INVITO

1.6K 121 219
                                    

Vittoria finalmente ha finito con successo il suo lavoro, e non vede l'ora di farlo vedere a Liam, prende il suo nuovo badge dalla sua ventiquattr'ore, si alza con l'intento di salire al sesto piano. Passa a fianco a Roberta e si china sulla sua postazione.

"Ce l'ho fatta! Ho finito come prefissato."
"Stai andando a spiattellarglielo in faccia?" Chiede orgogliosa lei togliendosi una matita che serrava tra i denti.

"Ovvio!"
"Poi voglio i dettagli. Già immagino la faccia di quell'arrogante... scommetto non vedeva l'ora di sfoggiare i suoi più simpatici insulti."

Vittoria sorride e con passo deciso raggiunge l'ascensore.
La risalita di due piani è velocissima e non ha nemmeno il tempo di pensare, anzi sognare il modo in cui approcciarsi a lui una volta chiusa la porta alle sue spalle. Ora che ha finito il lavoro la sua mente ritornata ad avere quei pensieri audaci che solo lo sconosciuto hanno dato vita nella sua testa.

Il ticchettio dei suoi tacchi risuona lungo il corridoio, guarda le varie targhette sulle porte di vetro opaco dei vari uffici, pensando ancora a come starebbe bene il suo, affisso sopra, e sorridendo sognante si ritrova senza saperlo davanti alla scrivania della signora Neroni, con tanto di badge pinzato al bavero della sua giacca.

"Buon pomeriggio. Vorrei vedere il signor Scott."
"Salve signorina Reale. Non mi risulta che l'abbia fatta chiamare..."
"Sì, lo so, ma... ho finito un progetto che mi ha assegnato e devo farglielo esaminare."
"Lo lasci pure. Ci penserò io a farglielo avere."
"Veramente dovrei spiegarne il funzionamento..."
"Mi spiace signorina ma il signor Scott non è in ufficio. Un impegno improvviso."
"Oh!" Esala Vittoria sorpresa.

"Un nuovo cliente?"
"No. Un impegno personale."
"Non sa se torna?"
"Non ha lasciato detto nulla. Riferisco quando lo vedo, e se ha tempo di riceverla, la richiamo."
"Grazie!"
Vittoria torna sconsolata al suo quarto piano e non le resta che continuare con altri lavori che aveva lasciato in disparte per dare precedenza a quei due affidatagli da Liam.

"Allora ... come è andata?"
Le chiede Roberta curiosa, ma rimane delusa quando le ha riferito del mancato incontro.

Vittoria ama talmente il suo lavoro che le restanti tre ore sono volate come sempre senza accorgersene, se non fosse che il chiacchiericcio dei colleghi intenti a salutarsi la disturbano.

"Vittoria ti fermi ancora?"
"Cosa? Perché? Che ore sono?"
"Le 18:00 passate."

La signora Neroni non l'ha chiamata e si chiede se non sia tornato e se non abbia avuto il tempo o la voglia di riceverla.
Guarda il telefono. Nessun messaggio da parte di Liam. Solo uno di Andrea.

-ciao Vitto. Sei riuscita ad aprire quel file danneggiato? Mi serve. Urgente per domani. Sei la mia ultima speranza.

"Cavolo no. Vengo anch'io. Devo dare a Andrea un file che mi ha chiesto."

Infila la chiavetta USB e copia ciò che le ha chiesto, e spegne velocemente il computer.

"L'hai sentito oggi? Non lo vedo da tutto il giorno." Chiede Roberta.

"È dovuto andare a Segrate da un cliente. Ci ha messo più del dovuto. Andiamo."

Roberta schiaccia i pulsanti di tutti gli ascensori, la corsa all'uscita è sempre più calcata rispetto a quella del pranzo, cosa per cui lei, non ha quasi mai dovuto partecipare. Lei generalmente si ferma almeno mezz'ora in più perché la pace le permette di spaziare le idee con più facilità.

Nella hall a pian terreno vedono solo Andrea che sta parlando al telefono. Si avvicinano a lui, Roberta gli dà un bacetto sulla guancia al quale lui risponde con un occhiolino, Vittoria invece gli sventola di fronte la chiavetta e lui solleva il pollice all'insù.

THE STRANGERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora