Germania pov
Il treno era fermo e tutti ci stavamo chiedendo cosa fosse successo.
"Potrebbe essere un guasto?" ipotizzai affacciandomi al finestrino.
"Fa vedé" chiese Italia avvicinandosi a me.
I nostri visi distavano di pochissimo affacciati al finestrino...
"No qui non c'è niente" disse lui ritornando al suo posto.
Non so se mi aveva notato arrossire ma non credo.
Comunque sia, fuori c'era un bel po' di nebbia e non si vedeva nulla.
"Vi immaginate se dormiremo sul treno?" chiese eccitata Giappone.
"Tipo pigiama party con tutta la classe su un treno?" chiese Italia.
"E che cosa ho appena detto?" ribatté Giappone.
"Ah scusa" disse l'italiano.
Io più che altro ero curioso di sapere cosa fosse successo.
Russia come me stava cercando di vedere fuori dal finestrino invano.
America invece si era interessato al fatto per circa 5 minuti e poi si era rimesso al telefono.
"E se invece non fosse un guasto?" mi chiesi facendomi sentire da Italia e Giappone che nel frattempo stavano immaginando il molto improbabile "Pigiama party sul treno".
"E che cosa potrebbe essere successo allora?" chiese Italia curioso di capire i miei pensieri.
"E se fosse fatto apposta?" ipotizzai.
"Germania caro mio, ho l'impressione che tu guardi troppi film gialli" commentò Italia non prendendomi seriamente.
"Ma perché dovrebbero fermare un treno diretto al mare con degli studenti sopra?" chiese Giappone prendendomi seriamente al contrario dell'italiano.
"È quello che mi sto chiedendo" risposi.
"Arriva EU" avvertì Italia.
Ci sedemmo composti.
"Ragazzi, non vi preoccupate c'è stato un problema con il motore e non sappiamo ancora se sarà possibile ripartire prima della notte quindi vi saranno distribuiti dei sacchi a pelo per l'evenienza" spiegò stressato.
"Quindi c'è qualche speranza che dormiamo sul treno!" disse Italia appena EU si fu allontanato.
"Io continuo a non sperarci troppo" dissi.Italia pov
Germania a quel punto prese un libro e inizió a leggere.
Ma non era un libro di quello normali, era un robo enorme.
"Quanto pesa?" chiesi curioso.
"2-3 kg credo" mi rispose indifferente.
Non aggiunse altro così dedussi che non voleva essere disturbato.
Mi girai verso Giappone.
Stava disegnando sul tuo Tablet, di nuovo.
"Che disegni?" chiesi.
"Sketch così per fare qualcosa" mi rispose.
"Vuoi provare?" chiese porgendomi il tablet e la penna.
"Ci provo.." dissi titubante.
Come prima cosa inizai a capire i tasti a cosa servivano e quando mi fui fatto un quadro locale della situazione iniziai.
Presi come spunto lo sfondo del mio telefono, cioè il Colosseo.
Era molto ambizioso come progetto, non che me ne importasse.
Era solo un disegno no?
Quando ebbi finito Giappone si girò.
"Ah ma lo sai che l'ho disegnato anch'io?" mi chiese cercandolo nella galleria.
Io nel frattempo mi sentivo abbastanza fiero di me ma quando mi mostró la sua versione di Colosseo il mio lavoro mi sembrò uno di quei disegni che facevo da piccolo quando sceglievo la forma dei vestiti di carta che costruivo.
"Ma sei bravissima" dissi.
"Solo un po' di abitudine" rispose noncurante.
Poi passó EU con i sacchi a pelo.
Si vedeva che era stanco e che probabilmente aveva bisogno di riposo.
Era tutto il giorno che lavorava.
E aveva delle occhiaie enormi.
Provai un po' di pena per lui però passó subito.
Ognuno scelse il suo sacco.
Io ne presi uno verde spento e Germania nero.
Giappone invece bordó, America azzurro elettrico e Russia grigio.
"Colori accesi voi è?" chiesi sarcastico a Russia e Germania.
"Sono gusti" rispose il tedesco.
"Scherzo idiota".
Li sistemammo per terra.
"È normale che ci facciano dormire per terra?" si lamentó America.
"Almeno non siamo sul pavimento nudo" gli fece notare Russia.
"Si se ora dovete cominciare a litigare spostatevi per favore" dissi cominciando a irritarmi.
"Gne gne" mi fece eco America.
Stavo per perdere la pazienza quando Germania mi poggió la mano sulla spalla.
"Lasciali stare" mi disse scuotendo la testa.
"Mh hai ragione" risposi.
Ci girammo tutti verso l'angolino di Giappone perché avevamo sentito un rumore.
Tipo quando strusci il dito su una superficie liscia bagnaticcia.
"Che c'è? C'è la finestra appannata quindi ho cominciato a disegnare..." spiegò lei.
Mi venne un'idea grandiosa.
Mi avvicinai al sacco a pelo di Germania che era vicino alla finestra e cominciai a fare lo stesso.
Feci l'impronta della mia mano e poi obbligai Germania a fare lo stesso ma dall'altro lato.
Poi ci disegnai il simbolo dell'infinito in mezzo.
"Ta dà!" dissi mostrando il mio capolavoro al tedesco.
Lo vidi arrossire lievemente.
"Particolare" commentò lui.
Lo abbracciai da dietro.
"Ti voglio bene" dissi.
"Come mai questa voglia di dimostrare affetto oggi?" chiese curioso lui.
"DEVI DIRE TI VOGLIO BENE ANCH'IO" dissi arrabbiandomi.
"OK OK CALMO" rispose il tedesco.
Sospirò.
"Ti voglio bene anch'io Italia" mi disse guardandomi.
"Blavo bimbo" dissi soddisfatto.
Ci sedemmo tutti (io, Germania, Giappone, America e Russia) ognuno sul proprio sacco a pelo.
"Obbligo o verità?" chiese America a tutti.
"Va bene" dissi.
"Si!" rispose Giappone.
"Per me è uguale" commentò Russia.
"Se volete voi" disse Germania.
"Ok comincio io. Russia" disse America.
"Vado a spararmi" commentò il russo.
"Obbligo o verità?" chiese l'americano.
In quel momento però ci interruppe UN.
"Ragazzi ora spengo le luci, sistematevi e dormite che è anche possibile che partiamo durante la notte" spiegò.
"Perché non è venuto EU?" chiesi.
"Non sono affari tuoi" mi rispose sgarbato.
"Molto educato vero?" chiesi sarcastico.
Le posizioni attuali erano :
Russia a sinistra e America a destra.
Giappone a sinistra e Germania a destra.
Io al centro.
Oddio, centro non proprio, più a destra che al centro.
Ma perché volevo avere la visuale sul finestrino.
Solo quello.
Solo quello...
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Finché Ci Sarò Io - GerIta
أدب الهواةGermania, un ragazzo studioso con un passato difficile, incontra italia, un ragazzo interessante sotto vari punti di vista. Tra amici, famiglie, scuola e situazioni varie, i ragazzi capiranno che sono più che semplici compagni di classe. TW Parolac...