Capitolo 26: Anna

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3 giugno 2021
In casa c'è molto trambusto. Non succedeva da un po' di tempo che qui ci fosse tutta questa confusione. Da quando Paulo mi ha chiesto di andare a vivere da lui torno raramente a casa di Fede e Benni, che all'inizio era mia e di Fede. Oggi sono qui perché Federico tra qualche ora deve partire per Coverciano. Gli europei sono alle porte e lui è stato convocato. Benedetta ed io gli stiamo dando una mano a preparare le valigie. La mia presenza non era necessaria, ma se non fossi qui questi due non sarebbero in grado di concludere nulla perché Benni continua a scoppiare a piangere ogni due minuti dicendo che Federico le mancherà un sacco. Vorrei andarmene perché Paulo partirà sta sera perché è stato convocato per la Copa América, ma non posso lasciare da soli i miei amici. Non so bene cosa sia successo tra Fede e Paulo, sembra che il loro rapporto si sia raffreddato, ma nessuno dei due me ne ha mai parlato. Ogni tanto ho provato a chiedere a Fede cosa fosse successo e lui ha sempre evitato di rispondermi, mentre Paulo mi ha detto che hanno avuto una discussione in campo e che con il tempo sarebbero tornati come prima. Credo che questa sia la verità, anche perché non avrebbero altri motivi per litigare. Quando siamo alla Continassa questa loro discussione non è un problema, ma quando facciamo qualche uscita di gruppo o a quattro si nota che tra di loro qualcosa si è rotto. Vorrei aiutarli a chiarire, ma da come ha reagito Federico alla mia domanda su Paulo ho capito che per lui non è ancora arrivato il momento di chiarire. Mi dispiace che fra loro sia così, era bellissimo quando andavano d'accordo. Non era esattamente come con Dusan, ma ci si avvicinava. Adesso sono freddi e distaccati e per quanto la cosa mi dispiaccia so di non poterci fare niente. A volte ci si deve rendere conto che non possiamo controllare tutto, soprattutto il comportamento degli altri. Loro sono due adulti e se vogliono risolvere le cose fra di loro sono perfettamente in grado di farlo senza che io debba intervenire.

"Fede!" esclamo. "Ti sei dimenticato tutti i tuoi calzini bianchi dentro in asciugatrice!"

Non appena mi sente, mi raggiunge in lavanderia ed inizia a raccogliere tutti i calzini e a metterli dentro un sacchetto da viaggio. "Grazie mille. Non posso proprio fare a meno dei calzini bianchi, li preferisco a quelli neri anche se sono uguali" dice.

"Lo so che preferisci i calzini bianchi. L'ultima volta che ti ho visto con un paio di calzini neri avevi diciotto anni e tua mamma si era dimenticata di fare la lavatrice con i capi bianchi. Eri molto arrabbiato e non hai parlato con nessun per più di un'ora, come se fossimo tutti responsabili dell'accaduto" lo canzono scoppiando a ridere a quel ricordo.

Lui sbuffa lanciandomi un'occhiataccia. "Sai che indossare i calzini bianchi è uno dei miei riti. So benissimo che non sempre le cose vanno bene quando li indosso, ma sono certo che andranno male se metto quelli neri" ribatte.

"Questo succede solo nella tua testa, sappilo. Il genere umano non si estinguerà se tu indosserai un paio di calzini neri domani" replico dirigendomi verso la cucina. "Vuoi che ti preparo qualcosa da mangiare durante il viaggio?"

"Non lo so. Teoricamente dovrei arrivare per ora di cena, ma non sono certo di riuscire a pranzare adesso. Sono ancora in alto mare con gli scarpini da calcio" risponde.

Il solito ritardatario. "A che ora devi incontrarti con Giorgio e gli altri?" gli chiedo.

Federico ci pensa per un po', ma non si ricorda proprio. Così Benedetta viene in suo soccorso e risponde: "Alle due di oggi pomeriggio, quindi non riesce a fare un pranzo decente di sicuro".

"Ok, allora voi continuate con gli scarpini, mentre io preparo qualcosa sia per te che per gli altri" affermo.

Benni scuote la testa. "Credo che sia meglio se tu gli dai una mano con le valigie, mentre io preparo da mangiare. Se sto da sola con lui scoppierei a pianger-" non finisce nemmeno la frase che dai suoi occhi inizia a scorrere una quantità esorbitante di acqua. Federico la sta andando ad abbracciare, ma lei scuote la testa e lo spedisce in camera.

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