Capitolo 18: Dusan

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25 dicembre 2020
L'ansia mi sta mangiando vivo. Continuo a camminare avanti e indietro per il vialetto d'ingresso di casa Chiesa. Federico ed Anna sono tornati due giorni fa, ma io non ho avuto il coraggio di farmi vedere. Tutti pensano che io sia tornato in Serbia per trascorrere il Natale con la mia famiglia, ma, in realtà, non mi sono mosso da Firenze. Sapevo che sarebbero tornati, quindi ho deciso di restare. L'unica che sa della mia non partenza é Benedetta. Non so in quale modo sia riuscita a capire che non sarei partito e quando me lo ha chiesto non ho avuto il coraggio di mentirle. Mi ha costretto a venire qui a pranzo oggi. Non so se abbia detto a qualcuno che ci sarei stato anche io, per questo non mi sono ancora deciso a bussare alla porta. Un messaggio da parte di Benedetta blocca il flusso dei miei pensieri.

Bene

Dove sei?

Sul vialetto

C'è un valido motivo per cui non hai ancora bussato alla porta?

Mi sto letteralmente cagando addosso
Ti basta come motivo?

No
Non devi farti bloccare dalla paura

Io da qui non mi muovo

Pensi di restare lì per tutto il giorno?

Credo proprio di sì

Non costringermi ad uscire

Io non entro

Non ci provare, codardo
Ti faccio entrare io a calci in culo

Non faccio nemmeno in tempo a risponderle che me la ritrovo davanti incazzata nera. Mi basta guardarla negli occhi per capire che vorrebbe strozzarmi.

"Fammi capire una cosa Dusan...ogni fottuta settimana giochi contro avversari che potrebbero farti del male e ad ogni partita potresti subire un infortunio che potrebbe stroncarti la carriera e non hai il coraggio di mettere piede in questa casa solo perché c'è Anna?" mi sbraita dietro.

"Buon Natale anche a te" farfuglio. Lei mi fissa inviperita. Io non so cosa dire. Vorrei farle credere che non ho paura, ma la verità é che in questo momento preferirei farmi spezzare tutte le ossa del corpo che avere un dialogo con Anna. Ho paura che questa possa essere l'ultima volta in cui parliamo. Ho paura di perderla, perderla per davvero. "Ho paura di perderla" mormoro. Tanto vale essere sincero con Benedetta, forse lei é in grado di capirmi.

Benni fa un respiro profondo. "Non la perderai. Magari la vostra storia finirà, ma non perderai Anna. Anna ci tiene davvero a te e sono certa che se non continuerà ad essere la tua fidanzata sarà tua amica" mi rassicura accarezzandomi una guancia. "E buon Natale anche a te Dusan". Sono felice che lei sia rimasta a Firenze. Se se ne fosse andata pure Benedetta probabilmente avrei dato di matto perché sarei rimasto solo, di nuovo.

"Non so come farei senza di te" la ringrazio abbracciandola.

Quando ci stacchiamo mi ammonisce immediatamente: "Non pensare che un abbraccio riesca ad addolcirmi. Tu ora vai dentro e chiarisci con lei.

Non replico nemmeno. Benni mi prende per mano ed insieme varchiamo la soglia di casa Chiesa. Qui dentro regna un'atmosfera serena, come ogni volta che metto piede in questa casa. Più di qualche volta ho pensato che fosse un luogo magico, che qui dentro i problemi non esistessero. Ogni volta che vengo a trovare questa famiglia mi sento al sicuro anche io. Mi sento a casa con loro. Casa. Penso alla mia famiglia. Mi mancano da morire, ma con questa famiglia sto bene per davvero. Ho paura che se Anna ed io ci lasciassimo non avrei più la mia famiglia italiana. Mi odierebbero tutti. Probabilmente mi odiano già perché ho fatto soffrire la loro Anna, ma non l'ho fatto apposta. Ci sono rimasto così male che ho pensato solo al mio dolore e non al suo. Un bravo fidanzato avrebbe messo il bene della propria fidanzata prima del proprio, ma io non ci sono riuscito. Io ho pensato a me stesso e mi sento uno stupido per averlo fatto. Non appena entriamo nella sala da pranzo cala un silenzio imbarazzante, Anna mi dà le spalle e quando si rende conto che si sono tutti ammutoliti si volta e mi vede. Rimaniamo a fissarci per qualche istante. Avrei così tante cose da dirle, ma non riesco nemmeno ad aprire la bocca. Sento la saliva farsi più densa, i battiti del mio cuore accelerare e tutto il mio corpo farsi bollente. É ufficiale: sto per avere un infarto.

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