Italia pov
Fu così che finii del bagno di Germania a farmi pettinare i capelli ancora bagnati.
"Perché ho accettato.." mi chiesi, pentito della mia decisione.
"Perché ho un potere persuasivo troppo potente." mi rispose lui cercando la riga al centro.
"No guarda, se vuoi prendi pure la riga e i compasso, tanto fai come se la mia testa fosse un foglio." commentai
sarcastico.
"Hai ragione" mi rispose.
"Scherzavo!" inziai a preoccuparmi.
"No vabbeh non lo sapevo." rise lui.
"Gne gne gne" lo derisi.
"Ancora?" chiese esasperato.
"Si" risposi, stavolta ridendo.
Credo che mi addormentai, perché mi risvegliai sul suo letto.
Non chiedetemi come ci sono arrivato, perché non ne ho idea.
Anzi, in realtà una si però ne dubito.
Mi guardai in torno e vidi una luce provenire da un angolo della camera.
"Ger?" chiesi sbadigliando.
"Oh, ti sei svegliato!" rispose lui staccando gli occhi arrossati dal computer.
Mi alzai e guardai cosa stesse facendo.
Stava studiando.
"Perché studi?" chiesi.
"Domani abbiamo scuola, ma non credo che tu ci riesca ad andare, credo hai la febbre, scotti." mi rispose.
"Come" chiesi scioccato.
"Si. Ah, e non ti preoccupare, ho avvertito tuo padre." mi rassicuró.
"Ah. Ok. Allora credo tornerò a dormire, ho mal di testa." affermai.
"Sarà meglio" disse lui.
Tornai a letto e mi addormentai subito.Germania pov
Finii di studiare e mi misi a guardare Italia nel mio letto.
Una figura minuta, in confronto a me.
Magro ma agile.
Notai con disappunto che i capelli erano tornati uguali a prima.
Era accucciato sotto le coperte, addormentato.
All'improvviso sentii una botta di sonno anch'io e spensi il computer.
Mi alzai dalla scrivania, mi andai a lavare e poi affondai nel letto anch'io.
Non m'importava, se mi prendevo la febbre anch'io, tanto meglio, avevo una scusa per non studiare.
Sentii la porta di camera mia aprirsi e vidi la figura di mio padre osservare me e l'italiano, sospettoso.
Lo fissai di rimando, seccato.
Poi chiuse la porta e scese le scale, indifferente.
Mi stavo per addormentare quando sentii qualcosa afferrarmi il corpo :
Era Italia.
Mi si era stretto addosso, aggrappato a me.
Sulle prime non seppi cosa fare, poi lo abbracciai anch'io, e credo ci addormentammo così, abbracciati.*Salto temporale : mattina*
Germania pov
Mi svegliai e la prima cosa che sentii fu il tocco caldo dell'italiano che si stringeva a me.
All'inizio non ricordai cosa ci facesse lì, poi ripensai alla sera prima e ricordai.
Mi infilai gli occhiali con lui ancora stretto a me e guardai l'ora : le 9 e 47.
Probabilmente avevo dormito così tanto da non sentire la sveglia e mio padre non ha ritenuto giusto svegliarmi.
Abbassai gli occhi su Italia, ancora dormiente.
Piangeva.
"Italia?!" chiesi preoccupato.
Si svegliò di soprassalto, guardandomi e poi mi chiese "Cosa c'è, chi, dove, quando, perché?"
"Stavi..piangendo?" chiesi.
"Io? In che senso?" chiese sconcertato.
"Stavi piangendo, giuro, ti ho visto." affermai.
"Ti sarai sbagliato." disse lui.
"Scusa, ma che ci faccio a casa tua, nel tuo letto?" chiese.
"Ah si certo, ieri avevi la febbre, quindi hai dormito qui e a un certo punto mi hai abbracciato e ci siamo addormentati insieme." risposi.
"Fiu, pensavo peggio.." disse lui piano.
"Peggio cosa, precisamente?" chiesi, anche se avevo capito cosa intendeva.
"NIENTE" rispose in fretta.Italia pov
Per un attimo avevo pensato di aver perso la verginità, poi mi riscossi dai miei pensieri e ricordai la sera prima.
Si alzò dal letto e scese giu dalle scale, e io lo seguii.
"Hai fame?" chiese.
"Abbastanza" risposi allegro.
"Vedo che la febbre ti è passata." rise.
"Spero, oggi devo tornare a casa mia" risposi.
"Certo." disse lui.
Mangiammo in silenzio, ma non un silenzio imbarazzato, un silenzio piacevole.
Erano arrivate le 11, tra vestirsi, lavarsi e scherzare come due deficienti.
"Ciao Ger!" salutai.
"Ciao a domani" rispose.
Camminai piano verso casa e bussai.
Poi mi ricordai che a quell'ora mio padre non c'era e quindi mi sarebbe toccato aspettare 1 ora a fare il nulla.
Ma stranamente la porta si aprì e vidi il viso di mia sorella Romania.
"Sorellona!" urlai, gettandole le braccia al collo.
"He-Hey Ita! Cosa ci fai qui?" mi chiese.
"Sono stato a casa di un mio amico e sono tornato oggi, ma di solito adesso non c'è nessuno in casa." spiegai.
"Entra, c'è anche Albania." mi disse.
Albania era il suo fidanzato.
Mi stavano simpatici tutti e 2.
"Përshëndetje Italia! " (ciao Italia)
salutò lui.
"Ciao Al" salutai di rimando.
Loro due iniziarono a parlare e io tornai in camera mia. Mi sedetti sul mio letto a ripensare a quella serata.
Quella mattina Germania mi aveva chiesto se stavo piangendo.
In realtà si.
Perché?
Brutti ricordi.
Non capii perché mi erano venuti in mente proprio quando stavo con lui.
Forse la senzazione... No.
Non può essere la stessa.
Andai in bagno e mi tolsi la maglia, rimanendo senza. Faceva un caldo della Madonna.
Controvoglia, mi sedetti alla scrivania e iniziai a fare i compiti arretrati.
In quel momento entrò Romania in stanza che mi vide senza maglia, i capelli scompigliati e con una mano sotto al mento a scrivere.
(insomma raga, Italia è un fregno ok?)
"Wow, fratellino, ti ricordavo meno bello sai?" mi disse.
Ok, Romania era simpatica e tutto, ma con i termini ci andava giù pesante, senza farlo apposta però.
"Devo prenderlo come complimento?" chiesi girdandomi piano verso di lei.
"Ovvio, ti ho appena detto che sei più bello di prima" rispose lei.
"Ah ok, eh grazie"
"Di niente." poi scese giù da Alb a ricominciarono a parlare.*salto temporale : sera*
Italia pov
Ero stato tutto il giorno a fare i compiti, quando entró mio fratello Spagna in stanza e mi vide nelli stesso modo in cui mi aveva visto Romania, sono con due occhiaie enormi sotto agli occhi.
"Mado, Ita, prenditi una pausa." commentó lui.
"No tranquillo" risposi.
"Hai visto chi c'è? Romi e Alb!" mi disse
"Si lo so, gia salutati." risposi stanco.
"Vai a dormire, è meglio, fidati del tuo fratello maggiore." mi consigliò.
"OK VA BENE VADO A DORMIRE" sbottai.
Così feci.
Andai a dormire e mi addormentai subito, probabilmente avevo sonno.
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Finché Ci Sarò Io - GerIta
FanfictionGermania, un ragazzo studioso con un passato difficile, incontra italia, un ragazzo interessante sotto vari punti di vista. Tra amici, famiglie, scuola e situazioni varie, i ragazzi capiranno che sono più che semplici compagni di classe. TW Parolac...