Capitolo 19

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"Cosa?" non riconosco nemmeno la mia voce per quanto sia sconvolta dalle parole di Aaron.

Fisso le spalle rigide di Damon con la vista sfocata a causa dalle lacrime che scorrono velocemente sul mio viso, se ne sta fermo a fissare Aaron ed essendo di spalle non riesco a vedere la sua espressione ma dai muscoli tesi e dalle mani chiuse in un pugno lungo i fianchi capisco quanto sia furioso ma io avevo bisogno di sapere.

"Damon?" faccio un passo nella sua direzione ed la sua reazione mi fa urlare terrorizzata.

Con uno scatto afferra Aaron dal collo sbattendolo contro il muro, stringe così forte che vedo il viso del fratello diventare rosso a causa della sua stretta, corro nella loro direzione aggrappandomi quasi disperata al suo braccio.

"Lascialo Damon ti prego" strillo cercando di spingerlo lontano da Aaron ma lui sembra come se non fossi qui a disperarmi.

Con i piedi cerco di colpirlo alle gambe ma nulla sembra che sia fatto di ferro, presa dal panico mordo forte la cadere del su braccio, niente non prova assolutamente nulla, guarda Aaron come non fosse lui ma la cosa che mi fece tremare era sua espressione, fredda e cupa nessun sentimento ne era presente, rendendolo ancora più pauroso più di quanto fosse.

"Damon lo uccidi così" urlo passando sotto il braccio e mi alzo sulle punte così d'avere i nostri visi vicini.

D'istinto oppure per sopravvivenza appoggio le mani sulle sue guance lasciandogli un leggero bacio sulle labbra serra, immobile, non lascia né la presa ne risponde al mio gesto.

"Ti prego è Aaron, tuo fratello" sussurro contro le sue labbra.

Finalmente abbassa lo sguardo su di me e giuro di vedere i suoi occhi essere rossi, con le dita gli accarezzo la mascella contratta e con la coda dell'occhio lo vedo staccare la presa su Aaron che cade privo di forze in ginocchio, ritorno a guardarlo e provo quasi pena nel vedere il suo sguardo smarrito ma anche pieno di rabbia.

"Oscar!" urla per farsi sentire e un uomo enorme arriva quasi correndo.

"Sbatti fuori Aaron e la sua zoccola non voglio più vederli nella mia cazzo di villa" ringhia a bassa voce senza smettere di guardarmi.

Sussulto per il suo ordine e non sono l'unica, Aaron viene preso malamente e anche Nadia e vengono trascinati giù per le scale, stacco gli occhi da Damon per guardare Aaron fissarci con gli occhi lucidi e uno sguardo pieno di pentimento.

"Guardami!" sbalzo leggermente per il tono freddo di Damon.

Riporto lo sguardo su di lui e mi sento le gambe deboli.

"Dam..." vengo interrotta dalle sue labbra che cercano disperate le mie, sospiro ricambiando il suo assalto, presto le sue mani scendono in picchiata a stringermi possessive le natiche tanto da farmi ansimare.

La sua lingua si scontra contro la mia quasi a volerla sottomettere, e mentre gli accarezzo le braccia tese capisco quanto sia arrabbiato ora, un po' mi ferisce pensare che voleva sfogarsi con me ma mi tranquillizzo subito quando separa le nostre labbra.

"Andiamo il jet ci aspetta" dice soltanto prima di superarmi e scendere le scale.

Guardo davanti a me portandomi una mano sul petto, in meno di ventiquattro ore erano successe così tante cose che fatico a stargli dietro, però ho bisogno di sapere di più, devo sapere cosa nasconde Damon e se ciò che ha detto Aaron è vero non so come potrei prenderla.

"Alya!" un richiamo forte mi fa correre giù dalle scale, lui mi aspetta davanti alla porta della villa con una sigaretta tra i denti e il telefono in mano.

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