THE STRANGER

VISTA MARE

La luce del sole che filtra dalla finestra colpisce il viso di Vittoria che sbatte più volte le palpebre per mettere a fuoco il luogo in cui si trova. Sorride alla vista di due grandi e morbidi cuscini a terra a fianco del braciere sul balcone, ripensando a come Liam l'abbia stupita ancora una volta allo scoccare della mezzanotte, quando dopo un primo round di magnifico sesso travolgente inevitabile dopo il rientro dalla cena, l'ha presa in braccio e l'ha adagiata su quei cuscini ricoprendola di teneri baci e di delicate carezze.

"Buon compleanno amore..."
"Grazie signor Scott!"
Lui l'ha zittita posandole un dito sulle labbra.

"Shhhthh... zitta! Lasciami parlare una buona volta..."
Ha mosso le dita lentamente sulle sue meravigliose labbra studiandole e bramandole ardentemente.

"...Grazie per avermi fatto rinascere. Ti auguro un bellissimo compleanno e che segni il primo di molti che festeggeremo insieme...ti amo, e non lo dico tanto per dire... spero di convincerti presto che il mio non è un capriccio spinto dalla voglia di farti mia in tutti i modi possibili... penso tu sia una donna fantastica e non posso più immaginare un giorno senza di te. Auguri piccola. E per la cronaca... la noia e la banalità non ti appartengono, ma vorrei tanto fare l'amore con te, solo con te, in modo molto ma molto tradizionale."

Vittoria aveva il cuore a mille, tutto quello che ha sempre desiderato è proprio sentirsi amata e desiderata come Liam sta facendo.
"Ti amo Liam, ti ho amato da subito e per quanto non volessi ammetterlo a me stessa, mi è stato impossibile evitarlo."

Le loro bocche si sono unite in una danza passionale, la sua lingua ha chiesto accesso alla bocca di lei concedendole il passaggio e le loro lingue hanno iniziato ad amarsi fermando il tempo, c'erano solo lui e lei esposti alla fresca brezza marina di una notte di ottobre, una notte che entrambi non dimenticheranno mai, qualunque sia il loro destino. La sorprendente dolcezza di Liam ha superato ogni focosa e dominante prestazione, l'amore in ogni carezza, ogni bacio che Vittoria gli ha regalato, è stato la prova che crede in lui. Una notte fantastica, un amplesso fantastico, un amore il loro che supererà ogni ostacolo semmai ne incontrassero.

È immersa nel ricordo quando sente le forti braccia stringerla ancor più a sé, sente la sua già evidente erezione sveglia, che poggia contro le sue natiche, il suo respiro sul collo e lo sfioro di labbra che le danno il buongiorno con un brivido.

"Buongiorno ventottenne."
"Buongiorno."
Risponde assonnata ma felice girandosi verso di lui per avere gli occhi nei suoi. Liam si accoccola stringendola, tirando il suo corpo contro il suo.

"Ero comodo anche prima! Ero pronto per un augurio profondo."

Vittoria sposta una gamba sul suo fianco strusciandosi contro la quasi erezione e con una spinta lo fa adagiare sulla schiena salendo a cavalcioni su di lui. La sensazione di compressione che cresce ad ogni piccolo movimento che compie sinuosamente su di lui è stimolante.

"È il mio compleanno, dovrei decidere io come cominciare la giornata, non credi mio carissimo ex sconosciuto?"
"Vedo che passa il tempo, ma l'ex sconosciuta, continua a non voler farsi sottomettere completamente..."

Vittoria sorride ricoprendo i suoi pettorali di umidi baci.
"Deluso?"
"Cazzo no. Disposto a lasciarti momenti di libertà decisionale, purché comporti un risveglio ...profondo."

Vittoria si dimena fino ad ottenere la durezza ottimale cui aspira, alza il bacino fino a sentirlo sbattere pulsante contro la sua apertura già vergognosamente umida per lui, ancheggia godendo di quell'elettrizzante sfioramento che lo porta in posizione mentre si china a baciargli l'orecchio sussurrando.

"Sei pregato di dirmi se non mi riterrai all'altezza dei tuoi desideri..."
Affonda su di lui fino a riempirsi appieno dalla sua grandezza dura come marmo, si raddrizza e trattiene il respiro abituandosi come ogni primo contatto, il ventre piatto è teso e i perfetti tondi seni che sporgono  invocano di essere morsi, strizzati e così succede. Liam li afferra.