Capitolo 28: Federico

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21 giugno 2021
Mi sveglio con il sorriso, dato che ieri abbiamo vinto uno a zero contro il Galles, passando il girone per primi. Avremo superato il girone lo stesso, anche senza la vittoria di ieri, ma è molto più soddisfacente passare da capotesta che da secondi. Mi giro su un fianco e mi ritrovo faccia a faccia con Nicolò Barella, che sta ancora dormendo. Nicolò ed io non siamo compagni di stanza e di sicuro ognuno ha il proprio letto, quindi sul momento non capisco come mai io sia insieme a lui. Mi metto a sedere, abbastanza confuso, e noto che l'altro letto che c'è nella stanza è occupato da Manuel Locatelli e Matteo Pessina, l'autore del gol di ieri. Faccio mente locale cercando di capire come mai io sia qui. I ricordi arrivano lentamente al mio cervello. Noi quattro ieri sera non avevamo minimamente voglia di dormire, così ci siamo ritrovati tutti in camera di Manuel e Matteo e abbiamo fatto un po' di casino finché il mister non è venuto a riprenderci. In realtà ci ha detto che non ci sono problemi se festeggiamo tra di noi, dato che domani l'allenamento sarà molto più leggero, ma non vuole che disturbiamo gli altri compagni di squadra che vogliono dormire. Non so come facessero a sentirsi stanchi, io ieri sera ero pieno di energia. Non posso dire la stessa cosa di sta mattina. Non abbiamo fatto niente di particolare ieri sera, ma abbiamo chiacchierato fino a notte fonda. Era un sacco di tempo che non trascorrevo del tempo in modo così piacevole con degli amici. Da quando ho litigato con Paulo, non riesco più ad essere allegro durante le serate che passo con i miei compagni di squadra. Cerco di non darlo troppo a vedere, ma non è più come prima. Avendo discusso con Paulo, mi sono allontanato pure da Alvaro, siccome sono molto amici. Questa cosa mi fa stare male perché Alvaro ed io siamo arrivati in squadra più o meno nello stesso periodo, cioè lui è ritornato ed io sono arrivato, ma mi è sempre stato vicino sin dal primo giorno. Lui e Leonardo hanno avuto approcci opposti, ma che avevano lo stesso scopo: integrarmi al meglio nella squadra. Leonardo lo ha fatto in modo autoritario, mettendomi in soggezione all'inizio, mentre Alvaro lo ha fatto in modo amichevole. Ieri sera avrei voluto confidarmi con i ragazzi, come loro stavano facendo con me, ma mi sono trattenuto. La mia paura più grande è che Paulo abbia ragione, che io sia innamorato davvero di Anna e che di conseguenza sono geloso di lui. Ci penso da un mese ormai, da quando abbiamo discusso. Non voglio che lui abbia ragione. Anna ed io siamo sempre stati amici, non vedo perché ora me ne dovrei essere innamorato, non ha senso. 

"Fede" rantola Nicolò stropicciandosi gli occhi e facendo uno sbadiglio. 

"Buongiorno" lo saluto. 

"Giorno" ribatte con la voce assonnata. "Come mai sei già sveglio?"

"Non lo so, mi sono svegliato e basta" rispondo.

Mugugna qualcosa. Quando si rende conto che non ho capito nulla, ripete: "Torna a dormire, non sono ancora le sei". 

Lancio un'occhiata alla sveglia del comodino e mi rendo conto che ha ragione, così mi stendo nuovamente. Nicolò torna a dormire nel giro di un paio di minuti, mentre io continuo a fissare il soffitto. Sono davvero innamorato di Anna? Vorrei ricevere una risposta dall'esterno, ma credo che questo quesito possa essere risolto solamente dentro di me. Con il passare dei minuti scivolo anche io nel sonno, almeno posso smettere di pensarci. 

La seconda volta che mi sveglio è a causa di Nico e Manu, che stanno discutendo sul fatto che Nicolò abbia preso di nuovo la bottiglietta d'acqua di Manuel. 

"Non capisco perché ti scaldi tanto, è solo una bottiglietta d'acqua" sbuffa il numero diciotto della nazionale. 

Il numero cinque gli lancia un'occhiataccia e ribatte: "Lo so benissimo che è solo una bottiglietta, ma è la mia. Possibile che non te ne puoi prendere una per conto tuo?"

Nico fa un sorrisetto. "Che c'è? Hai paura di contrarre qualche malattia se beviamo dalla stessa bottiglia?" gli domanda. 

Manu alza gli occhi al cielo. "Credo che l'unica malattia che potrei prendere da te è la testardaggine o l'insistenza" ribatte acido. 

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