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TW-SA⚠️

Questo capitolo gira attorno al tema violenza sessuale. Se non volete leggerlo potete saltarlo tranquillamente e andare al prossimo capitolo

Izanami Kimura's pov

Si avvicinò pericolosamente al mio viso e poggiò le sue labbra sulle mie rubandomi un bacio. Calde lacrime scivolarono lungo il mio viso e si unirono a quel bacio pieno di violenza.

"Avanti..." le sue dita si fecero strada sotto la mia gonna "Dillo..." mormorò mentre armeggiava con i suoi pantaloni "Di che mi ami." le sue dita affondarono nelle mie cosce costringendomi ad aprire le gambe.

"Asp-No ti p-" provai a dire tra un singhiozzo e un altro mentre il mio cuore sembrava spostarsi dalla sua posizione.

"Cazzo, dillo." scossi la testa e poggiai le mani sul suo petto cercando di allontanarlo da me. Mi sanguinarono le unghie nel tentativo di fargli del male per fermarlo eppure, quando la sua mano si schiantò con forza sul mio viso mi paralizzai.
Mi facevano male le dita,
il cuore,
gli occhi.

Mi faceva male tutto.

Senza alcuna difficoltà afferrò i miei polsi in una mano,
inchiodando le mie braccia al tavolo. Mentre con l'altra mano mi alzò la gonna avvicinando il suo corpo al mio. Lo sentii. Lo sentii entrare dentro di me e mi feci schifo. Così tanto schifo per il gemito strozzato che uscì incontrollato dalla mia gola. Eppure cercai inutilmente di convincermi che non fosse colpa mia e che si trattasse di una reazione istintiva del mio corpo.

Non è colpa mia. Non è colpa mia. Non è colpa mia. Non è colpa mia. Non è colpa mia. Non e colpa mia.
Non è colpa mia. Non è colpa mia. Non è colpa mia. Non è colpa mia. Non è colpa mia. Non e colpa mia.

Fissai il lampadario mentre entrambe le sue mani si poggiarono sui miei fianchi rigidi per facilitare i suoi movimenti.

Sentii le sue mani strapparmi la camicia e scorrere ovunque sul mio corpo. La sua lingua e i suoi denti mi coprirono il collo e il seno di segni della sua violenza.

Muoviti. Fa qualcosa. Fallo smettere. Muoviti. Muoviti. Muoviti. Muoviti. Muoviti. Muoviti. Muoviti. Muoviti. Muoviti. Muoviti. Muoviti. Muoviti.

Senza che trovassi la forza di fare qualcosa. Le spinte aumentarono così come il dolore al basso ventre che ormai era diventato insopportabile. E la cosa che continuavo a sperare era che quella tortura finisse il prima possibile.

Una spinta troppo forte mi fece piegare in due e socchiusi le labbra mentre l'urlo di dolore mi morì in gola. La sua lingua scivolò dentro la mia bocca forzando in un bacio. Gemeva contro la mia bocca. E finalmente, con un'ultima spinta, uscì da me e solo in quel momento mi resi conto che l'ossigeno dentro i miei polmoni era diminuito troppo.

"Ti amo così tanto." le sue dita scivolarono lungo le mie piaghe e raccolsero il suo seme. Portò la sua mano davanti alla mia bocca livida. "Apri la bocca amore, lo sai che mi piace tanto." non lo guardai. Non feci neanche come mi aveva chiesto. Eppure il suo sguardo pieno di disappunto mi fece tremare le gambe.

"Apri la bocca." tremante schiusi le labbra e approfittando di quella piccola fessura infilò le dita nella mia bocca. I miei occhi incontrarono i suoi che cercavano di intimarmi qualcosa. Avvolsi la lingua attorno alle sue dita e ingoiai.

"Ecco, così. Brava. Non c'era bisogno che succedesse tutto questo. La prossima volta fa la brava e io non ti punirò, anche se inizio a credere che ti piaccia." mi schioccò un bacio sulle labbra "Ora esco con i miei amici. Tu fatti pure una doccia. Ti amo"

Appena lo vidi uscire dalla porta mi schiarii la voce tossicchiando e cercai di mettermi in piedi. Eppure crollai a terra mentre il dolore si impossessava di me. Le lacrime che si erano bloccate ripresero a scendere copiose. Cercai nervosamente di coprirmi il seno scoperto mentre sentivo la sua saliva lungo tutto il mio corpo.

Rimasi lì, a terra, raggomitolata, per quelle che sembravano ore.

Devo andarmene. Si. Devo andarmene.

Cercai di mettermi in piedi e barcollai verso il divano cadendo su di esso. Afferrai il mio cellulare e nonostante il mal di testa assordante e gli occhi appannati riuscii a sbloccarlo.

"Pronto?"

Daisuke.

"Pronto? Iza mi senti?" cercai di rispondere ma dalla mia bocca non uscirono altro che singhiozzi interrotti.

"Izanami, stai piangendo? Dove sei?" la sua voce era allarmata ma non riuscivo a rispondere, mi faceva troppo male la gola.

"Izanami rispondimi ti prego."

"L-ui... mi-"
Non respiro

"Ti ha fatto del male?" in un altro momento la sua voce sarebbe stata terrificante eppure non volevo che sentirla dal vivo.

"M-mh-m" un frastuono assordante mi raggiunse dall'altro capo del telefono facendomi strizzare gli occhi per il fastidio. Sentii una serie di voci e poi Daisuke riprese a parlarmi.

"Sto arrivando Iza. Sto arrivando."

A. Miya x OcDove le storie prendono vita. Scoprilo ora