Capitolo 11

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«Sveglia sveglia, dormiglione! Non ricordo l'ultima volta che ho dovuto fare lo stilista e non vedo l'ora di iniziare!»

Malyen venne quasi tirato giù dal letto quando non aprì nemmeno gli occhi a quella frase. Aveva dormito come un morto, e quando si mise a sedere sul letto si sentì rintronato.

Fissò con gli occhi socchiusi il genio, che stava dando da mangiare a Vasilka da una scatoletta. Sulla tavola c'era una marea di frutta e di cibo che non era certo di saper riconoscere.

Si alzò con un gemito per via del mal di schiena e si sedette a tavola. «Ho la schiena a pezzi.»

«Ti riprenderai in fretta, vedrai! Ora, fammi pensare a come vestirti. Un principe delle nevi. Con il clima che c'è fuori, una bella pelliccia d'orso è d'obbligo. Stivali nuovi, certo, e pantaloni di un bel beige. E per la casacca… Oh! Un bel porpora con ricami d'oro! Sì, è perfetto!»

Malyen stava ancora mangiando delle mele che il genio gli fu addosso, accompagnato da un denso fumo blu. Quando tornò a vedere il tavolo aveva altri vestiti addosso.

Provò ad alzarsi e rimirarsi. Aveva addosso quel che aveva detto anche il genio, ma faceva uno strano effetto indossarlo. Erano comodi come i vestiti che indossava normalmente, ma puliti e profumati. Gli stivali, non bucati come quelli che metteva sempre, gli arrivavano pochi centimetri sopra la caviglia, e i pantaloni beige erano larghi e infilati distrattamente dentro gli stivali.

La maglia invece era più una camicia a maniche lunghe, chiusa davanti e dietro, con dei ricami dorati sui polsi e sulla parte anteriore che la faceva sembrare una camicia da abbottonare.

Non era troppo diverso da come vestiva normalmente, ma l'effetto era totalmente diverso.

«Si vestono così i principi?» chiese Malyen.

«I principi possono vestirsi come vogliono, basta che portino bei doni.» rispose il genio studiandolo con ancora un metro da sarta su una spalla. «Così hai un aspetto nobile e sei anche comodo.»

«E io che doni ho da portare?»

Il genio sorrise. «Lascia fare a me, caro. Ora, non puoi presentarti come Malyen. La gente ti riconoscerebbe. Quindi, come vuoi chiamarti?»

Malyen lo guardò, pensando a come potesse chiamarsi.

Poi ripensò all'incontro con la principessa, che si era fatta passare per "Alì". Forse era un azzardo, ma perché no?

«Alì?» suggerì.

«Alì…?»

Malyen fissò Vasilka in cerca di ispirazione. Che nomi e cognomi conosceva? Non molti in realtà.

«Conoscevo un tipo che si chiamava Ivan, ma non credo sia granché come cognome.» fece. Conosceva davvero troppe poche persone.

«Io propongo Ivanovski. Suona nordico. Alì Ivanovski. Suona un mix tra orientale e nordico, ma insomma, di colonie ce ne sono poi ovunque. E proporrei anche che il tuo regno si chiami Ababwa, perché è un nome storico tra la storia dei geni.» disse il genio con uno schiocco di dita.

«Ababwa non suona "nordico", come dici tu.»

«Basta inventare! Racconta balle! Pensala così: una colonia araba che si è ampliata fino a diventare un regno. Il sangue si è mescolato, così come i cognomi, quindi tu hai un nome che sembra orientale ma un cognome assolutamente nordico, e il tuo regno ha il nome con cui è partito. Che te ne pare? Non rispondere, tanto non importa. Nessuno ti riconoscerà grazie alla mia magia, e tutti crederanno a ciò che gli viene detto di credere. E ci crederanno perché, come ho detto, magia.» disse il genio muovendo le dita e facendo brillare nell'aria tante stelline blu.

«Beh, è passabile direi.» annuì Malyen. Si guardò a uno specchio apparso alle sue spalle, riconoscendosi a stento, poi disse: «Credo il problema principale sarà atteggiarsi a principe.»

«Basta un po' di sicurezza e spavalderia ed essere un po' con la puzza sotto il naso. Ma se esageri potresti non piacerle. Dimmi che sei almeno un po' estroverso.»

Malyen lo guardò attraverso il riflesso. Il genio annuì e disse: «Capisco. Beh, andrà lo stesso bene, non tutti sono estroversi. Ora, per quanto riguarda l'entrata in scena, io proporrei un bel mezzo di trasporto. Qualcosa di scenico.»

«Il tappeto?» chiese Malyen indicando il tappeto arrotolato contro al muro.

«Pensavo più a un elefante o un cavallo. O un orso. Potrei trasformare la tua fenice.» suggerì il genio indicando Vasilka, che lo guardò storto.

«Non è un po' pacchiano? E poi non voglio trasformare la mia fenice.»

«L'entrata in scena è tutto. E dovrai portare cose preziose o rare. Dei doni. E un bel corteo.»

«E dove trovo tutta questa roba?»

Il genio sorrise. «Lascia fare a me. Ho l'idea perfetta. Un piano intero più che perfetto, in realtà. Oh, ci sarà da divertirsi.»

Si sfregò le mani. «Preparati, caro Mal. Diventerai il miglior principe esistente.»

Malyen e la Lampada Magica || Shadow and BoneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora