IL TUO PROFUMO È OVUNQUE

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"Ehi sconosciuto..."
"Ciao sconosciuta. Ti avrei chiamata appena arrivato in suite."
"Ancora al lavoro?"
"No. Volevo festeggiare il tuo successo con un buonissimo Sazerac. Me lo sto gustando con una bionda che ti saluta."
"Monny spero!"

Lui volta il telefono verso di lei che grida per sovrastare il rumore.
"Ciao tesoro. Torna presto e non sconvolgere i bei londinesi!"

Liam le toglie il telefono con un ringhio.
"Sto scherzando!"
Cantilena lei facendosi ancora sentire da Vittoria.
"Il grande capo è geloso..."

"Tu pensa al tuo barista, quella, il cocktail vorrebbe berselo direttamente dalle sue mani."

Monica si volta e fulmina una ragazza che fa gli occhiolini dolci a Marco, poi lo afferra per la t-shirt tirandolo a sé oltre il bancone e lo bacia, mentre Liam si occupa di Vittoria.

"Allora... mia madre ti ha tartassato di domande?"
"Non mi posso lamentare. È simpatica e comunque... non abbiamo parlato di te."

Liam si lascia scappare un sogghigno.
"Non ci credo. Cosa fai di bello?"
"Mhm... sono in camera tua... non ho ancora disfatto la valigia, volevo prima chiederti il permesso di invadere i tuoi spazi."
"Quanto vorrei lo facessi qui adesso..." l'allusione è ovvia.

"In mezzo a tutta quella gente? Non mi sembra il caso!"
Ironizza lei, facendolo ridere.

"Non ho nulla da nascondere. Se ti interessa la prima anta dell'armadio è quasi vuota. Ora torno a casa e ti richiamo. Secondo cassetto. Indossa una mia t-shirt. Solo quella."
"Sempre a dare ordini?"

Liam sogghigna e la saluta, quando spuntano Andrea e Roberta che prendono posto sullo sgabello a fianco a lui voltandogli le spalle.

"Sempre a dare spettacolo voi due?"
"Finalmente siete arrivati. Stiamo organizzando il weekend a Montecarlo per il compleanno di Vitto, ci sarete anche voi, vero?"
"Come rifiutare l'invito. Non dirmi che finalmente ci presenta il suo nuovo..." fa un mezzo giro sullo sgabello e vede il suo capo.

"Liam! Che ci fai da queste parti?"
Chiede sorpreso.

"È vietato farsi un cocktail prima di tornare a casa?"
"No. Ma non pensavo frequentassi posti come questo?"
"Ehi stronzo... qualcosa da ridire sul mio locale?"
Sbotta Marco scherzosamente offeso.

"No no, è fantastico. Ma lui in genere frequenta locali più esclusivi."
"Me ne sto andando infatti!"
Dice finendo il suo cocktail.

"Dai scherzavo, fermati, dovresti distrarti un po', magari incontri una bella ragazza..."
"Non è il caso..."
"Nessuna alla tua altezza signor Scott? Se ti guardi in giro potresti trovarne di molto carine."
"Ti sembro uno che si possa accontentare di una carina?"
"Non saprei, dovrei vedere per giudicare."

Liam scuote la testa alzandosi dallo sgabello.

"Te ne vai davvero? Resta ancora un po', ti presento i miei amici."
Dice indicando Marco e Monica.

"Già ci conosciamo..."
"Sì Andrea, da quando ha scoperto i miei cocktail, capita qui di tanto in tanto!"
"Fantastico. Lei è Roberta, dovresti conoscerla, lavora per te."

Liam la guarda con un mezzo sorriso, scuote la testa. "Non conosco tutti i miei dipendenti. Comunque ... piacere, io sono Liam, il capo stronzo!"
Dice porgendole la mano.

"Roberta. Ma non sembra così stronzo." Risponde un po' impacciata non pensando sapesse come lo giudicano.

"Solo perché non sto lavorando. So benissimo di esserlo!"

Marco si intromette ironizzando passando a Andrea il solito cocktail prima ancora che lo ordini, e ritirando il bicchiere vuoto di Liam.

"Io lo conosco solo come Liam, e devo dire che anche in questi panni un po' stronzo lo è!"
Liam sogghigna estraendo la carta di credito per pagare.
"Faccio quel che posso! Ci vediamo presto!"

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