LO SCONOSCIUTO

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"Sei proprio una stronza!"

"Anch'io ti voglio bene Monny!"

Dice Vittoria trascinandosi dietro l'amica tenendola sotto braccio.

"Che ti salta in mente? Daniel mi ha invitata finalmente, e tu rovini tutto!"
"Ti sto evitando un'umiliazione!"
"Ma quale umiliazione? Ha fatto i salti mortali per arrivare alla festa per me, un cliente l'ha trattenuto in ufficio, per questo era in ritardo!"

La blocca prendendola per le spalle, le dà uno scossone per farle recuperare la ragione.

"Dieci minuti fa, Mara gli ha misurato la circonferenza dell'uccello con la sua boccuccia esperta. Vuoi essere la prossima a verificarne le dimensioni?"
"Cosa? E tu come fai a saperlo?"
"Stavo cercando il bagno e ho sentito dei "rumori"..." virgoletta con le dita in aria. "... sai, degli specie di risucchi... pensavo qualcuno stesse sturando il lavandino, invece... guarda un po'! Ho aperto la porta ed era lei, inginocchiata a terra come una principessa!" 

Vittoria sfoggia il suo sarcasmo conoscendo la ragazza in questione da qualche anno.

"Blhhhh... ti hanno visto?"
"No, tranquilla. Era troppo occupato, ed ho il dubbio stesse pensando a te!"
"Che Bastardo!"

Monica afferra due drink dal vassoio di un cameriere e come una furia si dirige verso di lui sorridendo. Lui, con il solito sogghigno in faccia allarga le braccia pensando di accoglierla, non si aspettava certo la sua simpatica reazione.

"Che succede, la tua amica voleva un parere su come accalappiare un ragazzo?"
"Nhn..." gli elargisce un sorriso scuotendo la testa, poi alza lentamente un braccio e gli rovescia in testa il costoso prosecco mentre si preoccupa di versare l'altro sulla patta dei suoi pantaloni.

"Che cazzo ..." grida lui chiudendo gli occhi per evitare che gli entri.

"Ops! Scusa... la risposta è No! Cancella il mio numero non verrò a pranzo con te, né domani, né mai..."
"Stronza figlia di puttana..."
"Puttana dillo a quel cliente donna, che ti ha trattenuto al lavoro, e a proposito... chiedile anche se la promozione l'ha avuta sempre dicendo il Rosario in ginocchio davanti al capo, visto la sua facilità a farlo con tutti."

Se ne vanno dalla festa, dalla quale tra l'altro Vittoria fin dall'inizio non voleva andarci, lei preferisce bersi un cocktail al loro solito bar, il Blue Moonlight, e tornarsene a casa a tuffarsi in una maratona di episodi di una qualche serie su Netflix.

"Il solito ragazze?"
"Grazie Marco."
"No, io stasera vorrei un Ak-47."

Richiede Monica picchiando la borsetta sul bancone spostando lo sgabello e sistemandosi sopra.

"Sentiamo! Cosa ti è successo ancora?"
"È successo che voi uomini siete tutti dei porci. Quattro settimane a illudermi dietro ad un mio collega di lavoro, sembrava così gentile e carino invece..."

Marco, il barista, nonché proprietario del Blue Moonlight, shakera il suo cocktail mettendo in mostra i suoi bicipiti, salutando con un occhiolino una bionda sexy che ondeggia i fianchi sventolando le dita proprio a lui.

"Cosa dicevo! Siete tutti porci. Non mi stai nemmeno ad ascoltare!"
"Certo che ti ascolto. Stavo solo salutando una cliente!"
"Mhm..." sbuffa. "Cliente! L'ho già sentita questa stasera. Anche la tua cliente ti si inginocchia davanti?"
"Monny!"
Urla Vittoria dandole una gomitata. Marco sogghigna, posa il bicchiere vuoto davanti a lei e chinandosi in avanti lo riempie con il cocktail fissandola negli occhi.

"Non mi dispiacerebbe se a farlo fosse chi dico io!"

Vittoria trattiene un sorriso, aveva da sempre intuito che avesse un debole per la sua amica, ma questa battuta, e soprattutto lo sguardo con cui gliela fa, ne conferma la veracità.

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