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Minho è steso affianco a me, siamo entrambi coperti dal lenzuolo, e mi sta accarezzando i capelli, io invece sto guardando il soffitto.

Dopo aver ripreso fiato mi lascio andare in un lungo sospiro, mi metto a sedere e lentamente mi rivesto.

Infilo l'intimo, la coperta ancora mi copre a metà, e Minho mi sta guardando come se non capisse cosa io stia facendo.

<<che fai?>> domanda aggrottando la fronte.

<<vado...a casa>> mormoro. <<non dovrei?>>

<<certo che no>>

Le sue parole mi bloccano, lui invece si è seduto sul letto e mi ha afferrato un polso per costringermi ad avvicinarmi a lui.

Mi ritrovo seduta in mezzo alle sue gambe, il suo mento sulla mia spalla e le sue mani intorno alla mia vita.

<<perché dovresti andartene ora?>> mormora dolcemente.

<<non preferiresti restare solo?>>

<<preferirei rimanere con te, sinceramente>>

Forse è adesso che sto iniziando ad accorgermi che davvero non tutti sono come lui, o almeno non Minho.

Con lui la storia era andare a letto, dovermi rivestire appena finivamo e tornare a casa perché lui o si addormentava o mi diceva che aveva da fare.

Non ho mai avuto un dopo con lui.

<<se non vuoi rimanere qui nel letto, puoi sempre andare a farti un bel bagno caldo>> sussurra al mio orecchio. <<tranquilla, non ti spio. Io vado nell'altro bagno, poi preparerò la cena>>

Sento il viso andare a fuoco, poi si stacca da me e si alza per rivestirsi, o almeno a metà.

Infila solamente i boxer e i pantaloni, per il resto rimane senza maglia.

<<fai con calma, ti aspetto in cucina>> ammicca lui.

Aspetto che esca dalla stanza per poter andare in bagno e farmi una doccia veloce.

Non voglio fare il bagno, ci metterei troppo e voglio stare con lui.

Come cambio opto per una sua maglia che mi sta decisamente troppo grande, poi vado in cucina.

Lo trovo già ai fornelli, sicuramente anche lui ha fatto la doccia invece di perdere tempo con il bagno.

Mi da le spalle, è concentrato a cucinare qualcosa, mi avvicino a lui e faccio passare le mie braccia intorno al suo busto.

<<hai già finito?>> mi chiede accarezzandomi il braccio.

<<ho fatto la doccia, non mi andava di fare il bagno>>

Lascia le bacchette nel piatto, abbassa la fiamma e mi stacca da lui per potersi voltare nella mia direzione.

Dalla sua espressione deduco che stia pensando a qualcosa, ha la fronte corrugata e mi sta guardando negli occhi.

<<c'è una domanda che vorrei farti>> borbotta.

<<dimmi>>

<<perché prima sembrava quasi che tu volessi scappare?>>

Sembra davvero serio, anzi, mi sembra quasi ferito.

<<ho fatto qualcosa di sbagliato?>> continua. <<se ti sei sentita obbligata mi dispiace, per questo ti ho chiesto se tu ne fossi sicur->>

Limbo || Lee MinhoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora