Damon.
Mi accendo l'ennesima sigaretta innervosito, nonostante abbia fumato mezzo pacchetto di sigarette non sono riuscito per niente a calmarmi, vederla così disperata e in preda ai singhiozzi mi aveva desiderare di tornare indietro nella stanza di Nadia e ucciderla lentamente.
Avevo avvertito sia Aaron che lei che dal momento che Alya sarebbe tornata nessuno e dico nessuno si doveva permettere di dire o fargli qualcosa di troppo, ma la colpa è mia, ho permesso troppo che le cose andassero come voleva lei.
Punto lo sguardo sulla porta sentendo qualcuno bussare e dopo aver dato il permesso mio fratello entra con lo sguardo basso, sospiro rumorosamente ispirando la sigaretta stringendola con forza tra le dita.
"Siediti" ordino senza staccare gli occhi dalla sua figura.
Prende posto senza nemmeno obbiettare, sapeva che in questo momento non ero lucido e avrei fatto qualcosa che poi mi sarei pentito come in quella stanza.
Prima che scoprissi cosa era successo me ne stavo nel mio ufficio controllando gli incassi dei bordelli che possedevo, destramente avevo lanciando un'occhiata sapendo bene che Alya si trovasse lì per cercare un conforto amichevole, senza sapere che quella stronza non voleva nemmeno guardarla, mi strani quando dallo schermo vidì Aaron con le mani tra i capelli e gli stava urlando contro, la cosa che mi insospettì fu non vedere Alya, avevo capito subito che era successo qualcosa che non mi sarebbe piaciuto.
Con calma e dopo aver sospirato mi sono alzato dalla mia poltrona e mi sono diretto nella loro stanza, quando entrai e senti il pianto di Alya dal bagno venni sopraffatto dalla rabbia, la guardai brevemente mentre lei sedeva a terra nascondendosi, e quando Aaron venne verso di me scusandosi senza nemmeno rendermene conto gli tirai un pugno sul volto facendolo cadere di lato, guardai la stronza che si era appiattita contro il muro lanciandogli uno sguardo che non sarebbe finita lì, presi Alya tra le braccia e per la prima volta non mi ha respinto oppure non ha sussultato anzi si è stretta a me con forza facendomi provare una strana sensazione al petto.
"Damon lo so che sei arrabbiato ma Nadia non voleva" alzo un sopracciglio alle sue parole.
Certe volte mi domando se mio fratello faccia finta di non vedere oppure non veda davvero ciò che lo circonda, era palese che Nadia stava tramando alle sue spalle e non solo alle sue, le leggi della nostra famiglia parlavano chiaro e io non potevo fare altrimenti.
Qualcuno bussa per la seconda volta obbligandomi a distogliere l'attenzione su di lui per vedere il comandante della caserma entrare, gli faccio segno di accomodarsi al fianco di Aaron e lui tremante quasi ci corre.
"Signor Rivera non è stato facile ma ho la registrazione della chiamata" dice con paura.
Aspiro fissandolo mentre allunga verso di me una chiavetta, guardo Aaron e quando lo vedo pensieroso capisco che ha i miei stessi sospetti e quando inserisco la chiavetta la voce di Nadia riempie la stanza.
"Ma non mi dire" sussurro quasi divertito.
Apro il cassetto tirando fuori una busta contenente troppi soldi per una cazzata del genere, per di più se già avevo il pensiero io stesso, ma io dovevo esserne certo e soprattutto volevo che Aaron sentisse tutto.
"Vai" dico al comandante che afferra di fretta la busta e sparisce con sguardo basso, sospiro pesantemente e guardo mio fratello che fissa davanti a sé con sguardo pentito, Nadia è qui da meno di un mese e già stava creando fin troppi problemi e non volevo che si avvicinarsi ad Alya.
"Ti do una settimana per liberartene" dico fissandolo negli occhi.
Sussulta appena e si muove a disagio sulla poltrona, non gli avevo mai ordinato di uccidere nessuno, ho sempre fatto di tutto affinché fossi io a sporcarmi le mani per lui.
"Poi ci penso io" dico alzandomi dalla mia poltrona per riempirmi un bicchiere di liquore ambrato.
"Io...non posso, mettiti nei miei panni Damon se fosse Alya?" dice alzandosi di scatto talmente veloce da spostare la poltrona.
Mi soffermo alle sue parole e se mi trovassi nei suoi panni in questo momento non saprei nello specifico cosa sarei in grado di fare, ma sono sempre stato fortemente convinto che Alya non riuscirebbe mai ad arrivare a tanto, non perchè tenesse a me ma la paura che potessi fargli qualcosa bloccasse ogni suo pensiero.
Ma se dovesse succedere credo che non ci penserei due volte a farla fuori oppure fargli pentire amaramente di aver pensato di tradirmi, e non mi sarei fermato ai suoi occhioni pieni di lacrime che chiedono perdono facendomi sentire vuoto.
"Farebbe la stessa fine di Nadia, ma visto che ti capisco e sono sicuro che non saresti mai capace devi fargli capire qual'è il suo posto e la voglio lontano da Alya" dico nervoso della mia stessa decisione.
Nella nostra famiglia esiste una regola che viene quasi venerata, è l'uomo a decidere la sorte della propria compagna e io dovevo rispettarla come fece mio padre anni prima.
Con la coda dell'occhio vedo che sorride e fa un passo verso di me con l'intenzione di abbracciarmi ma ci ripensa sapendo bene quanto odi il contatto finisco che non sia di Alya.
"Posso?" Mi giro di scatto sento proprio lei.
E appena lo faccio rimango sconvolto, i suoi capelli erano stati allunganti e tinti di un colore più chiaro mettendo in risalto il suo viso da bambolina che ha, mi perdo nel fissarla forse un po' troppo visto che arrossisce violentemente, sta ferma alla soglia aspettando il permesso di entrare e io sento i pantaloni eleganti farsi stretti.
"Cazzo Alya sei bellissima, sembri uscita da un porno" punto di scatto gli occhi su mio fratello ricordandomi solo ora della sua presenza.
Nonostante sia mio fratello mi fa incazzare il suo mondo di guardarla, sarò anche un pazzo ossessivo e possessivo ma quella vista era concessa solo a me, solo i miei occhi avevano il permesso di spogliarla.
"Cos'è un porno?"domanda Alya imbarazzata facendo scoppiare a ridere il coglione di mio fratello.
Questa è stata una delle tante cose che mi hanno portato alla mia ossessione su di lei, la sua innocenza e purezza, inconsapevole di cosa scatenava dagli uomini.
"Fuori!" ordino quasi con cattiveria verso mio fratello.
Alza le mani in aria e dopo aver stampato un bacio sulla guancia ad Alya scappa fuori dell'ufficio sapendo bene quando mi mandi in bestia e quando la vedo irrigidirsi capisco che il mio sguardo parli da se.
"Entra"
A piccoli passi si avvicina e io torno alla mia poltrona senza staccargli gli occhi di dosso, una meravigliosa creatura ecco cos'è Alya.
"Io..si ecco io...volevo ringraziarti per la parruchiera" balbetta torturandosi le mani.
La trovo quasi tenera nel suo imbarazzo, spengo la sigaretta ormai consumata e annuisco soltanto beandomi della sua bellezza in questo momento, è stata sempre bellissima ma in questo momento è meravigliosa.
Faccio scorrere lo sguardo sul suo corpo sentendo una voglia di alzarmi e prendere ciò che mi appartiene, è passato molto tempo dall'ultima volta che io abbia toccato la sua pelle calda e profumata di cocco e le mani iniziano a tremarmi e il mio membro a farsi doloroso.
"Damon, cos'è un porno?" domanda innocentemente.
Mi alzo lentamente dalla mia poltrona bloccandola tra il mio corpo e la poltrona in cui è seduta, sgrana gli occhi non aspettandosi e si morde il labbro nel vedermi così vicino a lei.
"Ora te l'ho faccio vedere"
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Dangerous Obsession
Romansa(Sei stata la mia salvezza) Aggiornamenti solo LA DOMENICA Demon Rivera è un uomo freddo e privo di sentimenti, boss della mafia spagnola e con un passato da mettere i brividi. Alya Wilson una dolcissima ragazza dal cuore d'oro e dall'anima innocen...