Capitolo 14

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Quando apro gli occhi la prima cosa che vedo è la poca luce che entra dalla finestra grazie alle tende scure presenti, sbadiglio mettendomi seduta sul letto.

Mi irrigidisco quando sento il corpo dolorante, i ricordi della sera prima mi fanno deglutire, guardo al mio lato trovandolo dormirete con un braccio sugli occhi e uno lungo il fianco.

Mi sento patetica, invece di scappare più lontano possibile da lui ero finita ha concedergli la mia purezza come se non fosse mai venuto a casa mia ha minacciarmi.

Porto le ginocchia al seno nudo e mi lascio a un pianto silenzioso, non avevo via di scampo, sarei rimasta una questa villa forse per tutta la vita, non avrei mai conosciuto l'amore oppure la gioia di diventare madre.

Madre...

Scendo dal letto facendo attenzione a non svegliarlo e indosso velocemente qualcosa ignorando il dolore alle in mezzo alle gambe che provo in questo momento, esco dalla stanza e quando arrivo al piano inferiore trovo subito Olga intenta a preparare la tavola.

"Olga" strillo a bassa voce.

Si gira verso di me con un meraviglioso sorriso ma appena il suo sguardo scende sul mio collo cambia espressione in scioccata e terrorizzata, si avvicina a grandi passi.

"Stai bene? Ti ha fatto del male? Ti fa male qualcosa?" Domanda a raffica quasi togliendosi il respiro.

"Sto bene" sussurro abbassando lo sguardo.

Sta per dire qualcosa ma una presenza alle mie spalle l'anticipa, trattengo il respiro pensando sia lui ma quando vengo sorpassata e vedo che in realtà è Aaron sospiro sollevata.

Si siede al suo posto senza nemmeno guardarmi, subito dopo di lui arriva anche Nadia che appena mi vede sgrana gli occhi.

"Alya?" Domanda e posso giurare di vederla abbastanza sorpresa di vedermi.

Olga mi lascia una carezza sul viso prima di sparare nelle cucine, sorrido a Nadia annuendo appena e resto ferma immobile mentre Aaron non mi guarda nemmeno.

Lei mi regala un sorriso quasi forzato e si siede stranamente alla destra di Damon che è ancora non è arrivato, non ci faccio molto caso e mi accomodo al fianco di Aaron che sembra sorpreso del gesto.

"Alya...senti volevo dirti che mi dispiace, era un ordine" esclama fissando il succo d'arancia sul tavolo.

Sospiro appena e mi rendo conto che non posso avercela con lui, Aaron esegue gli ordini del fratello come tutti in questa villa e non, non oso immaginare cosa potrebbe succedere se non eseguisse e facessi di testa sua.

"Non ti preoccupare" mormoro forzando un sorriso quando in realtà vorrei solo piangere tra le braccia del mio papà.

Chissà quante domande si stava facendo ora mio padre, gli avevo fatto capire che io volevo restare qui quando non è vero ma per la sua sicurezza avrei fatto di tutto e conoscendo Damon non si sarebbe fato scrupoli a ucciderlo.

"Bei succhiotti comunque" ridacchia divertito indicandomi il collo.

Spalanco gli occhi sfiorandolo con le dita, anche se non sentivo nulla oltre alla mia pelle sono consapevole di avere un aspetto orribile, non mi ero nemmeno guarda allo specchio prima di uscire dalla stanza.

"Avete scopato?"sussulto alla domanda diretta di Nadia.

Le guance mi vanno a fuoco ma prima che possa rispondergli qualcuno entra nel salone a passo deciso, quando si siede appoggia i gomiti sul tavolo e nessuno osa dire una parola nemmeno io che stavo provando diverse emozioni nel vederlo e quando punta gli occhi su di me mi sento morire.

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