondità.

Non gli rispondo ma ansiamo e gemo a gran voce mentre il mio corpo è invaso di brividi e scosse di piacere, non mi riconosco nemmeno, sembra come se la vera me non sia qui e al suo posto ci sia qualcun'altro ma è bello, dannatamente bello.

Mi afferra i capelli con una mano tirandoli verso di lui mentre con una mano mi stringe forte un seno.

"Rispondi" ringhia contro il collo.

"Si...si tanto" balbetto in preda al piacere.

Le spinte aumentano e le sue dita non mi danno tregua, più parla e più la cosa mi piace, sento che si irrigidisce e anche le mie gambe ed esce velocemente per girarmi e prendermi sulle braccia e entrare nella mia intimità con una sola spinta.

"Ammazzerei chiunque per te" mi sibila sulle labbra.

"Ti amo" sussurro io guardandolo negli occhi.

Mi sorride, un sorriso che non gli avevo mai visto in tutto il tempo che ci conosciamo e per l'emozione una lacrima mi bagna il viso che lui asciuga con un bacio delicato.

"Ti amo anche io bambina mia" mi sibila all'orecchio.

Torna a guardarmi nell'esatto momento in cui veniamo travolti da un orgasmo violento che ci fa tremare, non smettiamo un secondo di guardarci negli occhi, si piega sulle mie labbra baciandole con una dolcezza che non gli appartiene e io lo assecondo con stanchezza.

Le sue braccia mi stringono forte facendomi sentire protetta e tranquilla, esce delicatamente e si stacca dalle mie labbra camminando con me ancora stretta a lui, appoggio il viso sulla sua spalla chiudendo gli occhi sento che mi copre con qualcosa e con una mano si tira su i pantaloni e senza chiuderli esce dalla stanza salendo le scale, apro un occhio e sospiro sollevata quando non vedo nessun intorno a noi.

Apre la porta della mia stanza e la richiude con il piede, mi adagia dolcemente sul letto con il suo corpo sopra il mio, chiudo gli occhi perché sento un po' di dolore per ciò che è successo ma lui sembra contrario alla mia voglia di dormire visto che prende il mio seno tra le mani stringendolo e baciandolo.

"Damon" sussurro sfinita.

"Facciamo l'amore"

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