Capitolo 4

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Era una giornata serena. Serena ma a dir poco gelida.

Malyen era in giro con il suo cappotto addosso. Non teneva abbastanza caldo in giorni così belli, ma non aveva senso starsene nel suo rifugio leggermente meno freddo se il suo stomaco reclamava cibo.

Aveva rimediato un paio di mele dallo stesso banco da cui aveva rubato il giorno prima e si era ritirato in un angolo tra una bancarella e una strada per mangiarle, lasciando un quarto di una a Vasilka.

Si guardò intorno, chiedendosi cosa la giornata gli avrebbe riservato, poi la vide.

Era una ragazza. Molte donne e ragazze giravano per il mercato, ma Malyen non ne aveva mai vista una come quella. Era avvolta in una pesante pelliccia grigia che le andava grande e vedeva di lei solo la testa, anzi, la faccia.

Per un momento non capì perché quella ragazza aveva catturato la sua attenzione. Era bella, senza dubbio, ma molte donne in città erano belle.

Forse era perché la sua faccia era molto pallida ma anche molto pulita. Forse era per la pelliccia gigante che pareva costosa ad un occhio allenato come il suo.

Poi realizzò che era il modo con cui guardava le bancarelle ad aver catturato la sua attenzione. Le guardava con fascino e curiosità, un tipo di attenzione che non vedeva mai in quel posto.

Svanì alla sua vista, oltre la bancarella. Malyen diede un colpetto a Vasilka per invitarla ad alzarsi in volo e decise di seguirla.

La osservò a debita distanza mentre si avvicinava ad ogni bancarella, sia di cibo che non. Esaminava ogni cosa come la vedesse per la prima volta.

Poi il suo sguardo fu catturato da un bambino. Era vestito di abiti dismessi e rattoppati: un povero come lui, dunque. Era difficile vederli in giro quando era così freddo: pochi avevano coperte o cappotti con cui coprirsi, nonostante Malyen avesse spesso aiutato a fornirli, a volte anche pagando con i suoi soldi.

Stava osservando un bancale di frutti, forse arance. Anche la ragazza lo notò.

Malyen iniziò ad avvicinarsi mentre vedeva la donna raggiungere il bambino, prendere un’arancia e dargliela in mano. Gli disse qualcosa che non sentì, ma vide il ragazzino sorridere raggiante e scappare con il trofeo.

Poi sentì l'uomo della bancarella. «Ehi, tu! Guarda che me lo devi pagare quel frutto!»

«Pagare?» ripeté la donna. Malyen ormai era quasi da loro. «Ma io non ho soldi con me.»

«E allora ti taglio la mano, ladra!»

L'uomo la afferrò. Malyen lo vide aggrottare le sopracciglia e scoprirle il polso, mostrando un bracciale che brillava, quasi letteralmente.

La ragazza cercò di sottrarsi, ma l'uomo non la mollò. «O la mano, o il bracciale.»

Malyen si appoggiò alla bancarella di schiena e guardò la donna. «Ci sono problemi?»

«Questa donna ha rubato una delle mie arance!» urlò l'uomo senza neanche guardarlo. «E quel bracciale coprirà il danno!»

Malyen osservò il bracciale. Era d'oro, non aveva dubbi, e aveva delle gemme incastonate ancora più preziose.

«Quel bracciale potrebbe coprire una bancarella, forse anche una nave. Direi che basta e avanza.» rispose Malyen guardando attorno a loro.

«No! Quello è mio!» esclamò la ragazza agitata.

Malyen le si avvicinò e le lanciò uno sguardo intenso, poi le prese la mano libera.

«Ora te lo lascia. Quel che è giusto, è giusto.» disse facendo un cenno con la testa.

Malyen e la Lampada Magica || Shadow and BoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora