È REALE?

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Liam scende dalla macchina, schiaccia il pulsante del telecomando guardandosi attorno.

"È sicura questa zona?"

"Non è il Bronx. Zona tranquilla ma la prossima volta eviterei il Porsche, signor Scott. Oppure... c'è un parcheggio a pagamento a cinquecento metri."

"Mi organizzerò, e verrai tu da me!"

"Non ho ancora capito cosa devi organizzare, ma si può fare. Purché sia casa tua e non una stanza d'hotel qualsiasi. Squallido direi!"

"Io ne ho un ricordo tutt'altro che squallido!" Dice attraversando la strada e afferrandola da dietro in un abbraccio.

"La notte più bella della mia vita. Questo avrei voluto dirti lasciandoti il mio numero. Se ci penso...mhm... mi hai fatto incazzare come nessuno al mondo non chiamandomi."

"Ah tu arrabbiato? Ed io? Mi sono svegliata sola in una stanza anonima con qualche banconota sul tavolo. Mi hai fatto sentire una putt..."

Liam impedisce che finisca la parola catturandole la bocca con un altro bacio, questa volta con più ardore e rincorre la sua lingua, iniziando una dolce e appassionata danza. Vittoria affonda le mani nei suoi capelli, senza che se ne accorga, che tira leggermente, eccitandolo. Lui risponde afferrando i suoi, raccogliendoli a coda e tirandola, staccando le labbra e indirizzando gli occhi nei suoi.

"Non voglio più sentirtelo dire. Sei la persona più pura che io abbia mai conosciuto. La mia piccola pura impertinente, che scopa da favola."

"Ok... non aspettarti il lusso a cui sei abituato."

"E chi cazzo lo guarda. Sei tu la mia lussuria. Ed ora portami in camera tua."

"Terzo piano. Scale o ascensore?"

Liam sorride, la gira di spalle, le accarezza le gambe risalendo verso l'alto sollevando leggermente il vestito lungo i fianchi."

"Scale. Fammi strada e non osare abbassarlo."

"Scivola giù."

"E tu fai in modo che non succeda, voglio il mio spettacolo! Qualcosa da ridire?"

"No signore!"

"Brava bambina. Davanti a me!"

Vittoria sale le scale ancheggiando, e lo fa lentamente, voltandosi a guardarlo ogni tanto, che è rimasto a distanza per godersi lo spettacolo dal basso, del vedi non vedi. L'assenza delle sue mutandine, rende la salita alquanto eccitante, giusto giusto per non farsi trovare impreparato una volta chiusi nell'appartamento.

"Tutto bene laggiù?"
Chiede divertita. Lui estrae le sue mutandine dal taschino fingendo di asciugarsi la fronte.

"Dura. Molto dura! Penso non dormiremo molto!"

"Signore... tutto dipende se anche altro è diventato duro."

Liam fa i gradini di corsa, la raggiunge trattenendola fra le sue braccia, premendo il suo inguine contro di lei.

"Vuoi un assaggio qui?"

"Anche no. Grazie. Tienilo ancora nei pantaloni. Siamo arrivati."

"Tu non provocarmi."

"Se mi lasci, prendo le chiavi."

Liam le libera le braccia continuando a trattenerla per baciarle il collo, le mani sui suoi fianchi in attesa di una ricerca nella borsa un po' troppo lunga, tanto che scivola sul davanti sfiorando l'orlo del vestito insinuandosi sotto, lasciandosi solleticare dalla peluria del pube.

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