PARIGI

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Giovedì sera...

"Marco, mi dai una coka per favore?"
"Una misera coka?"
"Sì, domani mattina ho l'aereo per Parigi!"
"Che entusiasmo. Hai proprio voglia di vedere Andrea."
"Non è per lui questo entusiasmo, ma per lo stronzo con cui dovrò fare il viaggio."

Marco mostra un sogghigno divertito prendendo un bicchiere e versandoci del ghiaccio all'interno.

"Cazzo. Chi l'avrebbe mai detto... fra tutti ti sei scelta il tuo capo per un'esperienza occasionale."
"Sì grazie. Tornassi indietro, sceglierei quel pompato che propose lei!" indica l'amica.
"Tesoro, quello non ti portava certo in una suite, si fermava in qualche parcheggio."

Ironizza Monica ballando sul posto sulle note di Supermodel dei Maneskin ondeggiando i fianchi guardando Marco che non le toglie gli occhi di dosso.

"Meglio." Sbuffa. "Una cosa frettolosa e squallida l'avrei dimenticata giusto il tempo di risvegliarmi il mattino seguente, e cosa più importante non lo avrei mai più rivisto."
"Deduco allora che ti sia piaciuto con Liam!" allude Marco passandole il bicchiere di coka.

"Da quando sei così in confidenza?"
"Si chiama così, no?" ironizza.
"No. Si chiama Stronzo!"
Marco ride. "Ok, ma sembra tu non abbia dimenticato quella sera, diversamente da come dicevi."
"Per forza! È il mio capo. Lo sento nominare ogni tre per due in ufficio."
"E lo vedi soprattutto!" Sbotta Monica.

"Quello fortunatamente no. Non lo vedo da martedì. Quello stronzo nemmeno ha risposto al mio messaggio ieri, quando gli ho scritto di aver scoperto chi gli vuole fottere l'azienda. Eh no, era intento a scoparsi un'altra povera deficiente cascata alle sue lusinghe."
"Non capisco, ti dà più fastidio che non ti abbia risposto, o che si sia divertito con un'altra?"
"Che si scopi chi vuole, l'importante è che non rompa le scatole a me."
"Uhuuu sento aria di gelosia."
"Piantala Marco. Io sto con Andrea. Sai cosa ti dico? Fammi anche un Margarita, ma bello carico!"

"Non ascoltarla! Dovresti andare a dormire, hai un volo domattina presto!"
Vittoria sgrana gli occhi al suono di quella voce bassa e dannatamente sensuale che riconosce senza voltare lo sguardo. Liam arriva da dietro le sue spalle, sposta uno sgabello libero e picchiando una mano sul bancone ordina il suo Sazerac.
Lo guarda torvo, furiosa, ma viene colpita dal suo profumo e dalla sua innegabile bellezza. Non indossa la giacca, e nemmeno la cravatta, e la camicia gli fascia i pettorali scolpiti a dovere.

"Che ci fa lei qui?"
"Mi faccio un cocktail!"

"Ciao Liam... ti ricordi di me?" Si intromette Monica prima che l'amica dica qualche stronzata.

"Monica! Come potrei scordare una ragazza così bella e raffinata!"
Vittoria sbuffa, prende il suo bicchiere di coka e si sposta.

"Vai a casa?"
Il suo tono da presa in giro le fa ribollire il sangue, tanto che si rivolta lanciandogli una frecciata con lo sguardo.

"Perché non se ne va a casa lei?"
"Perché dovrei? Finalmente ho trovato un bravo barman che sa preparare il mio cocktail preferito!"

Vittoria alza gli occhi al cielo scuotendo la testa, si rivolta e si allontana.

"Ne aggiungo altre due!" dice sogghignando alludendo alle sculacciate.

"Di cosa?" chiede curiosa Monica.
"Oh niente." Sorride. "È sempre così scorbutica?"
"No. Anzi. Penso sia tu a irritarla. Chissà, forse perché per colpa tua Andrea è partito."

Liam scuote la testa sorridendo. "Non se n'è andato per sempre. E poi, lo rivede domani. Deduco passeranno una notte bollente!" Alza la voce per farsi sentire da lei a distanza di qualche sgabello.
Monica e Marco si guardano, lei piega la bocca a smorfia, lui sorride sapendo che lo dice per irritarla, mentre Vittoria borbotta tra i denti un Vaffanculo.

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