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Scusate se mi intrometto
Chi di voi conosce Rodamrix?
Solo per sapere :)

Germania pov
"Pizza o cosa?" chiese Italia girandosi verso di me.
"Ah boh" risposi indifferente.
"Certe volte mi porti a odiarti" rispose Italia irritato.
"Oh no ora piango" ribattei.
"No che se piangi tu piango anch'io" rispose lui.
Ci guardammo e scoppiammo a ridere.
Mentre l'italiano cucinava cosa non lo so mi soffermai a guardare la sua casa.
Era semplice, c'era un divano con davanti un televisore, il tavolo dove ero seduto io con 5 sedie (cosa le usavano a fare 5 sedie se erano in 3 non lo so) e una cucina piccola ma pratica.
Notai come Italia si muoveva con leggerezza e confidenza in cucina.
Una volta mescolava nella pentola e un'altra prendeva il sale, poi si girava ad aprire il frigo e subito dopo stava cercando qualcosa nella credenza.
"Sei allergico a qualcosa?" chiese lui riscuotendomi dai miei pensieri.
"Mmmh alla polvere" risposi.
"Allora non ti consiglio di andare in camera di Spagna" mi rispose ridendo.
"Tuo fratello maggiore?" chiesi curioso.
"Diciamo che non gli piace molto pulire" mi disse Italia.
"Non che avessi intenzione di entrare in camera sua" specificai.
Un attimo dopo l'italiano mi piazzó davanti un piatto di spaghetti al ragù.
"Mia specialità" si vantó quello sfilandosi il grembiule.
"A prima vista sembrano buoni..." notai.
"Forse perché SONO BUONI COGLIONE" mi urlò Italia arrabbiato.
"Non lo stavo mettendo in dubbio cretino" ribattei ridendo.
"Se come no" commentò lui sedendosi accanto a me.
Assaggiai gli spaghetti.
"Sei davvero molto bravo lo sai?" chiesi.
"Grazie" rispose sorridendo.
Non so bene il perché ma in quel momento mi sentii arrossire.
(Germania dopo aver visto Italia ringraziarlo sorridendo :

 (Germania dopo aver visto Italia ringraziarlo sorridendo :

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(no dai comunque)

Italia pov
"Sono contento ti siano piaciuti" ringraziai sorridendo.
"Solitamente cucino solo per me e i miei fratelli ma è la normalità quindi non ci fanno neanche più caso" aggiunsi.
"Secondo me erano buoni" mi disse dopo aver mangiato.
"Lo avevo notato" dissi ridendo guardando il piatto vuoto.
"Sono anche le 3 no?" si giustificó il tedesco.
"Hai ragione." ammisi.
"Ma non hai fame?" chiese lui dopo essersi accorto che non avevo mangiato niente.
"Non particolarmente" risposi alzando le spalle.
"Sicuro? Non fa bene saltare il pranzo.." gli feci notare.
"Ho detto stai tranquillo" insistetti.
Rimanenno un secondo in silenzio poi  chiesi "Hai programmi per oggi?" chiesi.
"In realtà no sai" mi rispose lui.
"Quindi che fai?" chiesi di nuovo.
"Non mi va di tornare a casa. Ti dispiace se rimango qui?" chiese Germania guardandomi.
"Ovviamente no" risposi.
"Tu non hai fatto i compiti vero?" chiese lui.
"Germania, cosa cazzo faccio i compiti che domani partiamo?" chiesi guardandolo.
"Cosa ne sai se te li chiedono sul treno?" mi rispose lui.
"Cazzo mi hai fatto venire il dubbio" dissi preoccupato.
"Detto io"
"Sei una brutta persona" dissi ridendo.
"Me lo dicono in tanti" rispose indifferente lui.
Io però mi stupii.
"Come te lo dicono in tanti? Tu sei una delle persone più fantastiche che io abbia mai conosciuto!" ribattei.
"Davvero?" chiese lui sorridendo.
Arrossii.
"Eh cioè, si?" spiccicai.
Si mise a ridere.
"Grazie" mi disse.
"Ho solo detto la verità.." sussurrai.
"Hai detto qualcosa?" chiese.
"No no" risposi.
"Mi sono appena ricordato che devo aggiornare il computer, vieni?" chiesi al tedesco senza neanche lasciargli tempo di rispondere che lo trascinai in camera.
"Cosa me lo chiedi a fare se poi mi trascini di forza?" chiese lui quando andai a sedermi al computer.
"Dettagli poco importanti. Invece, perché non mi aiuti?" chiesi invitandolo ad avvicinarsi.
"Mh ok".

Germania pov
Mi piazzai dietro a Italia e osservai il computer.
"Hai poca memoria" notai.
"È davvero solo quello il problema?" chiese l'italiano incredulo.
"Haha si" risposi ridendo.
"Ah. Ho sprecato ore della mia vita cercando di capire il problema. Fantastico." commentò lui.
"Una cosa l'hai imparata però. Sempre chiamare Germania" gli feci notare.
"Haha certo" mi rispose ironico.
Mentre lui spegneva il computer andai a vedere la sua libreria.
Aveva molti libri lunghi, molto pesanti.
"Che guardi?" chiese lui quando mi si avvicinò mettendomi una mano sulla spalla.
"Libri" risposi leggendo qualche titolo noto, come Harry Potter o Percy Jackson.
"Leggi fantasy vero?" chiesi.
"Abbastanza ma preferisco avventura" rispose lui.
"Io preferisco i romanzi" dissi.
"Mh. Vieni sul balcone?" chiese.
"Certo, la mia di casa non ha un balcone" risposi curioso.
Spalancò le finestre spostando le tende e mi rivelò una visuale pazzesca sulle colline che facevano da contorno del paesaggio.
Il cielo era azzurro con qualche nuvola ma il sole splendeva.
"Wow.." commentai stupito.
"Ti piace? Ogni volta che mi annoio o che mi serve un po' di spazio mi siedo qui" mi raccontò.
"È.. È davvero bellissimo" dissi appoggiandomi alla ringhiera.
"Sono contento che ti sia piaciuto" disse sorridendo.
Ricambiai, tornando a guardare quel paesaggio spettacolare.
Rimanemmo seduti lì per qualche minuto quando sentii una cosa appoggiarsi sulla mia spalla.
Era Italia.
Eravamo seduti l'uno accanto all'altro a gambe incrociate e Italia aveva appoggiato la testa sulla mia spalla.
Però aveva gli occhi aperti.
Non stava bene dormendo.
Non mi dava fastidio, anzi, era  confortevole.
Appoggiai la testa sulla sua e rimanemmo così per un po', finché non sentimmo la porta della camera spalancarsi improvvisamente e ci riscuotemmo da quello stato di trance piacevole.
Ci girammo entrambi verso la porta e vedemmo Spagna imbarazzato.
"Scusate, allora Italia te lo dico dopo" si scusó richiudendo la porta.
"Mio fratello ha sempre un tempismo perfetto" commentò l'italiano sarcastico.
Risi.
"Non ti preoccupare" lo rassicurai.
"Torni a casa?" mi chiese.
Si erano fatte le 5.
"Credo di sì. Ci vediamo davanti casa tua domani così ti accompagno alla stazione" gli dissi.
"Ah già hai ragione" si ricordó Italia.
Ci alzammo e mi accompagnò alla porta.
In soggiorno c'erano Spagna che leggeva una cosa e Francia sul divano al telefono.
Probabilmente non era stata avvisata della presenza mia presenza perché appena mi vide sobbalzó.
"Germania?? Cosa ci fai qui?!" chiese lei confusa.
"Sono stato il pomeriggio con Italia" risposi indicando il più piccolo della situazione.
"Ah, con mio fratello." ripeté lei secca lanciando un'occhiataccia a Italia.
"Si. Ita, ricordati che domani alle 8 dobbiamo stare alla stazione quindi svegliati alle 6 circa." gli ricordai.
"Si si ci provo" rispose lui con uno sguardo perso.
"Haha a domani" lo salutai.
"Ciao!" mi salutó lui a sua volta.
Uscii e camminai con calma verso casa.
Arrivato mi affacciai sul davanzale della finestra e mi rilassai un po'.

Italia pov
Quando Germania uscì l'atmosfera in casa si fece più tesa di come era già prima.
"Cosa hai fatto con Germania oggi?" chiese Francia superficiale.
"Niente in realtà. Gli ho cucinato il pranzo e poi siamo stati sul balcone" spiegai evitando di risponderle male e quindi di creare un litigio.
"Comfermo" disse Spagna.
"Mh." commentò Francia.
"Spagna, cosa dovevi dirmi?" chiesi.
"Ah si, appunto, ti volevo ricordare della gita" mi disse.
"Ah tranquillo" lo rassicurai.
Poi salii le scale e tornai sul balcone, con il sole che mi scaldava.

Che bello finire di scrivere un capitolo guardate.
E non ho niente da dire a domani.
FG07

Finché Ci Sarò Io - GerIta Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora