Capitolo 2

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Quattro anni prima...

Venne svegliata dal suono insistente del suo cellulare, con ancora gli occhi chiusi allungò una mano prendendolo, rispose alla chiamata con qualche parola incomprensibile.

"Alya!!!! Stai ancora dormendo?" Strillo così forte la sua amica che dovette allontanare il telefono dall' orecchie facendo poi una smorfia infastidita.

"Perché urli di sabato mattina? Almeno dammi il tempo di aprire gli occhi no?" Esclamò una volta aperto gli occhi e essersi seduta sul letto.

"Quindi non sai nulla?" Gli domando Emily ma questa la sua voce era un sibilo spaventato e triste.

"Sapere cosa?" Domandò lei confusa.

Era sveglia da nemmeno dieci minuti e non era ancora pronta a nessuna domanda, spesso ci metteva diverso tempo a collegarsi con il mondo esterno una volta sveglia e la sua amica non stava aiutando minimamente, anzi ora era entrata in una sorte di confusione totale.

"Ti ricordi una settimana fa al bar? I tre ragazzi che si sono presentati?" Domandò ansiosa la sua amica.

Fece un verso come per fargli capire di sapere di cosa stesse parlando, anche se non capiva assolutamente nulla di cosa centrasse alle sette del mattino quel discorso, era fortemente convinta l'avesse chiamata per una questione importante ed era tentata a chiudergli la telefonata in faccia per tornarsene a dormire.

"Li hanno trovati senza vita in un cavolo di vicolo sperduto, hanno anche detto che i loro corpi sono irriconoscibili!...Alya mi senti? Ci sei ancora?" Domandò quasi urlando.

In realtà Alya stava fissando davanti a se con gli occhi spalancati, percepiva il cuore in gola da quando stesse battendo velocemente, quesi a voler uscirgli dal petto, le mani presero subito a tremargli e non riuscì più a sorreggere il cellulare che cadde sul letto con ancora la chiamata attiva, i suoi si fecero lontani, non sentì più la voce della sua migliore amica, nella sua mente vide subito il sorriso caldo e imbarazzato del ragazzo del bar.

Kevin...si ricordò il suo nome, quel giorno gli torno in mente come uno schiaffo sul viso, non riusciva a credere che qualcuno potesse fare una cosa del genere.

Chi avrebbe mai potuto fare una cosa del genere?
Un pazzo psicopatico sicuramente, qualcuno che non stava bene con la testa poteva uccidere un altro essere vivente.

Fu così che la trovò sua madre, sul letto con lo sguardo fisso davanti a se, corse da lei con la paura che si sentisse male, iniziò a scuoterla e chiamarla più volte ma Alya non senti e non vide nulla che non fosse il viso di quel povero ragazzo.

Aveva una vita davanti...era questo il suo pensiero principale, anche se non conosceva quel ragazzo non avrebbe mai pensato che avrebbe fatto quella fine orribile.

Scoppio a piangere stringendosi a sua madre quasi disperata, tremava e singhiozzava quasi a farsi mancare il respiro, aveva paura, paura che sarebbe successo anche e lei oppure alle sue sue amiche, se fosse successo qualcosa a loro non sarebbe stato capace di sopportarlo.

"Sh...tesoro sono qui" sussurrò sua madre stringendola forte.

Capí che qualcosa di orribile doveva essere accaduto per portare la sua bambina a pingere così, è sempre stata una ragazza con il sorriso sulle labbra e raramente ma si vedeva piangere e in questo momento mentre la stringeva una lacrima rigo anche il suo viso.

"Mamma...perché il mondo è così cattivo?"sussurrò con il viso nascosto contro il petto della madre.

"Shh...non ci pensare, non ti succederà mai nulla bambina mia ci sarò sempre io e tuo padre a proteggerti" e la strinse più forte che poteva, aveva capito cosa preoccupasse sue figlia e non poteva negare che fosse preoccupata anche lei.

Dangerous ObsessionDove le storie prendono vita. Scoprilo ora