1

1.6K 54 20
                                    

Passeggio tra le vie di Seoul come ormai faccio ogni giorno per andare a lavoro, e mi godo la soffice neve scendere sulla mia testa.

Mi ero ripromessa che se mai avessi scelto di fare l'università, avrei aiutato i miei genitori economicamente.

E così ho fatto.

Ho iniziato a lavorare da tre mesi a questa parte al Miroh, un locale niente male che offre anche un servizio karaoke per chi volesse esibirsi davanti a tutti.

Mi ci trovo molto bene.

Il locale è dei genitori della mia migliore amica, Yuna, io e lei siamo cresciute insieme sin dalla tenera età di 8 anni.

Dopo esserci perse di vista alle medie ci siamo rincontrate al liceo, e dall'ora non ci siamo più separate.

Entro nel locale e saluto tutti con un gran sorriso, alcuni clienti abituali mi rivolgono anche un caloroso benvenuto.

Mi dirigo dietro al bancone e mi sistemo dietro alla cassa come mio solito.

<<oh Misaki, sei arrivata>> sorride la signora Soomin, ovvero la mamma di Yuna.

<<ciao Soomin>> ricambio il sorriso. <<ti sei ripresa dal raffreddore?>>

<<certo, ora sono in gran forma!>> esclama. <<purtroppo questo è periodo di virus. Copriti bene quando esci che fa freddo!>>

<<non ti preoccupare>> ridacchio.

Soomin è sempre stata molto premurosa con me, fin dall'infanzia mi ha sempre trattata come una figlia, e le sono molto grata per questo.

Il rumore del campanellino che segna l'entrata dei clienti attira la mia attenzione.

Quattro ragazzi, probabilmente della nostra età, vanno al primo tavolo libero che vedono, proprio quello vicino alla vetrata.

Soomin si avvicina a loro e con modo amorevole chiede cosa volessero ordinare, poi torna da noi e lascia il bigliettino a Yuna che inizia a preparare il vassoio.

Mi fermo a pulire il bancone e aiuto Soomin a buttare i fogli delle vecchie ordinazioni.

<<domani vieni all'università?>> mi domanda Yuna posando il vassoio sul bancone.

<<non ho scelta>> sospiro. <<almeno faccio solo due ore e poi torno a casa>>

<<allora non lamentarti! Io ho tre ore di economia!>> borbotta.

<<sei tu che hai scelto quella facoltà, nessuno ti ha obbligata>>

Scoppio a ridere e mi copro la bocca con il dorso della mano.

<<scusami, potresti portarmi un altro bicchiere d'acqua?>> domanda una voce maschile.

Io e Yuna guardiamo il tavolo occupato dai quattro ragazzi, poi le faccio cenno che sarei andata io.

Porto il bicchiere d'acqua ai ragazzi e sorrido mentre lo passo al biondino che me l'ha chiesto.

<<se c'è altro di cui avete bisogno, chiedete pure>>

Ritorno dietro al bancone e noto Yuna lanciare un'occhiata a quel tavolo, poi mi guarda.

<<credo che tu abbia fatto colpo>> mormora.

Inarco un sopracciglio e mi avvicino a lei per aiutarla a mettere i piattini puliti al loro posto.

<<su di chi? Il ragazzo dell'acqua?>>

Limbo || Lee MinhoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora