19 dicembre 2000
Il giorno seguente avevamo lezione con i ballerini. Accettai i loro calorosi saluti ma non mi veniva più da ridere, le sensazioni piacevoli avute nei giorni precedenti si erano dissolte.
Dopo la doccia, raggiunsi in compagnia di Fabiana gli altri in sala prove. Li trovammo, anziché vicino agli strumenti, dalla parte opposta, davanti allo schermo.
«Che succede?» Fabiana allungò il passo.
Un forte nodo allo stomaco presagì il disastro. Damien e Keira si girarono a salutarci, io risposi tiepidamente, cercando di prevedere quello che sarebbe accaduto.
«Ecco, visto che ci siete tutte, possiamo iniziare. Mettetevi pure comode.»
La maggior parte si mise seduta a terra, io rimasi in piedi con Fabiana accanto. Non distante da noi, alla mia sinistra, Damien e Keira. Sembrava che nessuno sapesse cosa voleva farci vedere Dari. Prima che partisse il video cercai di pensare se nei giorni precedenti avessi notato che ci stessero riprendendo mentre cantavamo, ma nella mia testa non avevo nessun ricordo simile. Cavolo, non lo avrei scordato.
Partì il video, era ripreso dall'alto, era fisso, non era una persona a fare le riprese. Palestra. Milena al centro. Qualche passo di danza e poi si mise a terra, disperata. Cazzo. No, non poteva essere. No, non poteva essere così stupida. Non poteva averlo fatto. Non poteva.
Nella scena entrai io, praticamente da sotto la telecamera. Quindi eraposizionata sopra di me, come avevo fatto a non vederla? Cosa c'era che la nascondeva? Il condizionatore.
Damien e Keira si girarono lentamente verso di me ma io non riuscivo a muovermi, avrei dovuto andare lì e spaccare lo schermo con la testa di Milena finché entrambi non diventassero poltiglia, ma ero incapace di fare qualsiasi movimento.
Sul video feci un gesto intorno a me, era il momento in cui le chiedevo se ci fossero telecamere in giro. Mi aveva detto di no.
Continuai a sperare che il video si interrompesse prima che iniziassimo a ballare ma non fu così. Addirittura era stato tagliato e montato in modo da farlo durare di meno ma c'era tutta la coreografia. Un lavoro da professionisti, ci si era messa di impegno a rovinarmi. Il mio cuore batteva così forte che pensavo si potesse vedere sbattere contro il petto come un animale in gabbia, le mascelle serrate e i muscoli tesi mi ancoravano a terra.
Finito il video ci fu qualche "Wow" ma la maggior parte delle persone si erano ammutolite.
Dari, ancora col telecomando in mano, mi guardò con la sua aria da inquisitore: «Cosa hai da dire in merito?».
«Che è una violazione della privacy? No, ho firmato una liberatoria...» mi finsi pensierosa e poi: «Ah, no! Ho solo diciassette anni quindi... sì, non vale niente», con aria di sfida.
«Non cambiare argomento. Avevamo chiesto qualcuno che sapesse ballare. Perché non ti sei fatta avanti?»
«Perché non voglio.»
«Devi pensare allo spettacolo, non ai tuoi capricci da ragazzina. Per quale motivo Mathias non ti ha segnalata?»
«Secondo te sono così stupida da farmi vedere da lui?» dovevo proteggerlo, rischiava più di me avendomi aiutata.
«Lo sei abbastanza da farti vedere qui», indicò lo schermo.
«Beh effettivamente sono stata molto stupida», guardai verso Milena che in prima fila vicino a Dari non aveva il coraggio di alzare gli occhi su di me. Meglio per lei, sarei stata capace di saltarle addosso se avesse detto o fatto qualcosa.
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Ginevra
RomanceIl dolore fa più male dopo l'amore. Ginevra, diciassettenne romana, ne è convinta e, da sempre rinchiusa nella sua gabbia di considerazioni distorte di sé, usa l'autolesionismo per punirsi e frenare il desiderio e i sentimenti che prova per Damien...