Italia pov
Il bus era quasi vuoto apparte per una coppia che si limonava in fondo e una signora che poi sarebbe scesa due fermate dopo.
Guardai le fermate e la nostra era proprio l'ultima. Ci userebbe voluta mezz'oretta buona.
"Allora, che si fa?" chiesi tamburellando le dita sulle gambe.
Giappone stava tirando fuori il Tablet dalla tracolla ma Germania la fermò.
Oggi sembrava di buon umore. Lo avevo notato con la battuta di prima.
Ripensando a quel momento arrossii e loro purtroppo lo notarono.
"Che ti succede?" chiese Giap.
"No niente stavo solo pensando" risposi in fretta.
Germania mi guardò strano.
"Tutto apposto?" disse poi.
No. Niente era apposto. Perlomeno in casa mia. Quando uscivo con loro mi sentivo, non so, diverso.
"Si certo tutto apposto, perché?" chiesi.
"Non lo so oggi sembri strano." notó il tedesco attento.
"Ger, è solo una tua impressione, studi troppo." commentò Giap.
"Non è vero!" esclamò lui.
"Ma se a ogni santa verifica prendi 10 e io neanche arrivo al 4!" dissi io ridendo.
"Non è vero una volta ho preso 9 e mezzo!" strepitó quello.
(tipo in classe mia c'è una che ha pianto perché ha preso 8, OTTO all'interrogazione di storia e poi ci sono io che prendo 6 e me lo flexo)
"Comunque, giochiamo a obbligo o verità?" chiese impaziente Giap, muovendosi tutta sul sedile come una molla impazzita.
"Ok calmati però" dissi io.
"Allora comincia Germania" disse lei.
Germania che stava guardando fuori dal finestrino si riscosse dai suoi pensieri e ci guardò con fare interrogativo.
"Che ho fatto io?" chiese.
"DEVI SCEGLIERE A CHI CHIEDERE OBBLIGO O VERITÀ RINCOGLIONITO!" strilló Giappone, così forte che la coppietta in fondo la smise di limonarsi e ci guardò male.
Mentre loro litigavano io li guardai con fare innocente, come a scusare i miei compagni di viaggio.
" Va bene, Italia obbligo o verità?" mi chiese a un certo punto Germania ma io stavo distratto e dissi "preferisco i pancake". Poi mi resi conto di quello che avevo detto e mi misi a ridere con Giappone al seguito, mentre Germania mi guardava sfinito.
"Mmmh, verità." dissi quando ebbi finito di torturarmi un polmone ridendo.
"Hai crush?" chiese lui con voce suadente.
Ci misi un po' a rispondere.
Primo perché ero rimasto bloccato per colpa della sua voce che mi aveva mandato in tilt il cervello, secondo perché ci dovevo pensare.
"No, credo di no." dissi.
"AH! Ci hai messo troppo a rispondere!" disse la neko puntandomi col dito.
"SE CI METTEVO POCO DICEVI LA STESSA COSA!" sbroccai.Germania pov
Mentre Italia e Giappone litigavano sui secondi che ci dovevi mettere per rispondere a una domanda del genere, mi girai di nuovo al finestrino.
Italia non aveva crush? Non so perché, ma ci rimasi un po' deluso.
Che inconsciamente avessi desiderato di essere io la sua crush? No, impossibile. Non mi facevo certe illusioni. Poi Italia mica era gay.
Oddio, certo, aveva detto che si 'definiva' etero, ma che per lui non faceva differenza, però aveva comunque espresso la sua preferenza per le donne.
Mi stavo solo facendo troppi problemi, dovevo smetterla.
"Ger sei tra noi? Dobbiamo scendere." mi richiamó Giap dopo qualche minuto.
Scendemmo e ci ritrovammo davanti ad un enorme edificio.
Probabilmente era dove i nostri genitori erano.Giappone pov
Il posto di sicuro era quello. Ma sapevo anche cosa non era : accogliente e rassicurante.
Era abbastanza inquietante, a dire il vero.
Tutto fatto di materiali industriali, poche finestre e nessun balcone.
Entrammo, Germania davanti a noi con Italia al seguito e io all'ultimo posto.
"Buon giorno, cerchiamo 3 persone" disse Germania alla ragazza che lavorava lì.
Dentro era più accogliente. Ora sembrava un ospedale.
Infatti tutti gli impiegati vestivano camici bianchi e scarpe di filo bianche.
"Nomi delle persone e nomi vostri" chiese con voce spenta la ragazza.
"Naz!sta, Fasc!sta, Impero Giapponese, Germania, Italia e Giappone" rispose Ger.
"2 piano, in fondo a destra" ci disse.
Entrammo nell'ascensore ma era molto stretto. Italia e Germania, pensando mi avrebbe dato fastidio stare a contatto con loro, perché ero una ragazza, si spostarono, ma dovettero stare praticamente accollati. La cosa che guardavo ad alternanza erano i loro visi e le loro mani. Quest'ultime erano vicinissime, e quando l'ascensore si fermò e fece un balzo si unirono.
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Finché Ci Sarò Io - GerIta
FanfictionGermania, un ragazzo studioso con un passato difficile, incontra italia, un ragazzo interessante sotto vari punti di vista. Tra amici, famiglie, scuola e situazioni varie, i ragazzi capiranno che sono più che semplici compagni di classe. TW Parolac...